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27 Aprile 2007 |
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LENE MARLIN LA "STELLA DEL NORD" |
Fonte : Naturalia - Family Life |
di Davide Ronca
Lene Marlin è nata il 17 agosto del 1980 a Tromsø, città norvegese situata nel circolo polare artico e considerata “la Parigi del Nord”, è legata alla famiglia e agli amici, le piace lo sport, ascoltare musica e vivere in modo sano: “Sono molto socievole, faccio un mix di tutto un po’. Non c’è nulla che io debba fare per forza come impegno”.
È una ragazza dolce e semplice, ma nasconde una storia davvero curiosa ed esaltante.
Lene è infatti una delle più note cantanti nella sua madre patria, ha avuto un successo strepitoso in tutta Europa e in molti paesi orientali.
Il suo primo album “Playing My Game”, registrato a 18 anni negli studi della Virgin di Oslo, ha venduto quasi 2 milioni di copie!
Nel 1999 i singoli “Unforgivable Sinner”, “Sitting Down Here” e “Where I’m Headed” conquistano l’Italia, mantenendo l’album in classifica per un anno e sempre ai primi posti.
Nel 2000 è il turno dell’Inghilterra, mentre la popolarità di Lene nel belpaese viene consolidata dalla sua presenza al Festival di Sanremo.
Ma a questo punto, nonostante nuove canzoni siano già pronte per vedere la luce, attorno alla cantante cala il più totale silenzio e di lei non si viene più a sapere nulla.
Lene non si aspettava il grande successo di “Playing My Game”, solo in seguito ha spiegato che, semplicemente, doveva “staccare”: “Penso che qualsiasi cosa nuova nella tua vita sia un po’ spaventosa, è molto importante sedersi e riflettere dopo le esperienze vissute, ma quando sei seduta viaggiando… c’erano delle volte che visitavo tre nazioni al giorno ed ero rimasta un po’ confusa”.
Di cosa si era trattato dunque? Il peso della notorietà? La paura di non essere all’altezza delle aspettative che si erano create? No, Lene aveva solo bisogno di capire chi era diventata e ritrovare se stessa.
“All’inizio mi sentivo insicura su tutto. Contratti discografici, classifiche, premi e quant’altro. Tutto arrivò come un lampo dal cielo. Ora ho imparato a prendermi i miei tempi. Bisogna sempre saper combinare una carriera artistica con una vita. Solo quello può aiutare a scrivere nuovi pezzi”.
Nel 2003 i numerosi fan possono finalmente assistere al suo ritorno: in Italia il singolo “You Weren’t There” esordisce al primo posto in classifica.
L’album “Another Day” ottiene un buon successo e nel 2004 Lene tiene il suo primo tour di sei concerti.
Nel 2005 coordina assieme a un altro famoso cantante norvegese Espen Lind il progetto “Venn”, canzone e album a cui collaborano 60 artisti in favore delle vittime del maremoto in Indonesia.
Ma le sorprese non sono finite: nell’aprile dello stesso anno esce a sorpresa il video “How Would It Be”, primo singolo del terzo album “Lost In A Moment”, che ha consacrato la piccola grande artista norvegese nel mercato asiatico (Cina, Taiwan, Giappone) e naturalmente ha mandato in visibilio i fan italiani, che ogni giorno si incontrano nel forum e nella chat dell’aggiornatissimo sito internet ufficiale www.lene.it.
L’ultima canzone in ordine cronologico è “Avalon”, in collaborazione con il complesso Lovebugs.
“È stata una collaborazione formidabile. È stato tutto così semplice, senza progetti di lavoro, case discografiche o roba simile. Io le ho scritto una mail una volta, le ho inviato un mp3 e una settimana dopo è venuta in Svizzera per registrare la canzone assieme a noi. Naturalmente eravamo suoi fan, altrimenti non le avremmo fatto la richiesta!” ha commentato Adrian, musicista del gruppo.
E la musica di Lene? Cos’ha di così straordinario per aver conquistato il mondo? Come ha fatto una ragazza norvegese cresciuta in una piccola città ad entrare nel cuore di milioni di persone?
Lene ha qualcosa di speciale: non si differenzia dagli altri cantanti e cantautori solo per il suo modo di porsi nei confronti dell’industria musicale e della sua stessa vita, è una cantastorie, è in grado di esprimere sentimenti grandi e intensi come quelli che scaturirebbero leggendo un bellissimo libro, guardando un film dal significato profondo o vivendo in prima persona esperienze toccanti, lei ci riesce con frasi e melodie che fanno parte di musiche meravigliose, suggestive, sia ritmate che dolci e riflessive.
La sua voce suadente, fresca e ben modulata, la bravura nel riuscire a suonare la chitarra che le è stata regalata quando aveva 15 anni colpiscono subito qualsiasi appassionato di musica.
Le sue canzoni raccontano storie di diverso tipo, con mille possibili tematiche, con tante situazioni: risulta veramente difficile capire cosa voglia dire l’artista e la spiegazione dei testi è lasciata alla discrezione e alla sensibilità dell’ascoltatore che, lasciandosi trasportare dalle melodie incantevoli, spesso personalizza ciò che sente e lo percepisce come parte di sé.
La stessa Lene non vuole mai spiegare di cosa parlano le sue opere, sostiene di prendere l’ispirazione un po’ dalla sua vita, un po’ da ciò che la circonda, ma non ha voluto svelare di più.
E il futuro?
Quando le hanno chiesto se si è pentita di scegliere la carriera musicale ha risposto: “Non mi pento di aver scelto la musica. Ho imparato a definire i limiti e allo stesso modo la vita che vivo oggi è esattamente il risultato della mia scelta”.
Pare che ci siano delle nuove canzoni pronte a uscire: “Quante sono lì da anni… non saprei, inizio a invecchiare”.
Una cosa è sicura: possono passare gli anni, Lene può crescere, può maturare nel fisico e nella mente, ma rimarrà sempre la ragazza che tutti hanno imparato ad amare: “Non riesco ad abituarmi a certe etichette, io sono me stessa”.
L’essere se stessi e il vivere con buoni sentimenti sono atteggiamenti da vera stella, una stella del nord che brilla nel mondo della musica e che continuerà a farlo per molto tempo.
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