Ancona-Loreto, 13-18 agosto 2005
Il racconto di Nemo
Allora, vediamo di fare un resoconto di quella che è stata la vacanza più fanga dell’estate.

 

13 Agosto 2005.

Ore 5:30. Sono alla stazione di Genova Principe, ho appuntamento con Matty per prendere uno dei treni che ci condurrà  a Loreto, sede del raduno. Al suo arrivo andiamo al binario 18 dove prendiamo un IR per Voghera. Da Voghera arriviamo con un’EUROSTAR a Bologna dove ci attende Domle per prendere insieme l’IC per Bari Cle che ci porta ad Ancona.

Saliamo sull’intercity a fatica perché c’è molta gente e cerco di trovare un compartimento dove sederci. Mission Impossible! Sono tutti pieni e rimango compresso stile sardina nel corridoio, con valige che mi circondano da tutte le parti. Sembra di essere su un carro di bestiame diretto ad un campo di concentramento. L’aria condizionata è un optional e se qualcuno deve scendere è un’impresa.

Finalmente (vi giuro ho contato le stazioni una per una) riusciamo a scendere ad Ancona. C’è un bel sole e visto che c’è il tempo n’approfittiamo per mangiare qualcosa.

Intorno alle 14 arriviamo con un locale a Loreto. Zuzzy e BlaStO sono ancora in viaggio e quando arrivano, dopo saluti e abbracci facciamo due tiri con il pallone di fronte alla stazione. Carichiamo i bagagli in macchina di BlaStO (una BMW station wagon…..Nooo!!! ma che dico? Una Lancia Prisma colore marrone metallizzato dell’83; peccato non dell’80) saliamo e dopo che abbiamo selezionato la modalità di guida (alla Napoletana, normale ecc.) arriviamo all’ostello.

Dopo aver sistemato i bagagli nelle stanze, andiamo in spiaggia per una breve nuotata e quattro tiri al pallone.

Al ritorno dopo un po’ di coda e sperimentando l’attrezzatura per la promozione, facciamo tappa in due supermercati per fare un po’ di spesa. Nel secondo entrano solo Zuzzy e Domle per prendere la Nutella e riescono ad avere qualche dritta su dove andare a mangiare di sera. Così verso sera ceniamo al ristorante Mazzini all’aperto e con veduta su Loreto. Tenta anche di piovere.

 

14 Agosto 2005.

Facciamo colazione in camera, usciamo e prendiamo una delle macchine parcheggiate davanti all’ostello (chissà perché per tutti i giorni della vacanza la scelta cade sempre sulla Lancia Prisma dell’83) e andiamo ad Ancona.

Il viaggio è un po’ lungo e ci vuole della buona musica. Domle allora tira fuori dello zaino l’attrezzatura per la promozione (lettore CD portatile collegato a delle mini casse della ACTIVE) e scegliendo un album a caso, di un’artista sempre a caso, sulle note di Lost in a Moment (by Lene Marlin) arriviamo alla stazione d’Ancona. BlaStO fa i biglietti per andare a prendere il 16 Exila e torniamo verso Porto Recanati, passando per Numana per esplorare il litorale marchigiano alla ricerca del luogo adatto per fare il falò. Naturalmente al nostro passaggio promuoviamo i nuovi singoli di Lene,  lasciando i finestrini abbassati della macchina e facendo uscire solo le cassettine della ACTIVE che trasmettono la musica di Lene al massimo in modo che raggiunga l’udito dei passanti e dei ciclisti.

Sostiamo in una spiaggia con a ridosso, parcheggi e campo da calcio in erba.

Facciamo il bagno e giochiamo per quasi due ore a pallone nel campo in erba a piedi scalzi e con l’erba che ci punge i piedi.

Alle 14:30 circa, causa buco nello stomaco raduniamo le nostre cose e andiamo al supermercato per rifornirci d’acqua te e panini.

Fa molto caldo, siamo stanchi e così decidiamo di consumare il nostro pranzo in un parco di fronte al supermercato all’ombra degli alberi.

Finito di pranzare Matty, Domle e Zuzzy hanno ancora energia per giocare a pallone mentre io e BlaStO preferiamo fare un riposino. All’inizio ci riesco ma poi il mio abbiocco post pranzo è interrotto dal continuo parlare in stretto marchigiano di un anziano signore che seduto sulla panchina discute con un altro. Io e BlaStO ci guardiamo e ci mettiamo a ridere e poi raggiungiamo Zuzzy, Matty e Domle che giocano a pallone.

Più tardi torniamo alla macchina e, continuando a promuovere l’album di Lene, raggiungiamo Panzer in spiaggia.

Lo troviamo sul bagnasciuga insieme a dei suoi amici che gioca con un pallone da football e dopo le presentazioni, gli chiediamo informazioni su dove poter trovare un luogo dove fare il falò e ci mettiamo d’accordo per vederci verso le 21 per cenare tutti insieme in pizzeria ad Ancona.

Al rientro in ostello quando tutti siamo in un’unica stanza Domle, ci fa ascoltare un CD che contiene una compilation di canzoni molto strane ma a noi molto famigliari ma che non sono di Lene.

Alcune facevano più o meno così:

/Che confusione

Sarà perché ti amo

E’ un’emozione

Che cresce piano piano/

Altra

/Com’è bello far l’amore  da Trieste in giù,

com’è bello far l’amore……tanti auguri….

Trovi un altro più bello/ che problemi non ha./

Matty si scatena ballando in mezzo alla stanza seguito da un mega coro di risate. (vedo ancora quella scena e ancora adesso mi scappa da ridere, dovevate esserci e se c’era lo Zio si sarebbe piegato dalle risate).

Dopo un aperitivo preparato con cura dal nostro barman ufficiale (Domle), usciamo e andiamo ad Ancona. Ci incontriamo con Panzer e amici e andiamo alla pizzeria Tartaruga vicino al porto d’Ancona.

In pizzeria, in attesa che arrivi la pizza, mando un messaggio a Danies che è a TromsØ per sapere come sta andando la vacanza Norvegese: Nemo scrive: Ciao Dany, mi hanno detto che fate conquiste! Qui vi perdete tutto e le esibizioni di Matty. Danies risponde: lascia stare che c’è la tipa del camping che ci sta dentro anche se non è la tipica TG( traduzione: Tromsognocca). Matty deve essere spettacolo…..

Verso le 23:30 andiamo al porto perché abbiamo saputo che Attilio sta arrivando in nave dalla Croazia. Al suo arrivo ( con casa portatile a seguito e cappello a quadri bianchi e rossi stile serbatoi vicino ad aeroporti) ci fa sapere che ha pernottato ad Ancona solo una notte per fare ritorno a casa il giorno dopo (quindi purtroppo non può essere presente al falò) e deve ancora cenare. Così andiamo in un pub nel centro d’Ancona, Attilio prende una pizza, noi prendiamo qualcosa da bere, qualcuno di noi scatta qualche foto tra cui Panzer che beve la birra (preciso che lui non beve alcolici) e chiacchieriamo un po’ .

Visto che Attilio non potrà partecipare al falò, gli chiediamo se preferisce dormire con noi in ostello dove ci sono ancora due posti liberi.

Lui pur avendo l’albergo prenotato lì ad Ancona ovviamente accetta così passando per il porto mentre Zuzzy si fa immortalare in atteggiamenti equivoci a fianco a qualche cartello stradale, arriviamo alla macchina.

Salutiamo Panzer e amici saliamo in macchina e via verso Loreto.

La BlaStO Fango car è composta da: BlaStO alla guida, Zuzzy che fa da navigatore, Io, Matty, Attilio e Domle dietro.

Il viaggio, anche se con qualche disapprovazione, (BlaStO in particolar modo che preferisce Avril Lavigne) è accompagnato dalla compilation di  Domle (Ricchi e Poveri, Carrà, Albano ecc..).

Entriamo in Osio (un paesino dopo Ancona) mentre stiamo ascoltando e cantando Sitting Down Here troviamo un posto di blocco.

Il poliziotto alza la paletta e BlaStO accosta la macchina. Si avvicina il poliziotto e dice come da manuale: ”Favorisca patente e documenti di circolazione”. BlaStO con tranquillità glieli porge e il poliziotto controlla accuratamente. Si accorge che manca la carta verde dell’assicurazione. All’inizio BlaStO non riesce a trovarla ma quando riesce a recuperarla, scende dalla macchina e va dietro insieme al poliziotto che gli chiede: ”Per quante persone è omologata la macchina?” (io al sentire la domanda dico: “Speriamo che capisca la situazione e faccia un’eccezione”) intanto BlaStO risponde: “Per 5”. Il poliziotto lascia correre e gli restituisce i documenti. BlaStO quando torna in macchina chiede al poliziotto: ”Allora tutto apposto”. Il poliziotto risponde: ”Mica tanto!” (Non vi dico i commenti appena siamo ripartiti!)

Si riparte per l’ostello e quando arriviamo stiamo ancora un po’ insieme tutti in camera di BlaStO, Zuzzy e Domle.

BlaStO sconvolto si corica sul letto e sprofonda in un sonno profondo: Grrr!! Siii!!! Grrr!! (russa). Non l’avesse mai fatto!!!!

Gli scherzi hanno inizio: Attilio prende i pomi dei letti e glieli mette a fianco poi aggiunge qualche biscotto della colazione sulla gamba sinistra. Sullo sfondo mettiamo il giornale di Napoli. Io aggiungo una bottiglia vuota di Vodka in mezzo alle sue braccia e Attilio il cartoccio del latte. Domle decora con un paio di mutande sporche sul cuscino e un peluche.

Il tutto è ripreso accuratamente da Zuzzy e Domle e sono scattate innumerevoli foto persino con la macchina e il cellulare della vittima. Dopo aver fatto una variante eliminando la bottiglia di vodka e appoggiando delicatamente al sedere una bottiglia d’aranciata (Mentre sto scrivendo mi ricordo quanto eravamo piegati dalle risate e ancora adesso mi scappa da ridere) facciamo una foto e la postiamo sul forum del sito nel topic del falò.

Il gioco è fatto. L’immagine di BlaStO ormai è stata compromessa a vita.

Soddisfatti e solo dopo aver sentito le esclamazioni di BlaStO che intanto si è svegliato: ”Noo!! Ragazzi che avete fatto?.........” Andiamo, dopo che ormai erano le 4, passate a letto.

 

15 Agosto 2005.

Purtroppo piove e dopo una colazione con Camille e un goccio d’aranciata ci dividiamo in due gruppi.

Io, Matty e BlaStO accompagniamo Attilio ad Ancona perché (anche se ha tentato fino all’ultimo di contattare l’ufficio per rimandare la partenza) deve tornare a casa e a lavorare.  Zuzzy e Domle in tenuta da pioggia si fermano a Loreto per visitarla.

Quando torniamo a Loreto passiamo a prendere Domle e Zuzzy e andiamo alla ricerca del luogo adatto per fare il falò.

Dopo aver girato parecchio e dopo aver attraversato tutto Porto Recanati, imbocchiamo una strada che corre parallela alla ferrovia verso sud e s’interrompe ad una rotonda in parte sterrata e a causa della pioggia piena di pozzanghere. Ci fermiamo appena dopo la rotonda e BlaStO e Zuzzy proseguono a piedi lungo la spiaggia alla ricerca del luogo adatto per fare il falò.

Nell’attesa io, ispirato dal fango delle pozzanghere, decido di rendere la macchina di BlaStO un po’ più promozionale, un po’ più fanga.

Nasce la FANGOBLASTOMOBILE: dietro e sul portellone “Lene” a destra, “Marlin” a sinistra e “Lene.it official car”; fianco lato guida: “TromsØ”, “NORBURY SONS” e “Lost in a moment”; fianco lato passeggero “Lene.it” che prende tutte e due le portiere e “I love Oslo”; sul cofano “ALISTAIR” e per finire, sul tetto “17-08-05”.

Io e Matty siamo piegati dal ridere, Domle documenta con la telecamera e intanto stanno arrivando BlaStO e Zuzzy.

Appena BlaStO vede la macchina esclama “Noooo!!” e si piega in due dal ridere e poi scappa qualche PESAANTEEEE. La cosa buffa è che sta arrivando un bel po’ di gente che inevitabilmente guarda e qualcuno legge “Lost in a moment” e “Lene Marlin”. A stento riusciamo a trattenere le risate (e ancora adesso ricordando quelle immagini mi viene da ridere).

Era fatta e ora potevamo fare promozione sul serio. Casse fuori del finestrino, Lost in a moment a palla e via per le strade di Porto Recanati.

La promozione continua nel pomeriggio mentre percorriamo la riviera marchigiana in direzione monte Conero con Zuzzy che documenta con la telecamera di Domle le facce dei passanti e delle forze dell’ordine. Dovevate vederle soprattutto quelle di questi ultimi che da indifferenti diventavano meravigliate, incuriosite e non riuscivano a credere ai loro occhi. (immaginate a quelle scene com’eravamo noi. Io mi ricordo che piangevo dalle risate e dicevo:” Guarda quello, filma, filma” anche se queste immagini saranno purtroppo cancellate perché avevamo solo una cassetta).

Proseguiamo sulle pendici del monte Conero, Zuzzy sente per telefono la Fabiana che quando risponde alla chiamata sente tutti noi che in coro diciamo: “PESAANTEE!!!” e arriviamo a Portonovo, una località ai piedi (ops scusate ma mi sono un attimo fermato a scrivere il racconto perché sono corso in camera a sentire per la prima volta per radio “What if” (ore 12:52 del 07-10-05 su RDS). Il regalo di compleanno che stavo aspettando perché ieri ho compiuto 29 anni) del monte Conero. Panzer l’ ha consigliata perché è un punto di ritrovo per la gnocca marchigiana. Giriamo alla ricerca di un parcheggio ma niente, non si trova se non a pagamento. Posteggiamo in una zona molto panoramica fuori di Portonovo  e scattiamo qualche foto.

Torniamo verso Porto Recanati e di sera, visto che avevamo saltato il pranzo, andiamo a cena al ristorante. Sono tutti al completo anche perché è Ferragosto e dopo qualche tentativo e un po’ d’attesa verso le 21:45 troviamo posto sotto un tendone in un ristorante che serve un campeggio. Tutti, ordiniamo un primo e da bere del vino bianco. Solo io e BlaStO, dopo che ci siamo spazzolati due porzioni abbondanti di spaghetti allo scoglio, prendiamo anche un bel fritto misto. Siamo sazi e siccome la serata è appena iniziata decidiamo di informarci quanto costa fare un giro sui cart che avevamo visto nei giorni scorsi poco più avanti di dove avevamo cenato. Alla fine acquistiamo i biglietti solo io e BlaStO ma quando stiamo per indossare la tuta e il casco inizia a piovere e salta tutto.

Verso le 23:30 andiamo a Porto Recanati perché abbiamo appuntamento con Lene87 e due sue amiche. Piove sempre. Lene87 arriva sola dopo una lunga attesa sotto i portici (stavamo quasi per andarcene perché tutti avevano perso le speranze tranne io). Fatte le dovute presentazioni e saluti (intanto aveva smesso di piovere) andiamo in un piccolo locale dove prendiamo qualcosa da bere e chiacchieriamo un po’.

Lei, che è  appena tornata da una vacanza studio in America ci racconta di che si trattava e lo stile di vita di laggiù. Noi le riferiamo quanto abbiamo fatto in questi giorni. Prima che torni a casa le mostriamo la Lene.it official car (BLASTOFANGOMOBILE) e la salutiamo con il proposito di vederci in spiaggia per le 11:30 del giorno dopo.

 

16 Agosto 2005 (vigilia del 25° compleanno di LENE).

Il tempo è variabile e fa quasi freddo. Ormai è il gran giorno; BlaStO deve andare a prendere Exila e devono arrivare tutti coloro che si fermeranno solamente la sera del falò o al massimo la notte seguente.

Torniamo tutti per l’ennesima volta ad Ancona per accompagnare BlaStO alla stazione che deve prendere il treno per Cervia.

BlaStO consegna la macchina a Boss Alessandro e torniamo a Porto Recanati. Zuzzy guida con stile napoletano ma essendo in terra straniera, rispetta i semafori rossi e i limiti di velocità.

A Porto Recanati, poiché fa sempre fresco e il tempo è incerto, parcheggiamo la macchina davanti al nostro supermercato di fiducia e accompagniamo Domle in un bar internet- point. Riesce a collegarsi e a guardare  la posta elettronica ma attenzione, nel bar ovviamente c’è la radio accesa. Incredibile ma vero chi passa per radio cantando queste parole?: Hi would…. What have I done…..And now I won’t see you again…. (la  avete riconosciuta? Io dico di sì). Noi in coro diciamo a Domle “Posta!” e lui va sul topic HWIB segnalazioni ascolti radio e lo segnala sul nostro forum. Lene ha colpito ancora.

Quando usciamo dal bar proviamo a chiamare Lene87 ma non risponde e così andiamo al parco di fronte al supermercato.

Giochiamo a pallone nell’attesa che ci raggiungono gli altri per il falò e scriviamo con dei pennarelli qualche fangata su un tavolo di legno del parco.

Verso le 15:00, quando arrivano tutti quanti è uno scambio di saluti e abbracci.

Nell’attesa di fare la maxi spesa per il falò organizziamo una partita a calcio.

Le squadre sono: Io BlaStO e Zuzzy contro Matty, Domle e Franko; arbitro: Pega; cronista: Panzer e ragazze pom-pom: Eglie e Exila. Le squadre sono equilibrate ma alla fine vince la squadra Matty, Domle e Franko.

Terminato il match, dopo le relative foto di rito. andiamo nel supermercato e  mentre siamo negli acquisti, magicamente, spunta fori Lene87. Riempiamo due carrelli di roba tra cui: birra, alcolici di vario genere, acqua, succhi di frutta, Coca Cola, patatine, pane, salcicce, bistecche di maiale, maionese ecc….

Quando usciamo dal supermercato qualcuno mangia un panino e dopo aver fatto un po’ di foto e dato uno sguardo al forum sul portatile di Franko decidiamo come organizzarci. E’ ancora presto, sono le 18 circa e la carne deve essere messa al fresco se no va a male. Chiedo in qualità di cuoco ufficiale a Lene87 che abita lì vicino la sua disponibilità per il frigo e colgo anche l’occasione per ricordarle di portare una chitarra (perché lei suona in una band e suonano anche le canzoni di Lene). Così andiamo tutti davanti a casa sua, lei mette la carne in frigo e nell’attesa che tramonti il sole andiamo nei giardini poco sotto casa sua. Giochiamo con alcuni giochi (mi sembrava di essere ritornato bambino), scattiamo qualche foto e lo staff cerca di mandare una email allo zio ma a causa dei curiosi è un’impresa.

Verso le 19:30 recuperiamo la carne e la chitarra di Lene87 (in custodia rossa con scritto da una parte a pennarello “Lene Marlin”) e andiamo all’ostello per posare quello che non era necessario per il falò. Durante il viaggio giriamo intorno ad una rotonda due o tre volte per vedere se anche il resto della carovana di macchine fa lo stesso e sono le comiche perché all’inizio ci seguono, poi proseguono dritti. Arriviamo in ostello solo dopo aver fatto il solito pezzetto di strada in contromano e con quella mossa sorpassando gli altri. Lasciamo quello che non ci serve e ripartiamo con destinazione luogo dove si terrà il falò. Parcheggiamo in un parcheggio poco distante dal termine della strada e ci dividiamo le borse con la spesa. Proseguiamo a piedi lungo la spiaggia  (Io, Lene87 e Zuzzy tirando due calci al pallone) mentre ormai il sole sta ormai tramontando. Solo dopo circa 20 minuti di cammino arriviamo al luogo dove svolgeremo il falò e la festa di un compleanno di un’amica molto speciale (Sapete sicuramente di chi sto parlando) che purtroppo per ovvie ragioni che noi sappiamo non può essere presente (se non nelle sue canzoni e in quella passione che ci unisce e che abbiamo dentro).

Ormai è quasi buio e bisogna affrettarsi a recuperare la legna per il falò. E’ un lavoro di squadra: qualcuno prende i pezzi piccoli per l’accensione, altri vanno sotto un vecchio pontile a recuperare vecchie tavole di legno (qui devo fare i complimenti a tutti perché non  ho mai avuto una equipe così efficiente).

Seguendo le mie istruzioni riusciamo a costruire una catasta alta 70 cm e larga due metri. Con l’aiuto dei giornali e un accendino do fuoco alla legna piccola. Stenta a partire forse per l’umidità ma quando le tavole prendono fuoco si sollevano fiamme alte più di due metri che con un’intensa e scoppiettante luce gialla, arancione che illumina le nostre cose. Nell’attesa che si formi brace per cuocere la carne, giochiamo e chiediamo a Zuzzy se poteva chiamare lo zio per fargli i saluti tutti insieme. Con questo pretesto Zuzzy, Domle, Franko e Matty complottano uno scherzo al quale cascheremo quasi tutti. Zuzzy fa finta di chiamare lo zio Alistair ma dall’altro cellulare c’è Domle che con un perfetto Inglese lo imita. Boss Alessandro passa il cellulare un po’ a tutti e quando lo passa a Matty lui dice: Ciaoo! Alistair, how are you? When you came back in Verona I dance with you MACIO MACIO MAN!!!. Io mi piego letteralmente dalle risate. Intanto Alistair (in arte Domle) gli dice ancora qualcosa e lui: “Yes,.. Yes” poi passa il cellulare a Zuzzy che lo dà a qualcun altro. Alla fine tutti sono increduli di aver parlato di persona con lo zio.

Ritorno al fuoco per preparare la brace per cuocere la carne. Me la devo cavare con una piccola griglia circa 30cm X 25cm ma grazie all’aiuto di BlaStO che con una tavola ogni tanto metteva nuova brace riescono a mangiare tutti quanti. Allo scoccare della mezzanotte brindiamo ai 25 anni della nostra Lene.

 

17 Agosto 2005 (25° compleanno di Lene).

Avanzano in pratica quasi tutte le bistecche perché la maggior parte di noi è sazia. Preferisco censurare e non narrarvi i particolari di quella notte contenuti nei filmini di Domle.

Mi limito a citarne due:

Il più divertente: Zuzzy sdraiato sulla sabbia che fa da Pisolone ( L’orsacchiotto sacco a pelo per bambini pubblicizzato tanti anni fa) ad Exila e BlaStO e con tutti che cantano: Zuzzolone, Zuzzolone per un dolce sonnellino, per guardare la TV, Zuzzolone è un’amico Zuzzolone ti riscalda, Zuzzolone sta con te.

 

Una vittima dell’alcool che ha rischiato di non vedere l’alba: Sono vicino al fuoco con Lene87  e sento Exila che dice “BlaStO!” mi giro e vedo BlaStO che in boxer va verso il mare perché vuole fare il bagno. Zuzzy e Domle (che filmava la scena) lo rincorrono e lo riportano in dietro. Se entrava in acqua in quello stato, rischiava di non vedere l’alba. (Ma che ci volete fare l’alcool fa brutti scherzi e per fortuna che ho omesso gli altri!).

 

Attenzione: Viene ora un momento molto bello, più serio, molto importante e desiderato da tutti da molto tempo. (Peccato che Lene non ci sia).

 

1° LIVE FOR LENE

Grazie alla disponibilità di Lene87 (per aver seguito il mio consiglio portando la chitarra) e alla bravura (nonostante suonasse con i calli alle mani) di Pega che riesce a ricordarsi a memoria gli accordi di molte canzoni di Lene; partecipiamo e realizziamo tutti insieme il primo Live in omaggio a Lene.

Sono circa le 1:30, è notte fonda, riscaldati, illuminati dallo scoppiettante fuoco del falò e filmati da Domle, quasi tutti quanti, guidati da Pega, iniziamo a cantare le canzoni di Lene (tranne qualcuno che è in coma etilico o fa cose sconce).

Il repertorio comprende: la canzone, principe delle canzoni e la preferita di Lene Playing my game; l’intramontabile Unforgivable sinner ma anche la più recente Never to know.

Tutto è accuratamente filmato con la promessa che se canzoni e riprese fossero venute bene le avremmo mostrate a Lene e zio in persona.

Pega ha le mani a pezzi e cede la chitarra a Lene87 che ci fa indovinare qualche canzone. Il live è terminato ma la musica continua tra qualche canzone dei Backstreet Boys e quelle degli 883.

Purtroppo Lene87 deve lasciarci perché deve tornare a casa e così io e Panzer la accompagniamo a casa.

Quando torniamo il fuoco si è ormai consumato e visto che faceva freddo aggiungiamo della legna che abbiamo recuperato prima di raggiungerli.

Aspettiamo, l’alba del 17 Agosto, infreddoliti (caspita ma fa freddo come se fosse primavera) e assonnati. Raduniamo tutte le cose, diamo una pulita, spegniamo il fuoco e solo dopo aver fatto le foto di rito, verso le 7:10 andiamo all’ostello.

Quando vi arriviamo Franko ed Eglie decidono di ripartire subito verso casa, Panzer ritorna ad Ancona e noi sfiniti ci stendiamo sulle panchine (un po’ durette ma quando sei stanco vanno bene ugualmente) fuori dell’ostello nell’attesa di poter entrare nelle camere.

Riposiamo in stanza fino al primo pomeriggio mentre BlaStO ed Exila tentano di prendere il treno per Cervia ma lo perdono. Quando io e Matty raggiungiamo gli altri nell’altra stanza, troviamo anche BlaStO ed Exila che hanno preso il treno e Lene87.

Più tardi BlaStO riporta in macchina a casa Exila (per amore questo e altro, vero BlaStO?) e noi che rimaniamo a piedi, decidiamo di fare una visita a Loreto e il suo santuario guidati da Lene87.

N’approfitto per acquistare qualche cartolina e un pensiero per mia sorella. Visitiamo il santuario e quando siamo fuori ci accorgiamo di aver perso Matty. Lo ritroviamo in mezzo al piazzale davanti al santuario e facciamo qualche foto di gruppo. Proseguiamo dietro il santuario, arriviamo in un punto panoramico dove riesco a fare una bellissima foto panoramica mentre sta tramontando il sole. Ritorniamo in ostello per prepararci per andare a cena fuori con Lene87 in un bel ristorante nel centro di Loreto.

Al ristorante mentre ceniamo parliamo anche dei futuri sviluppi del sito e dei prossimi appuntamenti con Lene.

Terminiamo la serata giocando vicino al santuario a 1-2-3 stella, prima in piano e dopo su una scalinata.

Per mezzanotte e mezza Lene87 dopo aver promesso di portarci la colazione a letto incompleete, deve lasciarci perché la aspettano dei suoi amici. Noi torniamo all’ostello non senza aver provato a fargli uno scherzo telefonico da una cabina telefonica ovviamente senza successo.

 

18 Agosto 2005.

Purtroppo le cose belle finiscono presto ed è il momento di partire per tornare alla solita vita di stenti e privazioni.

Prepariamo i bagagli, io faccio colazione in ostello e ci organizziamo per andare in stazione.

(Un momento! La colazione in camera con Lene87 incompleete?!) Saltata. Delusione!!! La Viola (Lene87) ha tirato il bidone! Ci attende per un ultimo saluto in stazione.

Riempiamo di briciole e sale la macchina di BlaStO, scattiamo le ultime foto particolari sulla BLASTOFANGOMOBILE e andiamo in stazione.

Lene87 per riparare alla promessa che ha fatto, offre a tutti la colazione.

Siamo al binario, facciamo una foto tutti insieme, ci salutiamo dandoci appuntamento a Verona per il Festivalbar e io (con il morale a pezzi) Matty, Pega e Domle saliamo sull’IR per Ancona.

Quando sono sul treno sento da fuori che qualcuno chiama “Nemo…. Nemo, devo salutare Nemo” Osp! Io e Lene87 nella confusione non c’eravamo salutati. Riesco a malapena a salutarla con la mano perché ero troppo triste che tutto era ormai finito.

Ad Ancona salutiamo Panzer e prendiamo il penultimo treno per tornare a casa. Io e Matty avendo i posti prenotati riusciamo a sederci mentre Pega e Domle rimangono nel corridoio e come sapremo dopo da Pega, compongono una simpatica canzone dedicata a Lene87 e armonizzata, traendo spunto, da una famosa canzone della Carrà (E le cicale, cicale, cicale, cicale…..).

La canzone fa così:

 

Viola

Che tira che tira i bidoni!

E cinque fessi

ci credono e restano li lessi.

Alle nove di mattina erano li,

l’aspettavano vestita incomplete…

Che delusione,

la Viola ha tirato il bidone!

 

Promettiamo di cantarla a Verona ma……….Il resto lo sapete già.