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22 Dicembre 2003 |
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Peccatrice ... Perdonabile |
Fonte : In-side magazine |
Doveva prendersi giusto un mese di pausa, sono diventati tre anni. Perchè Lene era arrivata al capolinea. Abbiamo incontrato la
"Comeback kid" a Londra.
Ci viene da sorridere al pensiero che, entrambi residenti a Oslo, ci dobbiamo incontrare qui. Ma d'altra parte Lene Marlin Pedersen è una
popstar dalla vita impegnata. Ora c'è da conquistare il mondo.
Trabocca quasi di felicità e di energia, seduta lì, sul bordo di una sedia bassa. E' chinata in avanti, e gesticola smaniosamente quando
parla. Ed è così tutto il tempo, quasi non riesco a intromettermi nel discorso. Siamo seduti in due poltrone in pelle nera presso la sede
londinese della EMI. Stasera partirà per la Scozia.
- Sono così impressionata! Onestamente, non posso nasconderlo. Non puoi sapere, quando ritorni dopo quattro anni, se la gente si è
dimenticata di te. La risposta che ho ricevuto è del tutto fantastica, sono letteralmente travolta. Lene ride. Ora mostra una fila di
denti senza quel'interstizio che ricordavamo. Questo, insieme alle voci sulla sua rottura con la star televisiva Stian Barsnes Simonsen, è
stato un argomento che ha tenuto banco per tutta l'estate. Lene lo sa, ma ha imparato a dire no, e a porre dei limiti per se
stessa.
- E' facile sentirsi in colpa, ma non posso prendere parte a tutti gli eventi. In realtà io sono una persona molto riservata che ama stare
con gli amici e la famiglia, e scrivere musica. al di là di queste cose, faccio cose normali, come chiunque altro. Lene ride, e ci
racconta di un giornale che aveva scritto che la sua lunga assenza era stata dovuta all'apparecchio per i denti.
- In realtà avrei dovuto mettere l'apparecchio molto tempo fa, ma non l'ho fatto.
E quanto a Stian? Siete ancora insieme o è finita?
- Ha ha ha ha, non rispondo! La gente lo scoprirà alla fine, si vedrà.
Ma siete comunque buoni amici?
- Saremo sempre buoni amici.
Al capolinea
Nel maggio del 1999, appena un paio di mesi dopo la pubblicazione del suo primo album, Lene era in giro per il mondo a promuovere il suo
disco. Guadagnava 92.000 corone al giorno [oltre 11.000 Euro, NdT] - il tutto a soli 19 anni. A Natale del 1999 aveva già
guadagnato quasi 21 milioni di corone [oltre 2.5 milioni di Euro, NdT].
Il 26 febbraio 2000 è una data segnata in rosso nella sua vita: il giorno dei premi Spellemann all'Oslo Spektrum. Lene fece manbassa
vincendo tutti e quattro i premi. Aveva da poco superato il milione di copie vendute. E aveva le lacrime agli occhi. Ma quelle non erano
lacrime di gioia. Quando ringraziò per l'ultimo dei quattro premi, aggiunse:
- Chiedo pace e tranquillità per me e la mia famiglia. Ormai sono stremata.
Il giorno dopo tornò a casa, a Tromsø. Solo un'altra volta nella storia di Tromsø era capitato che una persona venisse prelevata da
un'automobile direttamente all'uscita dal velivolo. Lene non avrebe potuto sopportare il caos che sarebbe scoppiato al suo ingresso nella
hall dell'aeroporto. Voleva solo partecipare al matrimonio di suo fratello in santa pace. Voleva prendersi un mese di pausa, ma
diventarono tre anni. Perché Lene era arrivata al capolinea.
Perse il controllo
Ha molti vuoti riguardo ai primi due anni del nuovo millennio, come ha raccontato al VG qualche settimana fa.
Era orribile sentire che stavo perdendo il controllo. Tutta l'agitazione intorno a me arrivò troppo inaspettata, non ero per nulla
preparata, e non sapevo come avrei dovuto comportarmi. Credo che nè io nè le persone accanto a me avessero la minima idea di cosa stesse
succedendo. Non riesco a distinguere un anno dall'altro.
Lene dormiva e dormiva, vagava senza meta, e poi dormiva di nuovo. Non dà la colpa a nessuno per come sono andate le cose. Nessuno avrebbe
potuto prevedere che sarebbe caduta in depressione. Nel mezzo di tutto ciò fu lei stessa ad accorgersi che aveva bisogno d'aiuto. Così
contattò uno psicologo, una decisione che oggi si dichiara felicissima di aver preso.
- E' stata una cosa senza troppi problemi. Nulla di così serio. Ha funzionato alla grande per me, ed è qualcosa che continuerò a fare. E'
stato problematico quanto decidere di andare da un dottore per via di una gamba rotta.
Scoperta dalle amiche
Lene Marlin ha ricevuto la sua prima chitarra come regalo di Natale quando aveva 15 anni. Solitamente cantava e suonava nella sua stanza,
scriveva le sue musiche e i suoi testi. Le suonava al suo fratello maggiore, Rune, e a due sue amiche, conservandone copia su cassetta.
Queste amiche ritenevano che Lene avesse un talento straordinario, e così un giorno contattarono la NRK Troms, dove Lene si ritrovò a
registrare un demo. Sull'autobus che dal centro città la riportava a casa un giornalista della NRK la avvicinò e le confessò di essere
rimasto impressionato dalla sua musica, e le chiese il permesso di mandare quel demo a una sua conoscenza alla Virgin di Oslo. Lene
acconsentì, ma senza tante speranze... Il resto è storia.
Ora crede sia meraviglioso essere di nuovo sulle scene con della nuova musica che alla gente piace. Ci sono voluti quasi cinque
anni.
- Tutti mi continuavano a dire che quattro anni sono un tempo geologico nel mondo della musica, e me ne rendo conto, ma adesso ho la
possibilità di tornare, una possibilità che non posso lasciarmi scappare. Se avessi pubblicato un disco due anni fa sarebe stato un disco
decisamente scarso. In quel momento non ero per niente pronta.
Moda e fisico
Lene comprende bene quanto le giovani ragazze di oggi abbiano dei problemi a essere se stesse.
- Si viene giudicati troppo in funzione dell'aspetto o dell'abbigliamento. Non sono una patita del look, e non ci tengo a giudicare chi
non è 'ok'. Non serve a niente.
Hai qualche consiglio per le ragazze che hanno dei problemi con la loro autostima ?
- Anche io sono scontentissima di un mare di cose riguardo a me, ma bisogna cercare di pensare positivamente, e di costruire se stessi.
Occorre cercare di trovare qualcosa che si sa fare, in cui ci si può esprimere al meglio, e lavorarci su. Anche se dal dire al fare ce ne
corre. Alcuni anni sono peggiori di altri, bisogna cercare di andare avanti.
In passato Lene si era tenuta sempre in forma, ma da qualche tempo deve aver un po' allentato la corda.
- Ma riprenderò! Presto! Devo, devo, devo! Promesso!
Lene rivela di non essere così brava a cucinare... Beh, almeno dobbiamo tirarla un po' giù dal piedistallo.
- No, è vero, non sono molto brava, ma quantomeno sono molto brava a ordinare! In genere pizza, molto gustosa, sazia ed è un piatto
semplice. Lene beve un sorso d'acqua, sorride, e guarda verso la porta.
La rappresentante della EMI, Mita, entra informandoci con tono molto amichevole che il nostro tempo è scaduto.
- Non abbiamo ancora finito, possiamo avere ancora un po' di tempo?, chiede Lene. Mi accorgo che Robbie Williams avrebbe potuto imparare
una lezione in questa occasione.
Per cosa spendi i soldi che hai guadagnato finora?
- Beh, ho da poco comprato un appartamento a Oslo. Poi, pago le bollette, faccio shopping...
...dove?
- Quando sono stata a Londra andavo spesso a fare shopping, ma a casa è diverso. H&M e Bik Bok, ad esempio.
Lene potrebbe permettersi costosi stilisti, ma ha troppo i piedi per terra per farlo. Però ha pensato spesso a come sarebbe stata la sua
vita se non avesse ottenuto quel contratto discografico.
- Forse mi sarei trovata una sistemazione in un collettivo a Tromsø, studiando un po' una cosa poi un'altra. O forse non sarei rimasta a
Tromsø, in effetti avevo anche pensato di spostarmi all'estero. Non è facile da dire, perché la vita è come Sliding Doors. Strano, Lene
Marlin sorride. E' molto legata alla sua città Tromsø, e trova bellissimo poter riveere la sua famiglia. Tuttavia, ora è lei che è
conosciuta da tutti. Questo la spinge a rifuggire gli sguardi e guardare lontano.
- E' strano essere passati da un'esistenza totalmente anonima a venire riconosciuti ovunque. A Londra comunque non mi riconoscono in
tanti, diciamo che posso alzare un po' di più la testa. Il più delle volte la gente è molto gentile, dice Lene illuminandosi. Dà una
strana impressione vederla così energica e vivace, perché nel disco dà come l'impressione di essere una persona del tutto diversa. Un
disco calmo e in tono minore fatto di canzoni che lentamente ma inesorabilmente rimangono dentro.
- Tutto ciò che è intorno a me può darmi l'ispirazione. Cose che vedo, cose che leggo, storie che sento raccontare, cose accadute a me. Ma
non racconto mai di cosa parlano le mie canzoni: voglio che sia la gente a costruire la sua interpretazione sulla storia, e legare così la
propria esperienza alla canzone. 'Another Day' è diverso da 'Playing My Game', ma è frutto della mia crescita e di quello che ho maturato.
Però tutti e due si sono inseriti in modo molto naturale nel momento della mia vita in cui li ho scritti, ci sorride.
- Qual è la tua qualità migliore?
- La qualità migliore che ho? Hm, no, quale può essere... Diciamo, che sono molto... hm, no, è difficile... Ecco, forse ci sono. Sono
molto ... non mi viene il termine! ... Però è quello! ...
... e il tuo difetto peggiore?
Sono terribilmente distratta. Lascio le cose dappertutto e poi non le ritrovo più.
Lene apre una bottiglia d'acqua e mi offre un bicchiere. Manda giù un sorso, ma non riesce a tirare fuori delle belle parole riguardo a
sè. E così mi racconta invece di ciò che la rende felice: creare musica e stare con gli amici migliori e la famiglia.
- Non c'è niente di più piacevole che una cenare con gli amici. E' il momento che penso sempre "che bello, fantastico!". Sono spesso i
momenti in cui non si pianifica niente che possono diventare quelli migliori. Ma Lene è contenta anche di stare da sola.
- Sì, sono decisamente abituata a stare da sola. E' anche il momento in cui scrivo le mie canzoni - a casa, nel mio appartamento. Stare
anche un po' da soli secondo me è salutare. E poi cammino, cammino un sacco! E' un buon esercizio! Cammino, e penso, e medito - anche in
giro per la città.
Lene mi abbraccia calorosamente, e le auguro tutto il meglio per il futuro. Prendo l'ascensore e scendo al piano terra, esco in Kensington
High Street e cerco un taxi. Mentre salgo a bordo, ripenso che la parola che Lene stava cercando per indicare la sua migliore qualità era
'perfezionista'.
Lene Marlin risponde
Alcuni membri di In-side info hanno avuto la possibilità di fare delle domande a Lene Marlin. Ecco alcune delle domande e le risposte di
Lene:
- Dove ti vedi fra 10 anni?
Credo che scriverò sempre musica, se non per me, magari per altri. Perché è una cosa che mi dà un'incredibile gioia fare. Spero che sarò
soddisfatta, e di poter guardarmi indietro ai 10 anni appena trascorsi e dire "Fantastico!"
- Se avessi potuto intervistare chiunque avessi voluto, chi avresti scelto e cosa gli avresti chiesto?
Bono degli U2. Adoro gli U2. Non so cosa gli avrei chiesto, ma qualcosa mi sarebbe venuto in mente di sicuro!
- Cosa ne pensi di Idol?
L'ho guardato, e mi è piaciuto. Naturalmente mi sono incantata quando Kurt ha cantato un pezzo degli U2. Comunque, io spero solo che chi
non è arrivato in fondo non si scoraggi anche se un giudice gli ha detto "Fuori di qui!". Io sarei stata di certo una di quelli che sono
usciti. E' questione di ambientarsi.
- A chi guardi come un ideale?
Ora, forse avrei risposto Joni Mitchell o Suzanne Vega o qualcun altro, ma... no, non ho nessun ideale in particolare. Diciamo che ho
un'ammirazione per la famiglia e gli amici, in modi diversi. Ammiro le loro qualità. Spesso penso di uno di loro "che grande che è". Sono
molto capaci di definire degli obiettivi per se stessi.
- Com'è stato registrare l'album?
Divertentissimo. Ho viaggiato un sacco tra Londra e Oslo per registrarlo, ma continuavo sempre a guardare avanti per lavorarci su. Anche
la band ha contribuito molto a ispirarmi. Magari stavo seduta al piano di sopra a scrivere, mentre li sentivo che provavano. Finivo una
canzone e correvo giù da loro per registrarla. Bellissimo.
- Come mai non ti dai mai da fare in prima persona con tutti i ragazzi attraenti che ci sono nei tuoi video?
Ha ha ha ha, buona domanda - me lo sono chiesta anch'io! No, in realtà sono quasi sempre un'osservatrice. Però mi diverte girare un video
se è ben fatto, e questa è in genere la regola.
- Che abbigliamento preferisci?
Sono una fan dei jeans... ah già che ci sono, posso fare una richiesta alle ditte? E' molto più comodo trovare la propria taglia quando si
ha a che fare con delle 28, 30, 32... piuttosto che S, M, L ... Già, già. Ma in alternativa, mi piace tutto ciò che è confortevole in
effetti.
Traduzione in italiano a cura dello staff di Lene.it
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