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01 Ottobre 2007
Scoppio di una stella
Fonte : Henne
- Hai visto il film "Sliding Doors"?

Gli occhi castano-verdi di Lene Marlin (27) mi guardano con tono interrogatorio, la frangia bionda che scende sui suoi occhiali da sole.

- E' la sensazione che provo. Ero sul punto di farlo.

Nel film, un piccolo contrattempo come perdere o meno un metrò determina enormi conseguenze. Nella vita di Lene Marlin c'è un grande bivio che risale al giorno in cui accantonò il suo sogno di frequentare l'ultimo anno di liceo negli Stati Uniti.

- Ci sono un mare di coincidenze, ma ho pensato spesso al mio sogno di trasferirmi negli Stati Uniti. Immagino che la mia vita sarebbe stata completamente diversa.

Coincidenze? Chi lo sa. Torniamo a quando la 15enne Lene Marlin Pedersen ricevette una chitarra dai suoi genitori come regalo di Natale. In camera sua scriveva canzoni e le registrava su musicassetta. Un giorno nella primavera del 1997 si esibì nelle sue composizioni per i suoi compagni di scuola al liceo di Tromsdalen. La NRK Troms mise a disposizione gratuitamente degli studi per delle registrazioni, e quando Lene non trovò il coraggio un suo amico prese il telefono e le prenotò una sala. Un giornalista ascoltò quelle demo, incontrò Lene sull'autobus e le chiese di sottoporle a un suo amico, Per Eirik Johansen della Virgin Records. E il resto è storia.

Il contratto discografico fu firmato nel dicembre 1997. Questo autunno saranno 10 anni dall'ingresso nell'industria discografica di una Lene teenager timida e reticente. Dieci anni che l'hanno resa una artista navigata, le hanno permesso di pubblicare tre album e vendere due milioni e mezzo di copie, vincere importanti premi, scrivere una canzone per Rihanna e guadagnarsi da vivere. HENNE ha incontrato una decisa ed energica Lene per la prima intervista di questo tenore dal 2003.

E' risaputo che Lene concede poche interviste. Ma quando c'è da parlare parla. Lentamente, soppesando, dominando. Quando è impaziente - cosa che le capita facilmente - è un fiume di parole, muove le braccia in ogni direzione e condisce i suoi discorsi con una spigliata gestualità. Lene Marlin sa assolutamente raccontare intrattenendo. E non fatichiamo a comprendere il suo amico Harald Rønneberg quando ha dichiarato che sono diventati amici perchè sono entrambi dei gran chiacchieroni.

- E' un po' italiana come carattere, dice l'amico e musicista Bernt Rune Stray, al fianco di Lene fin dai suoi esordi.

- Se lo dice lui, ok.

Risate. Ride tanto Lene. Forte e lieve, ironica e sprezzante. Ride di cuore Lene. E poi aggiunge:

- Ma mi capita di farmi calma e introversa in certe situazioni.

Nell'ultimo anno abbiamo conosciuto Lene più di quanto non abbiamo potuto fare in molti anni precedenti. Si è esibita dal vivo doverse volte, ha registrato il duetto "Avalon" con i Lovebugs e inciso la sua "What If" per il videogioco The Sims 2, ha scritto "Good Girl Gone Bad" con gli Stargate per l'ultimo album di Rihanna, che sta vendendo milioni di copie.

Il primo album di Lene Marlin "Playing My Game" fu pubblicato nell'aprile 1999. "Unforgivable Sinner" raggiunse il primo posto in molto classifiche europee e asiatiche. Lene iniziò un anno che la vide in viaggio per 250 giorni, molti dei quali coincidenti con i suoi impegni scolastici. Il secondo quadrimestre dell'ultimo anno di liceo vide Lene dividersi tra Tromsø e la scuola durante la settimana, e Oslo e le registrazioni dell'album nei weekend.

- Era dura mantenere quel ritmo, ma ero determinata e volevo concludere gli studi. Alla fine ero molto soddisfatta. Anche se ogni tanto mi sogno ancora la notte una voce che mi annuncia "Ci sono dei problemi. Devi ripetere l'ultimo anno".

Parallelamente ai compiti e agli esami, nell'estate del 1999 Lene fu lanciata sul mercato internazionale. Passò dai festeggiamenti per il diploma a lunghe ore passate a promuovere il suo disco in Europa e Asia. Un lavoro fatto di viaggi, interviste ed esibizioni. Le vendite aumentavano sempre di più, e tutti volevano un pezzetto dell'affascinante ragazzina di Tromsø. I fan gridavano e urlavano, e la Norvegia era in fibrillazione per aver trovato quel successo internazionale che latitava dai tempi degli a-ha. Era come una favola. Ma su quell'ottovolante il panico non tardò a farsi strada.

- Non stavo nella pelle quando vendetti 15.000 copie. A 500.000 mi sono detta: Oh cielo... wow, ok basta così. A un milione pensavo: no no no, è assurdo!

Un giorno di novembre Lene prese un volo per Taiwan. I due anni di lavoro sfiancante e grandi aspettative cominciavano a presentare il conto. Questo giorno Lene aveva una febbre contratta in seguito all'assunzione di cibo avariato. Voleva solo andare in albergo e dormire. Nessuno l'aveva avvisata della truppa scelta di fotografi che la aspettavano all'uscita dal velivolo. Lene si scontrò contro un muro di sette-otto fotocamere a tutto flash che la reclamavano. Abbassò gli occhi e si coprì il volto con un orsacchiotto reagalatole in Corea dalla casa discografica. Camminò così per tutto l'aeroporto, incalzata dai fotografi. Nessuno si accorse che dietro a quell'orsacchiotto c'era una ragazza che stava piangendo. Salita in macchina Lene scoppiò in un pianto a dirotto e capì che la giostra su cui si trovava la stava facendo impazzire.

- Poi quando arrivai in albergo ritrovai il sorriso, grazie a delle persone del mio staff che mi aspettavano.

Una popstar in lacrime che doveva salutare chiunque, ricevere fiori e stingere mani, prima di poter salire nella sua camera e scoppiare a piangere di nuovo. Solo due ore, e poi un nuovo impegno di lavoro l'avrebbe presa.

- Credi che le persone che ti circondavano abbiano gestito la situazione in modo opportuno dopo questo episodio?

Lene Marlin fa un respiro profondo e si lascia scappare una tiepida risata sconsolata.

- Beh, se devo essere sincera ci sarebbero state molte cose che avrebbero potuto essere gestite meglio. Credo che... era una cosa inedita per tutti. E meno male che non ero ancora più giovane. 17 anni il primo contratto, 19 il primo disco. Ero già abbastanza giovane.

Due mesi dopo, nel febbraio 2000, Lene dovette trattenere nuovamente le lacrime davanti a una telecamera. Stavolta è sul palco dell'Oslo Spektrum. Stava quasi per cedervi quando emozionata ricevette il suo quarto premio Spellemann della serata. Il suo fidanzato Stian Barsnes Simonsen era fra il pubblico. Le due giovani celebrità si baciarono in pubblico per la prima volta quella sera, con gran visibilio dei fan e della stampa tutta. Che serata... Nessuno però si accorse che le lacrime di Lene non erano solo di gioia, o immaginò che quella sarebbe stata la sua ultima apparizione per molto, molto tempo. Lene riguardò lo spettacolo una volta sola.

- Non mi va di rivederlo. Perchè quando mi rivedo, il mio sguardo... so che non stavo bene. Ho anche pochissimi ricordi di quella serata.

- E due mesi dopo sei scomparsa?

- Non era nelle mie intenzioni. Avrei dovuto viaggiare in Inghilterra poco dopo.

- E hai fermato tutto?

- Una persona vicina a me mi ha aiutata a dire "Sono spiacente, ma non posso continuare così. Se volete che vada da qualche parte, dovrete trascinarmi fuori di casa con la forza"

- E credi che avresti continuato con quei ritmi se non avessi fermato la giostra tu stessa?

- E' difficile da dire. Il mio disco stava andando bene in Inghilterra, e in molti volevano che io ci andassi. Quell'anno avevo pure una nomination ai Brit Awards. E immagino che molti se la siano presa per la mia assenza. Ma in quel momento non me ne fregava niente di nomination o premi, le mie priorità erano ben altre. Non potevo mettermi su un aereo e andare solo perché tutti se lo aspettavano.

Lene parla a voce bassa, ma in modo chiaro e ponderato.

- Ti senti in debito con qualcuno per la tua assenza ai Brit Awards?

- No. Cioè, si. Mi sentii in colpa, e per molti anni. Ma dovevo pensare a me, anche a costo di allontanarmi da tutto quello che erano gli affari. E non me ne pento. L'intervallo è stato lungo ma necessario e molto importante.

Per tre anni e mezzo Lene restò completamente nell'ombra. Mentre riordinava i pezzi della sua vita, i fan e la stampa si chiedevano quale fosse il motivo della sua assenza. In un altro momento Lene avrebbe replicato "Và all'inferno!" (a chi, lo scopriremo fra poco). Ma un giorno nel novembre 2001 Lene trovò al suo risveglio una lunga lista di chiamate non risposte da parte di parenti e amici. Era in copertina sul più diffuso quotidiano norvegese, accusata di non aver ritirato il premio conferitole dalla sua Tromsø due anni prima, nel 1999. Il premio vero e proprio non fu pronto prima di dicembre, quando Lene era più impegnata che mai. Ma ormai era passato più di un anno - e Lene non era in attività da mesi...

"Maleducata e irrispettosa" ebbe a dire Jørn Hoel.

Anche il presidente del consiglio comunale di Tromsø ci andò giù pesante. Su internet e nelle radio non si parlava d'altro. E' stata maleducata a non ritirare questo premio? E perché non si fa viva in questo momento, era la sua occasione. Lene Marlin era nel suo appartamento a Frogner in Oslo con due dei suoi amici più cari, i quali le impedirono di ascoltare la radio. Tremava, e avrebbe voluto gridare al mondo intero che si sentiva confusa e consumata, che le era stato proibito di rimettersi in viaggio e concedere apparizioni pubbliche. Aveva il terrore delle macchine fotografiche e non sopportava i flash.

- Il solo pensiero di stare davanti a una macchina fotografica mi mandava nel panico. Per diverso tempo non mi facevo fotografare neanche dai miei genitori. Gli amici e la mia famiglia mi hanno aiutata, ma so che c'erano tantissime persone che si domandavano cosa diavolo c'era che non andava.

- E perché non hai semplicemente detto a tutti la verità, che stavi male?

- Se avessi parlato, avrei dovuto vuotare il sacco. E ancora non mi sentivo pronta. Non volevo parlarne solo perché mi era stato chiesto di farlo. E ho dovuto vivere con la gente che mi considerava una presuntuosa viziata sperando di poter spiegare tutto un giorno.

Lene ha ritirato il premio conferitole dalla sua città molto tempo fa, e ormai la questione è chiusa.

- Hai avuto occasione di parlare con Jørn Hoel di questa faccenda?

- No, non ci siamo sentiti.

Quello che una persona dice può venire manipolato e stravolto, si può capire. Ma non si dovrebbe andare a fare commenti su cose di cui non si sa abbastanza. Ecco una persona, come avevamo preeannunciato, a cui Lene avrebbe voluto dire "Và all'inferno!" Una sua ex compagna di classe, che approfittò di tutto il polverone sollevatosi intorno a Lene in quei giorni.

- Sapevo che questa ragazza aveva la registrazione di una mia canzone che realizzai molto tempo prima del contratto discografico. L'ho sempre vista come una cosa carina, perché era una ragazza di cui mi ero sempre fidata. Poi un giorno mi chiamò e mi disse che aveva ricevuto un'offerta economica per quel nastro, e che aveva intenzione di accettarla. Quel nastro non conteneva niente di speciale, ma ecco che capita di ripensare agli anni di scuola, ad alcune cose che erano accadute, e che alla fine vorresti solo chiuderli in un cassetto e buttare via la chiave. Proprio così. All'improvviso era pronta a vendere la cassetta. Come se non avessi già abbastanza problemi, mi trovai a pensare "Che debbo fare?". In un altro momento le avrei risposto "Non ti azzardare nemmeno!". Ma quel giorno era tutta una confusione, e non volevo altri pensieri.

Quel giorno una persona di fiducia di Lene prese un volo per Tromsø portando con sé una busta contenente del denaro da parte di Lene destinata alla sua ex compagna di classe. Al ritorno aveva con sè la cassetta.

Con quella busta svanì anche la fiducia di Lene negli altri. Per molto tempo.

- Ero terrorizzata dalle foto prese a tradimento. Facevano molto male. E' abominevole, vendere una persona.

- Hai avuto altre esperienze di questo tipo da altre persone vicine?

- No, gli amici che ho sono i meglio. Ma separo le amicizie dalle conoscenze. Credo di essere brava a farmi un'idea di una persona e oggi sono più aperta a nuovi incontri che non in passato. E grazie al cielo - A 20 anni non credevo che avrei più stretto nuove amicizie!

In molti le hanno chiesto se rifarebbe tutto di nuovo.

- Certamente lo rifarei. Questa è la mia vita adesso. Mi ha dato tanto, amici, esperienze, tante cose belle, persone che ho consociuto, le gioie che ho provato. Tutte impressioni positive.

Ci sono ancora degli effetti collaterali della celebrità che Lene fatica ad accettare. Ma ha imparato ad affrontarli e a non lasciare che la impensieriscano.

- Ho incontrato delle persone per la strada arrabbiate con me per via di qualcosa che avevano letto. Una volta queste cose mi ferivano e potevo piangere per delle ore. Ora mi dico semplicemente: e sia.

L'amico e musicista Bernt Rune Stray è convinto che molti non riescano a comprendere quanto siano stati sfiancanti i primi due anni della carriera di Lene.

- Era un fenomeno inedito per la Norvegia, sorprese tutti che qualcuno fosse passato dallo scrivere canzoni in camera sua a diventare una star internazionale. Lene non era preparata, era giovane e vulnerabile. Ma per fortuna crescendo ha imparato a erigere delle barriere intorno a sè.

Silje Viste Grønli, amica di Lene conosciuta nel 2001 quando lavorava alla EMI, dice:

- L'ha resa forte. Ha dimostrato quello che vale, è una persona molto aperta, affascinante e comprensiva. E' un piacere lavorare con lei, e sa essere una grande amica.

Il chicken burger è finito. Lene Marlin sorseggia un caffè e racconta di altri episodi dei pazzeschi primi anni della sua carriera. Dell'amore per la musica mai scomparso, della frustrazione che una cosa così importante per lei stesse diventando un peso. E di quanto fosse bello quando per strada la gente la fermava chiedendole quando avrebbe pubblicato un nuovo album. E della commozione che provò quando sentì la conduttrice radiofonica Guri Solberg confidare in diretta su P4 che Lene le mancava. Dopo averci riflettuto, alla fine Lene si sentì abbastanza forte da riguadagnare la scena nel settembre 2003, alla sua maniera: divertiti. E cerca di combinare la carriera con la vita privata.

Lene disse di non essere mai "sparita", si era tenuta lontana dai posti più frequentati di Oslo per un certo periodo. E che aveva pensato se pubblicare o meno un altro album. E confessò anche di essere stata in terapia da uno psicologo, comparandolo a una visita dentistica.

- Non è stato un problema per me parlarne. Fa bene a tutti condividere i propri pensieri con qualcun altro che non sia la famiglia o gli amici.

E che ricevette i ringraziamenti di diverse persone per non averlo nascosto.

- Questo mi ha colpito.

Quando le chiediamo cosa le ha dato più problemi durante la sua indisposizione, Lene risponde i fotografi appostati fuori del suo appartamento.

- I giornalisti nel complesso hanno avuto più rispetto. Facevano domande indisponenti, ma se mi rifiutavo di rispondere rispettavano la mia scelta. Ebbi una buona impressione dopo quel primo giorno di promozione. Allo stesso modo ero sicura che avrei trovato un paio di fotografi appostati fuori casa mia la sera stessa.

E aveva ragione. C'era un fotografo in attesa che Lene rientrasse a casa. Quando lei si avvicinò al portone, quello saltò fuori da un'automobile e fece per avvicinarla. Ma non sapeva che anche Lene era armata - della sua fotocamera. Lene si girò di scatto e gli scattò una foto in faccia. E poi un'altra, e un'altra, mentre gli gridava: "Com'è, eh? Come ti senti?" Una surreale inversione di ruoli che disorientò il fotografo, il quale stupito si allontanò.

- Alcuni dei miei amici videro la scena e si fecero una sana risata. Da quel giorno giro sempre con la mia macchina fotografica.

- Quanto influisce l'industria discografica sulla tua vita adesso?

- Ho delle idee chiare riguardo alla mia carriera. Se faccio qualcosa, devo volerlo fare, anche se presenta delle difficoltà. Se fossi un uomo e dicessi queste stesse cose, direbbero che "è uno che sa quello che vuole, determinato, padrone della sua carriera". Il mondo discografico è pieno di uomini e non tutti amano farsi dire le cose da una ragazzina. Credo che molte artiste donne provino questa sensazione.

Nemmeno la sua casa discografica sapeva cosa stava facendo prima di vederla ospite da Skavlan sulla NRK nel giugno 2005.

- Ho registrato un nuovo album, annunciò con un gran sorriso una Lene in un top blu scuro, capelli ricciuti e trucco teatrale.

Col sorprendente annuncio del suo terzo album "Lost In A Moment", registrato in tutta segretezza con gli Stargate a Trondheim, la ragazzina col cappello alla pescatora apparteneva ormai al passato.

Lene era pronta, aspettando il domani, quando la morte di una amica all'improvviso le fece vedere le cose in un'altra prospettiva.

- Un evento del genere induce a riflettere. E io pensavo "Che sto facendo? Di cosa ho paura?"

Così decise di entrare in studio e mettersi al lavoro sul suo terzo album.

- Molte delle tue canzoni trattano il tema della difficoltà di mantenere un rapporto. Tu credi nel grande amore?

- Bisogna crederci, no? Si cambia durante la vita ed è grandioso se si riesce a cambiare insieme. Probabilmente ho una visione realistica del grande amore. E poi molte delle mie canzoni trattano dell'amicizia più che dell'amore, anche se la gente spesso pensa il contrario.

- La tua notorietà rappresenta un ostacolo per la tua vita sentimentale?

- Quando una persona esce con me la prima volta può rimanere spiazzata dal clamore che può generarsi e vivere la cosa come una scomodità. Ma così stanno le cose.

Tutte le domande riguardanti un suo fidanzato o non-fidanzato trovano risposta in una risata e un serrato "No comment".

- Perché ci tieni così tanto a non rivelare niente?

- Non mi piace che ci sia il bisogno di sapere come stanno le cose. Non è una cosa pubblica.

New York questa estate: Lene è seduta in un parco e scrive. Passa ore a guardare la gente intorno a lei e a riflettere su quello che vede.

- Sono molto sensibile e cerco sempre di comprendere come sono le cose che non ho ancora sperimentato.

- Scrivi altre cose oltre alle canzoni?

- A volte non riesco a smettere di scrivere, anche se il risultato diventa troppo lungo per farne una canzone. Così capita che i miei scritti diventino delle brevi storie... Ora ti starai chiedendo "Ha mica scritto un libro?"

- L'hai fatto?

- Ho molte idee sparpagliate che potrebbero diventare qualcosa.

Non ci sarà un nuovo album a breve. Lene vuole dedicarsi a scrivere canzoni per altri. L'esperienza per Rihanna ha stuzzicato questo suo desiderio.

- E' importante fare anche cose diverse dalla musica. La musica è fondamentale per me, ma non è tutta la mia vita.

- Cosa ti rende felice?

- Piccole cose. Gli amici la domenica, star sdraiati sul divano a guardare la tv e mangiare patatine anche senza dire una parola. A volte penso quasi "E' grandioso! Non vorrei essere altrove se non esattamente qui, con queste persone." Questa sono io felice.


Traduzione in italiano a cura dello Staff di lene.it

 
 


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