PREMESSA Il racconto che state per leggere è lungo, molto lungo! Ho scelto di raccontare la nostra avventura nel dettaglio per dare un quadro completo di tutto ciò che è successo, a partire dalla difficile fase organizzativa fino ad arrivare alle esperienze in terra norvegese. So bene che c'è qualcuno che avrà piacere a leggere tutto il racconto per poter sentirsi in qualche modo parte del viaggio (vero Stephy?!). Per rendere più facile la lettura ho diviso il testo in paragrafi (se volete potete saltare il lungo prologo che narra dell'organizzazione, per passare al viaggio vero e proprio); ci sono tante foto, ma sono state compresse per dare la possibilità a tutti di poterle caricare rapidamente! A tutti auguro una buona lettura! PROLOGO L'INIZIO DELLA STORIA La Norvegia è sempre stata un mio sogno. Per qualche strano motivo sin da piccolo ero particolarmente attratto da questa nazione... ma questo era solo il passato. Con il fan-club le cose sono cambiate e il rapporto con questa nazione è diventato sempre più stretto. La prima occasione concreta per andare in Norvegia erano gli Spellemannprisen del 2004, un evento musicale che vedeva Lene Marlin nominata. Sul forum è nata l'idea di andare tutti assieme ed è lì che abbiamo iniziato a progettare sul serio un viaggio in quella terra. Il mio compagno di avventura sarebbe stato il caro amico Attilio: è con lui che ho visitato moltissime agenzie di Napoli alla ricerca di un pacchetto conveniente per quei 3 giorni previsti. Il problema, però, è che lì in Norvegia tutto costa molto e anche quel viaggio, per nostra sfortuna, veniva a costare un prezzo fin troppo alto! I nostri sogni si sono così spenti... per nessuno di noi era fattibile spendere una cifra così alta per pochi giorni fuori. Sogni in fumo e addio Norvegia! UN GIORNO, UN TOPIC Per forza di cose è ancora il forum di Lene.it a fornire lo spunto che ha dato il via al tutto. E' Marcy a proporre l'idea di un viaggio estivo in Norvegia, idea subito accolta da Valerio-Pegasus, che memore della sua esperienza del 2003 in Norvegia diventa subito il punto di riferimento dell'organizzazione. Per quanto mi riguarda, la mancata avventura agli Spellemannprisen è capace di distogliermi da queste idee e da questo topic, che seguo con interesse molto limitato. LA SVOLTA Sono passati quasi 4 mesi dall'apertura del topic di Marcy. A mezzanotte del 5 giugno scrivo: "Non è ancora ufficiale ma quasi sicuramente mi unisco anche io alla compagnia!!". Questo messaggio rappresenta la mia svolta, dovuta in buona parte a un lavoro che avevo appena finito e chi mi ha portato un discreto gruzzolletto da spendere. Nel frattempo l'organizzazione era andata avanti e Franko sembrava il più convinto tra tutti, limitando all'ultima settimana di luglio il periodo del viaggio. VIA ALL'ORGANIZZAZIONE! Da quel giorno tutti i miei sforzi sono finalizzati all'organizzazione, e mi metto in testa al gruppo, anche perché Franko (per ovvi motivi) non è in grado di partecipare attivamente. L'obiettivo principale è scegliere i voli e i posti dove alloggiare, cercando di risparmiare al massimo. Le adesioni di molti ragazzi dipendono anche e soprattutto dal prezzo del viaggio! Allo stesso tempo, i prezzi dei voli salgono al passare dei giorni, quindi sarà meglio stabilire delle scadenze per tutti! A supportarmi con me c'è l'onnipresente Pegasus. Ora non ricordo bene come andava il borsino dei partecipanti... sicuramente c'era Domle sempre presente e sempre pronto a tutto, così come il militare Franko! Gli amici dello staff Matty e Danies erano in dubbio; stesso dicasi per Len, mentre Marcy aveva già dato forfait da un po' di tempo. Nel frattempo io e Pegasus avevamo già avviato i contatti con camping e alberghetti in cerca di sistemazioni comode e convenienti. Le città prescelte per la settimana sono Tromsø e Oslo. Sul fronte Tromsø già era tutto fatto: il Tromsø Camping sembrava accogliente, affascinante ed anche economico! Il problema principale erano gli aerei... e le vicissitudini sono state tante; Danies su questo fronte è stato il più attivo ed utile. Dopo esserci lasciati sfuggire un'offerta d'oro con la Scandinavian (Milano-Oslo a 150€), siamo passati a cercare tra i voli Ryanair. MENO 30 A 30 giorni dal fatidico 23 luglio, data stabilita per la partenza da Milano, la situazione partecipanti è già definita. Dlp, Danies ed infine Matty hanno dato il loro ok. Len conferma il suo no. A completare il gruppo ci sono Nicola e la sua ragazza. Nicola è un ragazzo conosciuto l'anno scorso all'incontro con Lene Marlin a Milano, ci diede una mano ed è rimasto un amico del fan-club. Ci siamo dunque, e siamo 9! Anche sul fronte voli abbiamo trovato il bandolo della matassa con una soluzione Milano-Oslo via Londra. L'eccitazione per il viaggio sale dopo giorno, una mia pazza idea prevedeva di guadagnare 2 giorni di vacanza dormendo negli aeroporti, ma poi mi hanno riportato alla ragione ed abbiamo optato per dei voli ad orari più ragionevoli (ma neanche troppo)! Il 21 giugno io e Danies, tra emozione e preoccupazione, compriamo su internet i biglietti aerei per 9 persone. In pochi minuti effettuiamo una spesa totale di quasi 4000 euro! Nonostante alcuni piccoli intoppi, le transazioni vanno a buon fine. L'ADRENALINA SALE I primi giorni di luglio mi riservano ulteriori preoccupazioni. Infatti non mi era ancora arrivato il bonifico bancario da parte di Nicola, ovvero gli 840€ che io e soprattutto Danies avevamo anticipato a lui come agli altri al momento di comprare i biglietti aerei. Lunghe telefonate, dubbi, controlli in banca senza esito e il rischio concreto di una vacanza rovinata. Sono stati giorni difficili ma per fortuna tutto si risolve bene, i soldi arrivano e io e Danies tiriamo un sospiro di sollievo! L'organizzazione prosegue. Pegasus conclude le sue ricerche per l'alloggio ad Oslo trovando un ostello in posizione centralissima, proprio quello che ci serviva! Il piano-risparmio prevede di portare pasta e sughi per poter cucinare al campeggio di Tromsø, ognuno viene avvertito. Il giorno della partenza si avvicina e c'è da parte di tutti l'attenzione massima per evitare ogni tipo di disguido: controlliamo attentamente le condizioni di viaggio Ryanair (che contemplano dei limiti di peso per i bagagli), andiamo alle ASL per il modulo assicurativo in caso di infortuni, ci informiamo su prezzi dei trasporti e di tutte le spese in arrivo. Ancora mi manca una macchina fotografica, e non posso proprio farne a meno! Dopo lunghe camminate per i negozi della città, decido alla fine di acquistare una Canon A75 tramite PixMania, negozio internet con sede a Parigi. Per fortuna tutto arriva nei tempi previsti. Anche i bagagli sono ormai pronti, ormai ci siamo! 22 LUGLIO 2004 - FINALMENTE SI PARTE! L'appuntamento con il gruppo è all'aeroporto di Bergamo, venerdì 23 luglio, ore 7.30. La mattina prima, quella del 22 luglio, sono a Napoli, fuori la porta di casa mia, con zaino e valigia. A differenza di tutti gli altri, il mio viaggio inizia stamattina! Già sono in partenza perché devo raggiungere gli altri a Milano! Ho dormito bene la notte, la voglia è tanta, ma c'è anche un po' di preoccupazione. Raggiungo col taxi la stazione centrale di Napoli, c'è un Eurostar che mi aspetta. A salutarmi una persona per me molto importante, difficile trattenere la commozione quando vai a migliaia di chilometri di distanza... ma in fondo è solo poco più di una settimana, e ci sarà sempre il telefono a tenermi in contatto con gli affetti di casa. Dopo essere salito su un treno sbagliato (l'Eurostar precedente aveva accumulato 2 ore di ritardo ed ero salito su quello, per vedere il mio posto occupato e poi scoprire di essere nel treno sbagliato e scendere in tempo!), prendo finalmente posto e il treno parte con circa 30 minuti di ritardo. Il viaggio scorre via tranquillo parlando con una ragazza napoletana e due anziani signori fiorentini di ritorno da Napoli... sembravano marito e moglie ma poi scopriamo con stupore che lei è la figlia! Le risate non mancano. A Firenze qualcuno si sente male e viene caricato su un'ambulanza: il treno per questo prende altro ritardo, e siamo ormai ad un'ora. Visto quello che mi aspetterà il giorno dopo, non mi fa proprio piacere questo ritardo. Nel frattempo, a far compagnia a me e alla ragazza napoletana, ci sono un manager milanese e un signore torinese a cui racconto viaggio in programma. Il simpaticissimo torinese fa alcune battute sulla sicurezza degli aerei Ryanair, che ridere... dovrò prendere solo 6 aerei in una settimana!! Arriviamo a Milano Centrale con oltre un'ora di ritardo, sono le 19 circa e mi dirigo un po' faticosamente (per via dei bagagli) fino alla metro. Colui che mi ospita è Danies, grazie al quale mi è stato possibile arrivare un giorno prima e dormire da lui. Ci troviamo senza problemi all'appuntamento in metro. Dopo poco finalmente arriviamo a casa sua, mangiamo qualcosa e sognamo sull'esperienza che ci apprestiamo tutti a vivere. C'è tempo per navigare un po' su internet, e per preparare una sorpresa ai nostri compagni di viaggio (cartellini del fan-club con il loro nome), poi scopro con relativa emozione che Salvo del Grande Fratello ha aperto un ristorante ("Il confessionale") proprio di fronte casa di Dany. Ma è già sera e la sveglia il giorno dopo sarà alle 5 circa! Abbiamo poche ore di sonno a disposizione... proviamoci, a dormire! Tentativo vano, la notte sono preso da molti pensieri. Tutta l'organizzazione è stata fatta senza l'ausilio delle agenzie; il giorno dopo avremmo dovuto prendere 4 aerei, 3 pullman, 2 taxi. Il tutto in sole 24 ore, e il tutto per 9 persone, molte delle quali non si conoscono tra di loro. Sento il peso della responsabilità, spero che tutto vada liscio. Basta un solo intoppo e tutto il viaggio rischia di saltare! Spero che ci sia buon feeling tra i 9 compagni di viaggio, spero che il camping sia all'altezza. Tutto era stato organizzato con il massimo dell'attenzione, ma mai dire mai!!! E' con questi pensieri che prendo sonno... 23 LUGLIO APPUNTAMENTO A BERGAMO Dany si è svegliato prima, per me la sveglia è "solo" alle 5.00. Bagno, colazione, poi ci vestiamo, chiamiamo il taxi. Dopo qualche minuto eccoci in strada, nella Milano che ancora dorme. Arriva lo squillo di Dennis-Domle, il prossimo compagno che incontreremo sarà lui. Mi inizio a stupire perché il taxista si ferma al rosso nonostante gli incroci siano liberissimi, questo sarà un leit-motiv del viaggio. Alle ore 5.50 siamo alla stazione di Milano, c'è anche Domle accompagnato da un suo amico. Primi saluti di rito... le emozioni sono già iniziate! Siamo un po' assonnati e allo stesso tempo entusiasti. Arrivati allo stazionamento dei pullman, il nostro non c'è ancora. Anzi si, c'è uno strano furgoncino con il cartello "Bergamo Orio Al Serio"! Il mezzo in questione era solo la "base" per vendere i biglietti del pullman, però è stata l'occasione per farci le prime risate assieme. Saliti sul pullman, ci sediamo davanti. Ci sono molte zanzare lì dentro, ne ammazzo una con il mio vocabolarietto di inglese... e sarà l'unica volta in tutto il viaggio in cui mi servirò di esso! Partiti da Milano, il sottofondo musicale scelto dall'arzillo autista era Radio non-so-cosa che ci deliziava con alcune canzoni risalenti agli anni '60 (tipo Orietta Berti) per poi farmi sentire a casa (purtroppo) con l'onnipresente Gigi d'Alessio. Ammiro la tangenziale di Milano e il traffico enorme che c'era in entrata. Dalla nostra corsia c'erano invece soprattutto camion: il nostro autista ha dato sfoggio della sua correttezza alla guida ed ha poi amabilmente comunicato a gesti (e parole) con i suoi colleghi sfreccianti. Stupore o quasi per Danies e Domle, tutto ordinario per me. Nasce in quel momento l'avvincente dibattito sociologico con Domle, al quale - interessatissimo - raccontavo le differenze che ci sono tra Napoli e il resto del mondo. Ancora risate ed eccoci, all'aeoporto di Bergamo. IL GRUPPO SI UNISCE Sono le 7, l'aeroporto di Bergamo è piccolo ed accogliente. Siamo i primi ad essere arrivati, in rassicurante anticipo. Per fortuna tutti arrivano in tempo, prima Franko, poi Pegasus, poi Roberto-Dlp e Matty. Ecco poi Nicola e la sua ragazza Valentina. Ci siamo tutti, assonnati ma entusiasti! Una bilancia per i check-in è libera e ne approfittiamo per pesare i nostri bagagli: come detto i limiti erano molto stretti, massimo 15 chili per la valigia e 10 per il bagaglio a mano. Io rientro abbastanza largamente nei limiti, Roberto è precisissimo, i suoi bagagli pesano esattamente il massimo consentito! Pegasus ha qualche eccedenza e ci spartiamo qualche suo chilo nei nostri bagagli. Franko ha con sè dei fumogeni da esibire alla partita di calcio del Tromsø (suo pallino fisso da tempo, mai avrebbe mancato di andare allo stadio!), peccato che bisogna dichiararli al check-in! Lo convinciamo a farlo per non avere problemi. Nel frattempo il primo check-in fila via senza problemi, è bastato dire il codice di viaggio e velocemente si sono svolte le pratiche per imbarcare i bagagli ed avere i biglietti. Tocca a Franko, dichiara i suoi fumogeni ed ecco subito che le guardie vengono e se lo portano via. Risate, momento da immortalare, erano le ore 7.56! IL PRIMO VOLO Dopo un paio di ore saliamo sull'aereo Ryanair che ci porterà a Londra Stansted. Il decollo è bello per tutti, forse non per Domle visibilmente teso all'idea di alzarsi da terra! Ci si fa un po' di risate a vederlo, mentre lui è terrorizzato! Franko (qui con dlp), sicuramente il più espansivo ed esuberante del gruppo, conosce il primo norvegese, il cugino del cantante Sondre Lerche! Un po' di foto: io, decollo, alpi, aereo. Tutto il viaggio scorre via tranquillo e a mezzogiorno siamo già a Londra. L'aeroporto di Stansted è molto grande, c'è una grande vetrata e uno spazio all'esterno dove ci si può stendere sull'erba. Ora andiamo un po' di fretta ma al ritorno avremo molte ore da trascorrere qui! Anche per raggiungere il gate d'imbarco ci vogliono parecchi minuti di camminata. I problemi grossi sono al passaggio al metal detector dove gli Inglesi sono molto molto molto più attenti alla sicurezza! Essendo Londra una città "sensibile" e vista l'allerta terrorismo, tutti i passeggeri vengono controllati con molta attenzione, praticamente perquisiti. Io passo senza subire particolari controlli, mentre Nicola è il prescelto dagli agenti per una maxi-perquisizione che coinvolge tutto il contenuto della sua valigia analizzato fino all'ultimo pelo. Franko invece vuole già fare shopping, per ora si limita al giornale sportivo Daily Sport. Ben presto scoprirà che di sportivo non c'è molto, poiché è un giornale scandalistico infarcito all'inverosimile di donnine nude e ammiccanti! E' arrivato il momento di imbarcarci! LO SBARCO IN NORVEGIA Sull'aereo, sempre Ryanair, c'è già il sapore della Norvegia, visto che Norvegesi sono la maggior parte dei viaggiatori. Il volo è ancora una volta perfetto, lo spettacolo ai finestrini stupendo: il blu del mare , il verde dei paesaggi e i fiordi... sembra già di essere in paradiso, e in effetti ci siamo. Siamo a Oslo Torp! Nonostante il mio maglioncino precauzionale, scesi dall'aereo la temperatura rimane, inaspettatamente, calda. Che fortuna! Io e Franko siamo i primi a ritrovare il nostro bagaglio e ci dirigiamo subito fuori, dove dobbiamo prendere il pullman chiamato Torpexpressen che ci porterà al centro di Oslo. Momento di panico e sconforto per me: si scaricano le pile della macchina fotografica, le sostituisco con 4 Duracell nuove che incredibilmente si esauriscono subito! Saliamo sul Torpexpressen, ci sono Norvegesi ma non solo, anche Inglesi, Americani. Si respira una buona aria, in tutti i sensi. Tantissimo verde, villette curate, limiti stradali bassissimi e rispettati con attenzione. Mi piace tutto, mi piace quell'atmosfera di serenità e pace che si vive lì. Il pullman fa alcune fermate in piccoli sobborghi, c'è l'Ikea e c'è una catena di ristorazione chiamata Peppe's Pizzas. Entrando ad Oslo vediamo soprattutto la zona industriale, ma a fine settimana ci rifaremo visitando per bene la capitale. Giunti al terminale dei bus dovremmo cambiare con un altro pullman. In Norvegia, niente di più facile. Tutto viene segnalato, tutto è puntuale, tutto funziona alla perfezione: dopo qualche minuto siamo sul bus che ci porterà all'aeroporto di Gardermoen. Stavolta più che al paesaggio pensiamo a noi stessi e a divertirci. Franko protagonista: espone al finestrino la bandiera dell'Italia per cogliere le reazioni delle auto che passavano... niente da segnalare se non tanto divertimento da parte nostra! Arrivati all'aeroporto, andiamo in giro, guardiamo la gente, i negozi, cerchiamo da subito di conoscere la Norvegia! L'aeroporto è bellissimo, fatto di legno e vetro, molto suggestivo! Lì inizia la mia storia d'amore con i Polser, altro non sono che dei lunghi hot-dog di vario tipo e condibili con diverse salsine: sarà quella la mia pietanza più mangiata! I prezzi di tutto sono abbastanza alti ma questo lo sapevamo già. C'è chi ha provato i tranci di pizza locale, con immaginabili risultati (disgusto!!), io da bravo napoletano me ne sono sempre tenuto alla larga. Questione economica: io che sono l'unico venuto con gli euro in contanti (per vari problemi in Italia non avevo cambiato) non riesco ancora a cambiarli perché il cambia-valute aveva chiuso da pochi minuti. Inizialmente andrò avanti con bancomat e soldi prestati! L'aeroporto è quasi vuoto nel frattempo, deve partire solo il nostro volo, le bellezze locali attirano più di una volta l'attenzione di tutti. Le pratiche di check-in sono l'opposto rispetto a Londra: è quasi come prendere un bus... non c'è bisogno di documenti, controlli o altro... siamo in Norvegia, lontano dai rischi del terrorismo e dalle paure del mondo. IN VOLO VERSO IL SOLE... ATTERRAGGIO A TROMSØ! L'aereo sembra essere pieno di pendolari e gente solita a fare questo volo. Molti si tolgono le scarpe, chi dormicchia, chi legge. Noi stanchi sì, ma non possiamo mancare allo spettacolo della natura che vediamo dai finestrini. Dal buio di Oslo verso la luce notturna di Tromsø, in un emozionante cambio di luci e colori! E' incredibile, difficile da raccontare, stupendo da vivere... Il volo Braathens arriva puntualissimo verso mezzanotte e venti. Fa freschetto ma non troppo, per essere nel Circolo Polare Artico. Occhi al cielo, c'è luce! Finalmente Tromsø! Domle bacia terra, emozione ai massimi livelli! Tre di noi rimangono chiusi nella porta scorrevole, si libereranno dopo poco. Fuori dall'aeroporto c'è il vuoto! E i taxi? Non ci sono! Invece ecco i taxi arrivare, sembra dal nulla, uno dopo l'altro a rendere l'attesa decisamente breve. Mi siedo avanti, dietro ci sono Matty e Danies. Il taxista è un signore con cui scambiamo due chiacchiere. Vivere Tromsø era un sogno che diventava realtà! Siamo stupiti dal vedere strade sotterranee grazie alla quali si percorre velocemente la cittadina. Poi, ecco il ponte di Tromsø e tutto il paesaggio! Ci sarà tempo per vederlo con calma. ECCOCI A "CASA" Arrivati al Camping, subito entro in reception per parlare con qualcuno (sveglio, si spera). Gli altri aspettano fuori, dove già si vedono le simpatiche casettine che ci accoglieranno. Ad accogliere me invece c'è un anziano signore, con il quale subito concordiamo tutto quello che avevamo già prenotato via internet. E' gentile ma vuole subito tutti i soldi, mentre avremmo preferito darli la mattina dopo. Grazie a Domle che mi anticipa perché sono ancora a secco di corone, io e Franko paghiamo la quota. Ma il vecchietto dice che mancano 4000 corone! Fare conti con una moneta nuova non è comodissimo, però armati di pazienza, io e Franko contiamo da capo tutti i soldi e scopriamo che i soldi dovuti c'erano tutti! Risolto l'equivoco, abbiamo le chiavi delle due casette 22 e 23. Le casette sono bellissime!!! Tutte in legno, con angolo cucina, tavolo, divano ad angolo, due stanze da letto. Sono calde e confortevoli, non si può chiedere di meglio! Mancano solo coperte e lenzuola, vado dal vecchietto che mi porta nel deposito e mi carica di infinite lenzuola e coperte (peccato manchi una foto di me coperto dalla pila di lenzuola che portavo in mano). C'è anche la tv, che subito accendiamo... ci sono poche reti, ci sintonizziamo su una che trasmette video musicali non-stop. Sarà un altro motivo ricorrente della vacanza, con i video trasmessi a farci da colonna sonora del viaggio. Ecco la divisione delle casette: io con Matty (in stanza con me), dlp, Pega, Domle. Nell'altra Danies, Franko, Nicola e Valentina. Dopo aver preso possesso delle case, andiamo a farci un giro nei pressi del camping: c'è un bel fiumicello, tantissimo verde, un campo di calcio (della seconda squadra di Tromsø), poi qualche casettina e un piccolo cimitero ragguardevole per cura e stile. Torniamo indietro e finalmente ci godiamo il meritato riposo. Non ricordo esattamente a che ora siamo andati a dormire, sicuramente erano già passate le 3.30! Buonanotte Tromsø! 24 LUGLIO ALLA SCOPERTA DI TROMSØ E' vero che la mezzanotte del 24 luglio era già scoccata ben prima di atterrare a Tromsø, ma per comodità è meglio segnare la fine della giornata nel momento in cui andiamo a dormire... per noi il 24 luglio inizia con la sveglia, alle ore 8.30 circa. Nella nostra casetta sono l'ultimo a svegliarmi. Domle si ingegna e riesce a farmi alzare con le sue canzoncine realizzate ad hoc. Gli altri nel frattempo sono già alzati e quasi pronti. Io faccio le corse e riesco ad essere pronto più o meno quando lo sono loro... la differenza è che non ho il tempo di fare colazione! Vabbè, cercherò di recuperare fuori. Destinazione Sentrum, ovvero il centro di Tromsø! Percorriamo a ritroso la strada che ha fatto il taxi e ci avviciniamo verso il ponte di Tromsø, la strada non è brevissima ma è tutta natura, passa giusto un'auto ogni tanto. Lo skyline di Tromsø è caratteristico e bellissimo. Dalla nostra parte del ponte c'è l'imponente Cattedrale Artica, dall'altra c'è il Sentrum. Il ponte riserva, in entrambi i lati, uno spazio per pedoni con delle "ringhiere" che lo separano bene dalla carreggiata dove sfrecciano le auto. La lunghezza del ponte è di 1 km, non sarà l'unica volta che lo percorreremo a piedi! Non siamo i soli a passeggiare sul ponte, ci sono anche turisti, signori, ragazzi e alcuni sono con i pattini o con le biciclette, altri ancora si allenano correndo a piedi. Percorrere il ponte è emozionante per il paesaggio che si può osservare da ambo i lati, dimenticavo di dire che oggi il tempo è fantastico: non c'è una nuvola in cielo, splende il sole e si sta bene in tenuta estiva (anche se tutti avevamo una felpa nel caso facesse più fresco). Le strade del centro, di cui molte solo pedonali, sono vuote stamattina. Tutte le palazzine dei negozi sono molto carine, come previsto lì tutto è pulito, non ci sono carte o sporcizia per terra. L'attenzione va subito agli svariati poster che reclamizzano l'imminente sfida del Tromsø. Arrivati in piazza, c'è un piccolo mercatino con stand alimentari (in particolare si vendono piccole vaschette colme di fragole), bancarelle di maglioni (il prezzo è tutt'altro che da bancarella!), e vari stand di souvenir/cartoline. In mezzo c'è una statua che ritrae un navigante. C'è anche Destination Tromsø, l'ufficio turistico di Tromsø, già a noi noto per il sito ononimo a lungo consultato. C'è chi già compra cartoline, chi annota su penna informazioni per il proprio diario (è Matty, costantemente alle prese con il suo quadernetto), chi - solo io - mangia finalmente il suo Polser per colazione, sono ormai le 11. Non si trova un cambiavalute, quindi da questo momento mi rifornirò di denaro grazie al mio bancomat, che poi si rivelerà la soluzione più comoda. SETTE TIFOSI ITALIANI - PARTITELLA IN FAMIGLIA La passeggiata continua, e dopo aver chiesto informazioni ai cittadini (in particolare alle cittadine, vero Franko?!?), ci dirigiamo in alto, verso lo stadio. Entriamo così in una zona prettamente residenziale con tanto verde e le tipiche case norvegesi, potremmo chiamarle villette: sono semplici, colorate, ognuna diversa dall'altra, con piccolo giardino, molto curate le decorazioni e i vasi di fiori. Ci sono molte stradine percorribili solo a piedi e in bicicletta, con un apposito cartello blu a segnalarlo. Ci passa affianco un piccolo trenino pieno di turisti per fare il giro della città, ovviamente non abbiamo mai preso in considerazione l'idea di pagare chissà quanto per salirci! Eccoci giunti fuori lo stadio, all'ingresso c'è un piccolo negozietto che vende merchandising della squadra e biglietti per la partita di campionato di domani, che compriamo senza esitazioni. Lo sguizzante Franko individua subito il cancello che immette al campo, che è aperto, e tutti entriamo. Il campo è ben curato, gli spalti sono piccoli, buoni per una squadra di serie C italiana. Conosciamo uno dello staff (probabilmente il preparatore atletico della squadra) e il portiere Knut Borch. Quest'ultimo parla italiano (bene) essendo stato un anno in liceo in Italia, ad ogni modo scambiamo due chiacchiere e ci diamo appuntamento per il giorno dopo alla partita. Con un po' di faccia tosta chiedo a loro di lasciarci il pallone, non ci sono problemi e così i 7 italiani (dimenticavo di dire che Nicola e ragazza in molte occasioni staranno per conto loro) iniziano a farsi foto e giocare a pallone (per la cronaca: Domle spiazzerà Franko e segnerà) sul campo che il giorno dopo ospita la partita clou del campionato! Il tour guidato si completa quando Knut ci porta a vedere gli spogliatoi della squadra! PRANZO ALL'ITALIANA Torniamo verso il Sentrum, ora sono le 12 e c'è molta gente in strada, famiglie, turisti, ragazzi... ci sono parecchi negozi di abbigliamento e non solo, molte panchine, qualche ambulante che suona in strada (ad esempio i cloni degli Hanson, oppure una band di simil-messicani). Facciamo la spesa in un supermercato, con piccoli problemi per individuare certi alimenti. Spendiamo un po' troppo, ma tanto non dovremo più tornare per spese comuni (stavolta serviva l'olio e il sale per cucinare, zucchero, ecc.) Si fa ora di pranzo e decidiamo di tornare al Camping (ancora una foto dal ponte, e poi il porto visto dal ponte), accorciando il percorso (scopriamo alcune strade per tagliare). Dalle parti del Camping (foto paesaggio, ponticello, gruppo in cammino) c'è anche un fiume e qualche bambino si fa il bagno! Non è questione di abitudine, davvero fa caldo e anche noi potremmo farlo. C'è anche un laghetto verdissimo perché tutto circondato da flora, e anche qualche "bagnante". Franko, di sua volontà, decide di voler cucinare per tutti. Gli strumenti ci sono: pentole, fornello elettrico, ecc. purtroppo però non sono così comodi per cucinare per molte persone. L'acqua, per bollire sul fornello, ci mette almeno 30 minuti. Franko si era candidato con molta sicurezza e così andavamo sul sicuro. E invece no, la pasta fa davvero schifo e Franko confessa solo ora di non avere mai cucinato in vita sua! Non c'è limite al peggio e quindi si decide di far provare un piatto di pasta (se non sbaglio una parte era anche caduta per terra) alle ragazze della reception... beh come volevasi dimostrare figura di merda totale! Il gruppo è compatto e ci divertiamo parecchio! LA BAIA DEL ROCK Dopo aver provato a pulire decidiamo subito di rimetterci in cammino. E via di nuovo sulla stradina, sul ponte, fino al Sentrum! Altri 3-4 km di camminata. In mattinata Knut ci aveva consigliato di andare al festival rock che si teneva a sud del Sentrum... è così andiamo proprio da quelle parti, senza guide, senza percorsi precisi ma semplicemente seguendo le stradine e con l'aiuto della musica che si sentiva sempre più forte. Altri chilometri macinati, attraverso quiete stradine e tanto tanto verde ed eccoci alla Telegrafikbukta, dove Bukta sta per "baia". C'è fermento, molti ragazzi, musica rock, insomma divertimento assicurato! Si vede che il festival è organizzato bene: tutta la zona è transennata per evitare accessi "alla napoletana", all'ingresso mettono un braccialetto a coloro che entrano. Piccolo particolare: il biglietto costa circa l'equivalente di 40 euro! Ognuno si è fatto i suoi conti, e alla fine Domle e Franko, invogliatissimi anche dal consistente numero di ragazze e dall'atmosfera "alcolica", decidono di entrare, noi altri ce ne andiamo sulla baia. Il posto è pittoresco, lo lascio raccontare alle foto. Temperatura calda, ne approffittiamo per metterci al sole a riposare e a contemplare la bellezza della baia, a due passi da noi c'è il festival (si vedono le transenne e la struttura superiore del palco) e sentiamo perfettamente i cantanti sul palco, ma non riusciamo a vedere nè il palco nè gli spettatori. Vicino a noi ci sono altri gruppetti di ragazzi, come noi a prendere il sole, qualcuno anche sul molo che si trova a due passi. Dopo esserci goduto il posto, facciamo una passeggiata lungo il lato sud di Tromsø, ancora inesplorato. Scopriamo un obelisco, in ricordo di una missione italiana scientifica sul polo che nel 1928 ha visto molti morti. Tornati al Sentrum andiamo a dare un'occhiata al piccolo porto con vista sul ponte e sulla Cattedrale in lontananza e nel frattempo cerchiamo di metterci in contatto con i rockettari. Memorabile una conversazione sms tra lo spumeggiante ed esilarante Matty e Domle in apparente stato di sbornia (troppe birre o troppe donne?). Faccio qualche foto in zona (statua con uccello e chiosco dei giornali). Mangiamo al Burger King, rinomato come quello più a nord del mondo! Scopriamo che hanno anche i panini senza glutine per gli allergici. Un bel menu panino più patatine più coca è quello che ci vuole, il prezzo è di circa 9 euro. Dopo finalmente arrivano Domle e Franko, ci raccontano del Festival e siamo così pronti (loro, distrutti, un po' meno) a passare la serata in qualche locale. SERATA IN DISCO E' notte ormai, mezzanotte è passata. La temperatura è poco più fresca rispetto a quella di giorno, il sole è sempre lì ed il cielo è sempre azzurro e illuminato. La differenza è che la strada ora è popolata solo di ragazzi pronti per la loro serata di divertimenti! Andiamo allo Stroket, una delle discoteche più in voga. Il prezzo non è alto, il guardaroba è gratis, la voglia di divertirsi non manca e così ci troviamo tutti o quasi in pista a ballare. Musica commerciale, soprattutto rnb, molto all'Europea comunque. I ragazzi di Tromsø si divertono, c'è chi ha bevuto un po' troppo, chi balla provocante dalle nostre parti, chi si bacia. A un certo punto non so chi decide di tornare al Camping, io sarei rimasto fino alla fine (c'è da dire che alcuni di noi non amano troppo la disco), comunque tutti felici e stanchi ci facciamo coraggio e percorriamo di nuovo i chilometri (ponte incluso) che ci separano da casa. Domle in particolare appare distrutto dopo questa giornata, ma anche per lui il divertimento non è mancato! Sono le tre o forse le quattro. Buonanotte e a domani... c'è la partita! 25 LUGLIO PASSEGGIATA E CATTEDRALE Seconda sveglia di Tromsø e si ripete la solita storia. Pegasus (qui con Domle ed un avviso per gli inquilini), mi diranno poi, è il primo ad alzarsi, poi pian piano gli altri. Io l'ultimo, tra una canzoncina e qualche minaccia di secchiata d'acqua! Anche Matty è pronto e ripetiamo ancora la lunga passeggiata, accorciando ulteriormente dove possibile. Le casette nei dintorni del Camping sono davvero carine, lì si vive in pace col mondo! Il Sentrum è vuoto, pensavamo la domenica mattina ci fosse più gente, non scopriamo niente di nuovo ma almeno compriamo i souvenir in uno dei pochi negozi aperti (guarda caso era un negozo proprio per i turisti). Io compro vari regali tra cui l'animale tipico della Norvegia, e un simpatico cubo a facce modificabili. Fuori ci sono degli animali e un bel bambino trainato dal padre con la bici. Clic clic clic! Subito sono le 13 e ci avviamo di nuovo sulla strada verso casa, il tempo è nuvoloso. Stavolta però ci fermiamo alla Cattedrale e decidiamo di entrare. Si paga il biglietto di ingesso. A parte la grande vetrata non è niente di che, molto semplice, noi italiani siamo abituati a chiese e cattedrali ben più importanti! All'interno della Cattedrale si vendono cartoline, ho l'impressione che non ci sia molta sacralità lì e sono un po' deluso da questo aspetto. Tornando al Camping fotografo qualche dettaglio delle villette e dei terrazzini di cui parlavo prima. Come avevo già annunciato agli altri, questa volta cucino io! Roberto è fondamentale nell'aiutarmi, Matty e gli altri preparano la tavola. In tv c'è la Formula 1 ma io sono totalmente preso dalla pasta. Il problema principale era scolare un chilo di spaghetti in un colapasta che ne conteneva non più di 150 grammi; sono stati necessari vari trasbordi di pasta ma alla fine io e dlp ce l'abbiamo fatta. Con mia soddisfazione registro il buon successo della mia pasta, letteralmente sbranata da tutti e in particolare da Matty, anche detto "il pozzo senza fondo". A tavola non manca la celebre birra del posto, la Mack. SETTE TIFOSI ITALIANI - IL GRANDE MATCH Un po' di riposo, sistemazione delle casette e poi tutti allo stadio. Abbigliamento dei protagonisti: magliette del Tromsø (solo Franko ce l'aveva), felpe, bandiere, sciarpe ecc ecc.! Percorriamo nuovamente il ponte (rigorosamente a piedi!), in centro c'è gente che si appresta ad andare allo stadio. Niente a che vedere a quello che conosciamo noi in Italia! Ci sono ragazzi, famiglie, bambini, ragazze... passiamo per il pub frequentato dai tifosi del Tromsø. Oltre a vendere sciarpe (una me la compro io), vediamo tutti bere e cantare. C'è allegria, niente tensione, basti dire che erano nel gruppo anche tifosi dell'Ham Kam, la squadra avversaria. Sembra che tutta Tromsø vada alla partita, c'è bella atmosfera fuori lo stadio. Dei ragazzi vendono un libretto con le info sulla partita, mentre la gente entra ordinatamente. Entriamo anche noi, e ci piazziamo in curva (ma potevamo sederci ovunque). In curva i tifosi più calorosi, tutti vestiti con i colori rosso-bianchi; oltre a loro ci sono però famiglie, anche con bambini piccoli, ragazzine, gente a passeggio con il cane appoggiata ai tabelloni dietro la porta. Cose impensabili in Italia!!! Ci sono anche i tifosi della squadra ospite, di verde vestiti e seduti in una parte della tribuna (neanche a dirlo, erano affianco ai tifosi rivali, senza protezioni). La partita è introdotta da uno spettacolo di fumogeni (quelli che avrebbe voluto mostrare Franko?!) organizzato in mezzo al campo e dalla diffusione del solenne inno della squadra, che carica la partita di toni epici e valorosi. La realtà del campo è tutt'altra! La qualità tecnica lascia a desiderare, il Tromsø capolista è in giornata no e all'intervallo perde già 1-0. Noi facciamo i cretini cantando i cori delle tifoserie italiane e provando a capirci qualcosa di quelli in norvegese... alla fine ci limiteremo a gridare EJA EJA TROMSØ! All'intervallo Franko e dlp provano a capire quanti punti hanno alla schedina del totocalcio locale, giocata il giorno prima. Gira per gli spalti un signore tipo Ghostbuster che dallo zainetto bianco con relativo tubo caccia del caffè che vende ai tifosi! A proposito, la mattina precedente qualcuno aveva provato un caffè al bar, gli esiti sono stati simili a quelli della pizza, come volevasi dimostrare! Il secondo tempo regala solo noia in campo, in molti momenti si gioca in un silenzio che per noi italiani è surreale. Spesso si sente solo la nostra voce e la gente si volta a guararci. La partita si chiude con la sconfitta 3-0 per la disperazione di Franko. Abbandoniamo la curva ma rimaniamo nei pressi dello stadio che sfolla. Rimaniamo solo noi e ci avviciniamo agli spogliatoi. Domle, che aveva fatto un altro giro, ha recuperato alla napoletana un pallone. Noi tutti ci mettiamo in attesa e vediamo a pochi passi da noi le interviste tv ai giocatori. Una giornalista si avvicina a noi e dice che conosce la nostra storia (immaginate in curva questi 7 stranieri con bandiere italiane e sciarpe del Tromsø che si facevano sentire)! Ci fa qualche domanda e poi ci fa una foto (in verità mentre faceva le domande ci ha fatto la foto, e non sapevamo se rispondere o sorridere!) dice che è del quotidiano Nordlys e se ne va. Se ne va pure il pullman dell'Ham Kam, se ne vanno alla spicciolata i giocatori del Tromsø (tra cui il mio mito da tempo, Steinar Nilsen, capitano della squadra ed ex-Napoli, che ci saluta da lontano), insomma nessuno si ferma, se non il preparatore incontrato il giorno prima. Dice che la squadra è a terra e ci rinnova l'appuntamento al giorno dopo, alle 10, sopra alla funivia di Tromsø, dove è previsto un loro allenamento. Messaggio ricevuto, dobbiamo decidere se andare oppure no, anche perché la visita alla funivia e alla vista panoramica di Tromsø era in programma proprio dopo la partita. Sono le 21 e lasciamo l'ormai vuoto stadio del Tromsø. TROMSØ DALL'ALTO - TUTTI I COLORI DEL CIELO La cena è ancora una volta all'essenziale Burer King che riesce quasi a saziarmi! La stanchezza si fa sentire e stavolta decidiamo di prendere il bus per evitare di percorrere ancora il ponte a piedi. Il prezzo è alto: quasi 3 euro per un solo viaggio! Di comune accordo stabiliamo che in futuro eviteremo di prenderlo! Ad ogni modo in questi primi giorni i km fatti sono stati tanti, le ore di sonno poche, i pasti non troppo completi, i piedi iniziano a stancarsi. La funivia di Tromsø si trova dalla "nostra" parte del ponte. Nonostante il bus, è stata necessaria comunque una camminata a piedi. Pegasus è preoccupato perché potremmo perderci il tramonto per pochi minuti... tenete presente che le forze scarseggiano e noi siamo divisi in gruppetti, chi più avanti, chi staccato! Giunti alla base della funivia, aspettiamo il nostro turno per partire. La salita è divertente, ma lo spettacolo che vediamo dall'alto della montagna è qualcosa di unico! Non ci sono parole per descriverlo, solamente tante foto. C'è questa terrazza con tanto di binocolo a pagamento, un ristorantino-baita, poi c'è solo tanta montagna dove però è possibile camminare e salire per raggiungere un punto di osservazione sempre più alto! Ci sparpagliamo, e ci godiamo il paesaggio fantastico di tutta Tromsø, si vede proprio tutto! Fantastico! Dopo essere salito un po' decido che è arrivato il momento di stendermi a terra e godermi al 100% il più straordinario spettacolo della natura che abbia mai visto nella mia vita. E' stato un momento in cui davvero mi sono sentito in pace col mondo, felice, non so come spiegarlo! Alzare la testa e vedere quei colori, quel sole che tramontava, quella luce, quelle nuvole. Tutto così fantasticamente lontano dalle cose brutte che abbiamo qui: caos, inciviltà, violenza, guerre, stress. Ora c'è solo quello che posso chiamare solo "paradiso". Vicino a me c'è Danies che vive la stessa esperienza. C'è anche una tenda lappone da quelle parti, faccio altre foto al panorama, si vede anche il camping dall'alto. Il gruppo si riunisce, tira del vento e fa freddino, noi ci proteggiamo con le provvidenziali sciarpe del Tromsø. Pegasus gira un minivideo con noi tutti protagonisti. Lissù c'è un tipo messicano, o forse sudamericano, con moglie e figlia; erano quelli già visti al Sentrum, a cantare in strada per guadagnare dei soldi. Girano il mondo e ora erano di passaggio a Tromsø, e ridono mentre giriamo questi filmini. Matty protagonista assoluto, si autocandida a girare un video "Italia Uno" e si sfracella incredibilmente senza danni pur di divertire! Risate e lacrime a non finire, decidiamo però che sia meglio farlo tornare a Genova con tutta le ossa a posto! Ritornati alla terrazza, Domle scopre la maniera più economica per vedere con il binocolo a pagamento. e così torniamo verso la funivia. Alle 2, quando il cielo è un po' più scuro, siamo di ritorno verso il Camping per goderci qualche ora di sonno... circa 8 ore dopo saremo di nuovo lissù sulla montagna, stavolta in compagnia! 26 LUGLIO SEI TIFOSI ITALIANI - GLI ALLENAMENTI La luce certo non ci ha impedito di dormire! Solita sveglia traumatica e tutti di nuovo in marcia! Tutti tranne uno però! Matty ha fatto due conti in tasca e preferisce rimanere al Camping per non andare fuori budget, ne approfitterà anche per riposarsi come si deve e scrivere su carta il suo diario. Noi altri non vogliamo mancare all'appuntamento con la squadra del Tromsø così ci incamminiamo e in supermercato compriamo da bere e il Nordlys dove vediamo la nostra bella foto del giorno prima allo stadio! Alle 11, con leggero ritardo, prendiamo di nuovo la funivia (con felicità dei nostri portafogli) e troviamo i giocatori correre in montagna. A differenza di ieri notte, fa caldo e c'è sole. Il portiere, nonché nostro amico, Knut è stato il peggiore in campo il giorno prima e ha praticamente costretto il Tromsø alla sconfitta. Ora lo vediamo con un cane legato alla vita e a farlo correre! Poverino! Si ferma a chiacchierare con noi, desolato per l'andamento della partita e forse anche un po' imbarazzato. Memorabile la sua battuta fatta per togliersi l'impaccio: "Allora, avete visto le ragazze a Stroket?". Tra i giocatori manca solo Nilsen, c'è però Gamst Pedersen, giocatore di punta della squadra, che ci firma un po' di autografi. Un giornalista del quotidiano Tromsø immortala questo momento in una foto e scambia due chiacchiere con noi, assicurandoci un'altra pagina da protagonisti per noi (ovviamente noi la vedremo solo il giorno dopo ma io ve lo faccio vedere ora)! L'allenamento in montagna è finito, ma seguiamo ancora la squadra fino allo stadio. A dir la verità loro ci vanno comodamente con le auto, noi arriviamo con discreto ritardo con il bus. E' bello però affrontare il ponte stando sul bus e non a piedi! Giunti allo stadio, ci vediamo l'allenamento facendo anche il tifo per i ragazzi della primavera, che massacrano a dovere Knut. Forse per sbarazzarsi di noi, Knut e soci ci fanno un gradito regalo: le maglie originali del Tromsø da loro utilizzate in passato! Io non esito e mi prendo subito la numero 15, quella del "mio" Nilsen. La squadretta Italo-Norvegese è così fatta! Approfittiamo della gentilezza di uno dei giocatori della squadra, che fuori allo stadio ci fa una foto ricordo (non con la mia macchina!)... come se in Italia Totti ti facesse il piacere di farti una foto con gli amici! ACQUISTI, BIRRE E ANIMALI POLARI Abbandonato una volta per tutte lo stadio, stanchi e felici torniamo in centro, a fare una passeggiata e a mangiare qualcosa. Franko e Domle visitano la fabbrica di birra Mack, con annesse degustazioni varie e ubriacanti. Noi altri facciamo qualche giro per il centro dove si fa notare un semaforo stranamente a terra. Ad un certo punto rimango solo e vado in giro per i negozi di abbigliamento femminili in cerca di un regalo da comprare alla persona importante che ho lasciato a Napoli. Commesse carine e gentili e missione-regalo compiuta! Forse questo è stato il primo momento in cui ci siamo divisi: Matty a casa, Domle e Franko alla Mack, Dany, Roberto e Pega in giro, io per negozi, Nicola e Valentina chissà dove! Alle ore 16.30 siamo tutti (tranne Matty) di nuovo riuniti fuori al Polaria, museo-acquario dedicato al Polo, alla sua natura e alla sua bellezza. Entro con il biglietto ridotto per gli studenti mostrando la tessera universitaria (ma sarebbero andate bene tutte, immagino!), c'è un negozio di souvenir all'ingresso. Assistiamo alla proiezione di un documentario con immagini molto belle ma per noi quasi soporifere (forse perché per vederlo eravamo con la testa all'insù). Il percorso prosegue con una finta nevicata, l'acquario ricco di foche, e altri animali non meglio identificati. Ci sono molti turisti, un gruppo francese e tre italiani. Niente di eccezionale, ma a mio parere ne è valsa la pena andarci. SERATA AD ALTO GRADO ALCOLICO Torniamo al Camping, stavolta a piedi; ci accoglie Matty, che pensavo di aver chiuso a chiave nella casetta. Infatti sono io l'addetto alla chiusura a chiave della casetta ed ero convinto di averlo fatto anche questa mattina, con Matty dentro. Per mia fortuna scopro che era libero, ad ogni modo ha preferito non andare in giro. La sera si torna al Sentrum alla ricerca di un nuovo locale, mentre Domle e Franko (i compagni di merenda) si erano avviati prima per mangiare pesce in un ristorante di lusso. C'è da dire che gli unici momenti di disaccordo venivano in occasione di queste scelte poiché c'era chi amava la disco, chi i pub e bisognava accontentare tutti. L'intento iniziale era di tornare in discoteca, ma il lunedì sono tutte chiuse e l'unico locale aperto ed interessante era il Blå Rock, un pub a tre piani con musica, molto molto carino. Il pub è pieno e non si trova un tavolino libero! Alternative non ce ne sono così aspettiamo un po'. Una volta capito che i norvegesi stanno lì per ubriacarsi fino a tarda notte, Franko, con una faccia tosta unica, decide di conquistare un tavolino in realtà già occupato da tre ragazze che erano andate in bagno, lasciando sul divanetto le loro borse. Franko convince tutti a sedersi al posto loro. Quando le tipe tornano, la loro faccia non è incazzata, nè nervosa... rimangono un po' a guardare con espressione incuriosita, prendono le borsette e se ne vanno senza aprire bocca. Evidentemente sono rimaste così spiazzate dal nostro blitz che non hanno saputo reagire in altro modo. C'è da dire che mi sono sentito un po' in colpa quando vedevamo loro girare in cerca di un posto! Io e Franko prendiamo birre per tutti; attorno a noi la gente appare simpatica, anche se non sono espansivi come possiamo essere noi italiani oppure gli spagnoli... questione di mentalità e cultura! L'ambiente però si riscalda. Un ragazzo parlotta con Franko, e ci invita ad una festa esclusiva. Poi si presenta con tutti e lì capiamo come fosse totalmente ubriaco. Viene anche una sua amica che, ammiccante, si presenta a tutti. Ci sono anche delle signore ultraquarantenni e vogliose che puntano Franko e Roberto. Dopo poco un ragazzo di colore raggiunge quello ubriaco di prima ed iniziano ad abbracciarsi e baciarsi proprio addosso a noi, in particolare addosso a Nicola e Valentina! La situazione inizia a degenerare e preferiamo uscire fuori. Mentre Franko cerca disperatamente di convincere qualcuno di noi ad andare insieme a lui con le quarantenni si consuma il dramma di Valentina che non trova più il suo cellulare (che aveva nella tasca posteriore dei jeans)! Qualcuno di noi prova a consolarla, altri ritornano dentro alla bolgia per ritrovarlo. Nel frattempo una ragazza molto disinibita e molto ubriaca viene fatta pendere dal balcone del pub. C'è confusione, il cellulare non si trova e il colpevole sicuramente sarà stato quel curioso ragazzo ubriaco o il suo compagno. Convinciamo Franko a non andare a letto con l'ultraquarantenne vogliosa e torniamo a casa un po' tristi ma soprattutto stanchi! 27 LUGLIO ALLA RICERCA DI LENE Ultima giornata di Tromsø! In qualche modo mi ritrovo ancora una volta sveglio e si riparte. Scartata già da giorni l'ipotesi Capo Nord (troppo lontano) rimane ancora in piedi quella di noleggiare un paio di auto per scoprire i dintorni di Tromsø e soprattutto il posto dove abita la nonna di Lene. Onestamente non vedevo con molto entusiasmo questa idea perché troppo complicata e difficile... ci avrebbe mica accolto la nonna? Comunque avrei fatto volentieri un giro in macchina, purtroppo non ce ne erano di auto disponibili e quindi abbiamo dovuto abbandonare il piano. La meta diventa quindi Kroken, quartiere dove Lene è nata e vissuta fino a qualche anno fa, e dove tuttora vive la sua famiglia! Kroken è a nord del Camping, ci si arriva prendendo il bus 20. Noi che eravamo in centro, dalle parti di una chiesa, per chiedere dell'autonoleggio, siamo dovuti tornare, stavolta via bus, dalla parte del Camping e poi superarlo per arrivare a Kroken. Sulla strada c'è un bel fiumicello-cascata. Il quartiere è abbastanza periferico, ma non lontanissimo. Ancora una volta una schiera di villettine simili ma tutte diverse! Il paesaggio è molto bello e ne approfitto per fare altre foto pittoresche. Vediamo anche una scuola e crediamo che Lene l'abbia frequentata. La gente ci guarda con sospetto perché siamo molto lontani dalla zona turistica e probabilmente il casino che abbiamo fatto noi in qualche ora non lo sentono in un anno! A Matty Kroken proprio non piace, i suoi commenti sono esilaranti! Tornando da Kroken, con altro bus ovviamente, faccio le foto al fiumicello vicino al Camping. Sono quasi le 15 ed è ormai ora di pranzo: ancora, pasta per tutti! Iniziano i preparativi perché la mattina dopo si riparte per Oslo! Il regolamento del Camping prescrive che bisogna lasciare tutto in ordine e pulito, ci sarà molto da fare! Per ora andiamo in reception a farci dare il numero dei taxi per la mattinata seguente. Il pomeriggio, per la prima volta, è freddo e piovoso... cade giù molta acqua ma siamo stati davvero fortunati ad avere avuto caldo e sole così spesso! Proprio non ci possiamo lamentare! Ora è meglio riposare un po', come fa Domle, mentre io fotografo l'esterno e poi l'interno delle nostre casettine: un dipinto raffigurante il ponte di Tromsø, la camera mia e di Matty, la cucina in stato pietoso, Pega e Matty. ARRIVEDERCI TROMSØ Ultima serata in giro per Tromsø. Ancora una volta il locale prescelto (per mancanza di alternative, gli altri sono quasi tutti chiusi) è il Blå Rock, stavolta tutto è molto tranquillo. I Norvegesi non smentiscono la fama di popolo civilissimo e restituiscono il cellulare trovato a Valentina, era solo finito sotto un divanetto. Beviamo tutti assieme e per qualche motivo Franko e Domle decidono di farmi ubriacare offrendomi un'altra birra! La serata prosegue in un altro locale di cui non ricordo il nome (gli effetti dell'alcool!), e altra birra! Nonostante tutto riesco a rimanere abbastanza lucido, grazie all'apporto dell'astemio Matty che si scola in un solo sorso quello che ancora non avevo bevuto dal mio bicchiere! Ancora risate ma anche stanchezza e sonno accumulati. Ma il sentimento più forte è quello della tristezza, tra poche ore salutermo la fantastica, inaspettata, meravigliosa Tromsø! Tornati al Camping ci diamo da fare per pulire tutto, prepariamo i bagagli, rassettiamo le casette. Dopo qualche sparuta ora di sonno, ci apprestiamo ad abbandonare il profondo nord! 28 LUGLIO OSLO DAY ONE - IN CENTRO L'ultima sveglia di Tromsø è alle 7, giro intorno al Camping alle 7.30. Resituisco le chiavi alle ragazze della reception, salutiamo e ringraziamo. I tre taxi chiamati arrivano presto e altrettanto presto ci portano all'aeroporto. Arriviamo decisamente in tempo, vorrei tanto dormire ma ho 16 cartoline da scrivere e l'unico momento buono era proprio questo! Mi faccio coraggio e cerco di far uscire fuori tutta la fantasia che posso avere alle 8 di mattina. Gli altri nel frattempo hanno trovato una rivista con una foto di Lene. Alle 10 ho scritto tutte le cartoline che spedirò appena arrivato ad Oslo, e faccio una foto all'isola a nord che non abbiamo visitato. Durante il volo molti di noi - me compreso - dormicchiano... ci vuole proprio! Volo perfetto e atterraggio morbido. All'aeroporto di Oslo ho fatto comprare a tutti l'Oslo Pass, che ci garantisce trasporti gratis per 2 giorni, il che vuol dire niente più sfacchinate a piedi!! Il Pass consente anche l'ingresso in moltissimi musei e monumenti. Prendo anche una cartina di Oslo che sarà fondamentale nei prossimi giorni. Ancora riposo nel pullman che ci porta dall'aeroporto al centro di Oslo, per fortuna la fermata è a pochi passi dall'ostello, che troviamo in pochi attimi. Pegasus si incarica di sbrigare le formalità di accettazione all'ostello, c'è un po' di casino per i pagamenti ma poi tutti saliamo. Stavolta abbiamo 4 doppie e una singola. Pur di non essere svegliato da Domle scelgo di sacrificarmi per la singola, che sfortunatamente non è attaccata alle doppie ma in fondo ad un corridoio. Poco male comunque. Le camere sono pulite, dotate di bagno, e hanno una grossa vetrata-finestra che affaccia sulla strada. Il tempo di sistemarci e senza perdere un minuto (ad Oslo abbiamo poco tempo per vedere tante cose) andiamo in strada. Karl Johans Gate è la strada principale. Oslo è diversa da Tromsø, ovviamente. Grossi palazzi, tantissimi negozi e grandi centri, tanti turisti, folla e monumenti! Si vede che siamo in una capitale Europea, frequentata da turisti di tutto il continente e non solo. Purtoppo ci sono dei lavori sulla strada ed è tutto transennato. Gli altri, affamati di musica, passano molto tempo nei negozi alla ricerca di cd, Venke, Lene e non solo. Il movimento femminile tiene ben alta la nostra attenzione, lì le ragazze sono una più bella dell'altra e tutte rigorosamente senza (o con pochissimo) trucco, cosa già abbondantemente saputa a Tromsø. In più c'è la Norway Cup, campionato di calcio giovanile femminile, con squadre provenienti anche da fuori la Norvegia; si nota la loro presenza perché tutti hanno sempre il pass al collo. Dopo aver scorrazzato per la strada principale, prendiamo finalmente la metro. Chi mi conosce sa quanto io sia appassionato di metropolitane, quindi per me è stato molto divertente condurre tutto il gruppo! Dico con orgoglio e un po' di immodestia che non abbiamo mai perso tempo e non ci siamo mai persi, ed è stata una fortuna perché c'erano molte cose da fare. IL QUARTIERE DI FROGNER Questa volta la metro ci serviva per ragiungere Frogner, quartiere residenziale famoso perché Lene ha comprato casa lì ma soprattutto per il suo grandissimo parco! Il parco mi ha entusiasmato, bellissime le numerose sculture realizzate da Vigeland che ritraggono uomini in varie pose. Il verde è tanto, c'è la gente sdraiata sull'erba che sta assieme a parlare e scherzare. C'è chi gioca a pallavolo, chi prende il sole e poi tanti turisti ad ammirare le sculture. Per mia rabbia, mi si scaricano le pile che avevo preso a Tromsø, quindi riesco a fare solo due foto nel parco!!! Disperazione!! Dopo siamo andati in giro per Frogner, alla ricerca vana della casa di Lene. Comica la scena di noi 7 a controllare palazzo per palazzo tutti i citofoni alla ricerca di un Pedersen! Poi siamo tornati nella zona dell'ostello, a due passi dal Palazzo Reale e relativo parco, più piccolo di Frogner, dove c'era la guardia a proteggere i reali norvegesi! Anche in questo parco situazione molto tranquilla con la gente che si ferma sull'erba a chiacchierare. Come siamo lontani dal caos che si vive nelle nostre città! Ci sediamo anche noi, poi (sono quasi le 20) torniamo in ostello e ci prepariamo per la serata. SERATA IN GIRO PER OSLO Alle 21 circa siamo già pronti e andiamo in giro per la città. Meta è ancora Frogner, diamo un'occhiata ai vari pub della zona, sulle tracce di Lene, che chissà, potrebbe essere in zona! Grazie all'aiuto via sms del nostro President, troviamo il locale dove Lene cantò quella volta ad Oslo: il "6" è piccolissimo, e serve solo da bere. Inizialmente pensavamo fosse un altro pub, insomma abbiamo camminato a lungo avanti e indietro per trovarlo! Noi siamo affamati e perciò ci fermiamo di fronte, al Mc Donalds di Frogner, per mangiarci un panino... il fast-food sta ormai chiudendo così come molti locali della zona. Credo di avere un'allucinazione sentendo un tipo che parlando al cellulare avrebbe detto "Lene Marlin". Ah dimenticavo, è notte! Non eravamo più abituati al buio, ma qui ad Oslo il sole è calato da tempo. Si sta comunque tranquilli a camminare di notte in città, ci sentiamo al sicuro, impressione confermata dal fatto che ci sono anche ragazze in giro in bicicletta o a passeggiare tranquillamente. Passiamo davanti al Nobel Institutt, con tanto di statua. La serata scorre via senza troppi acuti, così torniamo in ostello e ci prepriamo alla lunghissima giornata di domani. 29 LUGLIO OSLO DAY TWO - L'URLO DI MUNCH La sveglia è alle 8 circa. Addirittura sono io il primo ad uscire dalla camera ed andare a trovare gli altri, che comunque erano quasi pronti! La giornata si prevede ricca: vogliamo vedere il più possibile di Oslo! Colazione Polser classica, e subito nella mia amata metropolitana, per raggiungere la zona est della città; lì c'è il Munch Museet, che non potevamo lasciarci scappare! Alle 9 siamo già arrivati ma il museo apre alle 10, così andiamo al vicino Orto Botanico dell'Università ad ammirarlo e a fare qualche foto. Il tempo non è bellissimo, fa più fresco e ci sono nuvole in cielo, ci facciamo una foto con l'autoscatto. Alle 10 in punto il Museo apre ed accoglie noi ed altri turisti. Viene chiesto di lasciare le borse negli armadietti, così facciamo ed entriamo nella sala. C'è un sottofondo musicale... note di pianoforte che poco dopo scopro essere suonate in diretta da un pianista che si trova in una stanzetta! Munch è sempre stato uno dei miei artisti preferiti, ed è emozionante vedere dal vivo il celebre "Urlo". E' permesso fotografare, ma senza flash, dicono gli addetti che erano lì. Anche gli altri quadri mi piacciono molto e fotografo qualche dettaglio; uscendo dal museo resisto alla tentazione di comprare altri souvenir e torniamo subito alla metro. APPUNTAMENTO IN VIRGIN A Karl Johans Gate ci sofferiamo a vedere il Parlamento norvegese e alcune fontane, poi riusciamo ad individuare la sede della Virgin. Avevo appuntamento con Gyro Leira, che da parecchio tempo è la nostra referente Virgin da Oslo. Con un po' di imbarazzo busso al citofono e in qualche modo riesco a salire. Gli altri aspettano giù in attesa di buone notizie su Lene. Gli uffici Virgin sono tappezzati di poster dei loro cantanti, scaffali pieni di fogli, tavolini, una bicicletta e qualche stanzetta. La segretaria mi chiede gentilmente di aspettare. Dopo qualche minuto arriva Gyro, molto gentile, e chiacchieramo riguardo Lene e il fan-club... notizie rilevanti non ce ne sono. Mi ha fatto comunque piacere chiacchierare con lei, alla fine mi regala tre-quattro magliettine (femminili) con il logo Lene Marlin. Quando scendo dal palazzo, do subito il mucchio di magliette a Domle che le mette nello zaino senza capire che fossero regali... credeva fosse roba mia che doveva mantenermi! Dopo capiranno e ci dividiamo le magliette. VISITA AL CASTELLO Prossima meta Arkensis Castle, ore 12. Un bel castello, con panorama sul porto. Il militare Franko si fa fotografare sul cannone e con alle spalle una nave militare dello Stato. Il castello mi piace, anche l'interno dove c'è una cappella e una cripta... c'è anche altro ma il tempo stringe e così proseguiamo. La passeggiata continua verso il porto turistico, introdotto da una grande piazza con fontana, di fronte ad un grosso edificio che è il Municipio di Oslo. IN NAVIGAZIONE VERSO LE NAVI VICHINGE Non ci vogliamo far mancare niente e prendiamo un battello che ci porta in pochi minuti all'isoletta di Bygdoy. In realta è una penisola, perché è collegata ad Oslo, ma venendo tramite battello sembra proprio un'isoletta a parte. Zona residenziale di alto lusso, con ville circondate dal verde. All'attracco c'è un ristorante all'aperto molto invitante, ma a noi ci aspetta una lunga salita che ci condurrà al Museo delle Navi Vichinge. Domle sembra accusare più degli altri la stanchezza accumulata e dà segnali di cedimento, ma rimane in scia. Alle 13 siamo nel Museo e osserviamo queste navi recuperate chissà come ed esposte. Ce ne sono alcune quasi intatte ed altre quasi allo sfascio. All'uscita dal Museo decidiamo di fermarci per riposare, nel frattempo è tornato il sole a splendere. All'appello manca Domle che si è stranamente perso (il museo consisteva in 2-3 stanze, non di più). Dopo lunghi giri per trovarlo, chiamate senza risposta e sms a vuoto, ci arrendiamo e continuamo senza di lui. In zona c'è il Museo Folk, consigliato da Danies. Sono quasi le 15 quando arriviamo ed osserviamo i reperti lapponi in varie sale, poi il museo continua all'aperto dove sono riprodotti le antiche abitazioni dei norvegesi. C'è anche una riproduzione "vivente" di un pranzo. Finalmente ammiriamo la Chiesa di legno, mentre Matty si fa una foto assieme a due ragazze in costume d'epoca. Anche questo museo lo visitiamo in fretta, senza poterlo vedere tutto. Ma tant'è, sono le 15.30, ancora non abbiamo pranzato e ci avviamo di nuovo al porticciolo dove partirà il battello per rientrare. Quel ristorante mi ispira sempre di più, aria di mare, piatti abbondanti e gustosi... sarei volentieri rimasto lì a mangiare! Invece prendiamo il battello, e torniamo verso il porto turistico di Oslo. Domle ancora non c'è, speriamo che stia bene! Mangiamo in un grande centro commerciale a due o tre piani. Quasi tutti vanno in una specie di fast-food all'italiana, io e Franko replichiamo al Mc Donalds gustandoci i panini e le ragazze in giro. Ci togliamo lo sfizio di individuare la combinazione segreta che gli impiegati usavano per entrare nelle cucine e lasciamo scritto il codice su un fazzoletto! HOLMENKOLLEN, OSLO DALL'ALTO Prossima destinazione, sponsorizzata da dlp, è Holmenkollen, ovvero il trampolino olimpionico per saltare con gli sci, che - dicono le guide - è l'attrazione più vista dai turisti per via della veduta panoramica. Prendiamo due metropolitane diverse, la seconda segue un percorso spettacolare, immerso nella natura. Arriviamo al trampolino verso le 18, dopo aver fatto anche una lunga salita a piedi che ha tagliato le gambe a molti di noi, ma non a Matty ribattezzato Cunego (ciclista italiano) per il suo scatto esuberante nelle salite. Sulla strada c'era anche un albergo a 4 stelle da lasciare senza parole! Roberto e Franko si cimentano subito nel simulatore virtuale di discesa libera, noi possiamo osservare le loro facce da un monitor. Per salire in cima, e godere della famosa vista panoramica, andiamo in gruppetti separati. I primi siamo io e Daniele, che non ci lasciamo sopraffare nè dall'ascensore rotta, nè dalla lunga e allucinogena rampa di scale. Dopo poco arriviamo in cima, con un po' di fiatone, e facciamo le foto di rito al panorama da tutti i punti di vista. Scesi giù mi faccio la foto insieme all'amico troll e poi mi butto colpevolemente, ancora una volta, nel negozio di souvenir. Fotografo i caratteristici maglioni di lana che in tanti mi avevano chiesto, e poi fotografo il cartellino con il prezzo per giustificare il fatto che sia tornato a casa senza nessun maglione (oltre 200 euro!!!). Panoramica anche per i troll souvenir in tutte le salse: con bandiera, ridenti, piangenti, con pallone da calcio ecc ecc. Alle ore 19.25 attendiamo la metropolitana che ci porterà verso l'ostello. Tutti gli orari sono segnati su un foglio e i treni sono puntualissimi. RITORNO SOLITARIO A FROGNER Memore della sventura del giorno prima (avevo la macchina fotografica scarica al parco di Frogner), decido di sacrificare mezz'ora o più di riposo per tornarci. Mentre gli altri ragazzi prendono la seconda metropolitana, io li abbandono e me ne vado solo soletto a piedi verso il parco, sempre più ambientato in questa bellissima città. Riesco a fare le foto che volevo e giro un po'. Per la prima volta non mi sento un turista, essendo da solo respiro la città in modo diverso, per un po' mi sento uno di loro! Tra le varie opere nel parco, si notano questi due omoni e quest'obelisco di uomini rampicanti Nel parco ci sono molti gruppi di ragazzi che cucinano alla brace sull'erba, hanno una piccola scatoletta-brace dove cuociono la carne; nonostante la vicinanza ravvicinatissima con l'erba, non ci sono tracce di incendi (nè tantomeno di sporcizia). Altri fanno un curioso gioco con delle palline e delle piccole mazze di legno. Perdo per un minuto il tram per l'ostello e così per non perdere troppo tempo me la faccio velocemente a piedi. Al Palazzo Reale colgo l'attimo del cambio della guardia (o meglio, era un movimento che faceva la guardia, non me ne intendo!), poi un'altra foto al parco dei reali e alle 21 sono di nuovo in ostello. Momenti di riposo non ce ne sono, alle 21.30 siamo di nuvo tutti assieme pronti per l'ultima serata. C'è anche Domle anche se non abbiamo ben capito dove era andato barcollando. L'ULTIMA CENA Dopo qualche esitazione andiamo alla ricerca di un ristorante per "l'ultima cena"; stavolta niente Mc Donalds, cerchiamo il Rock Cafè e non lo troviamo così scegliamo un ristorante decisamente "in", piatti elaborati, cameriera dal sorriso stampato in volto! Le figure di merda non mancano, ricordo anche di un bicchiere rotto, Matty paga un casino per un bicchiere di vino. Il conto è salato ma non troppo, poiché siamo stati attenti a non prendere troppe cose. Su nostra richiesta il sottofondo musicale sono state le canzoni di Lene! Si appresta così alla fine il nostro viaggio. Dopo aver vagato senza meta per il centro, tra locali di ogni tipo, torniamo a Frogner alla ricerca di un pub dove chiudere la serata; per un po' ci perdiamo perché ci eravamo divisi in due gruppettini. Ci ritroviamo finalmente ad un pub di cui non ricordo il nome. Ci prendiamo una birra ma siamo stanchi anche se l'idea era quella di non dormire l'ultima notte! I locali però chiudono tutti e noi torniamo in ostello per avere almeno un paio d'ore di sonno e preparare i bagagli. 30 LUGLIO RITORNO IN PATRIA Toc toc! Zuzzy: "Chi è?" Roberto: "Muoviti stiamo tutti giù, è tardi e ti stiamo aspettando. Sei pronto?" Zuzzy: "Si si, arrivo subito!" ... peccato che io mi ero svegliato proprio durante il toc toc!!! Situazione di panico, anche perché se perdevamo il Torpexpressen addio aereo! Riesco a lavarmi e vestirmi in velocità inaudita, spero di non aver dimenticato niente in stanza e scendo subito beccandomi gli sguardi cattivi di tutti i compagni di viaggio. Carichi di bagagli andiamo alla metro ma per fortuna, nonostante fosse l'alba, i mezzi pubblici non ci tradiscono e arriviamo puntuali al terminale dei bus. Si dormicchia nel pullman, e anche nell'aeroporto dove con tristezza sbrighiamo per l'ennesima volta le pratiche del check-in. Alle 11 e 40 già siamo a Londra, e ci rimarremo per oltre 5 ore! Ci piazziamo sul campo d'erba e io ne approfitto per prendere il sole, nonostante le zanzare in circolazione. Matty ci fa tornare il sorriso leggendoci alcuni passi del suo spassoso diario, e il tempo passa via lentamente tra sbadigli e chiacchiere. Nuovo, ultimo check-in e ultimo volo! L'hostess mi dice che è vietato fare foto... per fortuna che ce l'hanno detto solo ora!! Alle 21 atterriamo nella tristezza, in Italia! E' tutto finito e l'impatto con il nostro paese non è sicuramente positivo. Tra parenti e navette da prendere, i saluti tra tutti noi sono molto, troppo rapidi, non siamo nemmeno riusciti a fare una foto di gruppo finale. Riesco a farmi scattare l'ultima foto con il sempre colorato Matty. L'avventura è stata fantastica, i miei timori iniziali per fortuna non erano fondati. Tutto è andato per il meglio e abbiamo vissuto alla grande una settimana di Norvegia. Sono stato con veri amici e sono stato felice di aver approfondito la conoscenza con loro; a dir la verità non c'è stato nemmeno troppo tempo per parlare di noi e delle nostre vite, tanto erano tante le esperienze che stavamo vivendo assieme, ma l'importante è che tutti noi siamo stati bene e ci siamo divertiti. Il sogno è diventato realtà, e ora le strade di tutti si dividono. Sulla navetta per Milano ci siamo io, Dany e Domle. Rievochiamo gli episodi più divertenti facendo ridere non poco anche le ragazze sedute dietro di noi. Il sonno era tantissimo e la stanchezza anche! Alla Stazione Centrale, ormai moribondo, saluto Domle dopo aver atteso il suo amico per interminabili minuti. Il momento più duro di tutto il viaggio è stato il percordo dalla stazione a casa di Dany, metropolitana e autobus dopo una settimana così piena! Si dorme, a me manca ancora un giorno e 600 km per arrivare a casa! 31 LUGLIO - EPILOGO La sveglia per fortuna è alle 10, il minimo indispensabile di sonno c'è stato. Dany mi accompagna alla stazione, mangio l'ennesimo panino Mc Donalds come pranzo anticipato e mi ficco nel treno. Tra sonno, sogno (la rievocazione dei giorni passati) e realtà, il treno arriva a Napoli. Finisce il sogno e riparte la realtà, la mia solita realtà. Ma il sogno rimane e rimarrà per sempre nella mia memoria, certo di ritornare presto in quella semplice e magica terra. I PROTAGONISTI (in ordine sparso) DOMLE E IL SUO PATENTINO La voglia di Domle di scoprire come funziona Napoli era tanta, e così per tutto il viaggio ho narrato alcune delle storie che sono accadute nella mia città. Tanti aneddoti tra cui: "come funzionano i semafori a Napoli", "cosa vuol dire ritrovare la catena del motorino attaccata alla sola ruota", "cosa succede negli autobus a Napoli" ecc. Ogni aneddoto era legato e rapportato a ciò che vedevamo in Norvegia, inutile dire che il confronto vedeva gli scandinavi sempre vincenti. Tra le varie gag spontanee che inscenavamo, quella di pensare a "prendere in prestito" varie cose per poi riutilizzarle a Napoli. Basti pensare alla comodità dei rivestimenti dei sedili degli aerei, il bicchiere del Blå Rock di Tromsø che Domle ha gentilmente "preso in prestito" per me e così via. E' grazie a questa e ad altre imprese, che "Domle-paesà" ha finalmente conquistato il suo patentino da napoletano perfetto! Ci sarà bisogno però di una visita qui da me per poterlo convalidare definitivamente! MATTY-BELIN Matty è stata la rivelazione del viaggio. Inserisce uno o più "belin" in ogni frase che pronuncia, tanto che alla fine della settimana tutti noi ci esprimavamo condendo il nostro linguaggio con qualche "belin" sparso. Sempre in compagnia del suo quadernino dove annotava le cose da inserire poi nel suo diario, riusciva a regalarci momenti di spasso con i suoi commenti pungenti (memorabili quelli su Kronen). Ricordo di aver pianto dal ridere anche in occasione del suo sfracellamento nella montagna di Tromsø e del suo surreale scambio di sms con Domle. Da ricordare anche i suoi commenti sulle quarantenni del Blå Rock! Belin, sei troppo forte Matty! FRANKO E I SUOI PENTIMENTI Franko è stato per certi versi il capo-gruppo e faccia tosta per eccellenza del gruppo. Tifosissimo del Tromsø, ha incitato la squadra più degli stessi "ultras" locali, peccato che non avesse i fumogeni sequestratigli dalla polizia di Bergamo. Dopo un anno di militare, è sempre attivo e pronto a tutto per godersi al massimo questa settimana, ma non ha trovato compagni pronti a seguirlo dalle quarantenni vogliose nè in un particolare locale di Oslo, cose che gli sono costate un grande pentimento! E' andato segno al Buktafestival e si è lasciato scappare, all'ultimo minuto, due ragazze norvegesi che lo avevano provocato con un "ti amo" pronunciato in italiano, lasciandolo di sasso. ROBERTO, LA SICUREZZA Dlp era il ragazzo che conoscevo di meno, tra i miei compagni. L'ho conosciuto ed è davvero una persona gradevole e simpaticissima. Ben lontano dai pazzi eccessi di Domle, Matty e Franko, è stato fondamentale in molte occasioni dove c'era bisogno di qualcuno con la testa sulle spalle! Primo ballerino a scendere in pista allo Stroket, fondamentale collaboratore allo scolamento pasta. Assolutamente una bella scoperta, per me che non lo conoscevo! IL REGISTA PEGASUS Pegasus era il regista sotto tutti i punti di vista. Era lui a dettare i tempi della sveglia e a condurci spesso per le strade di Tromsø e di Oslo, dall'alto della sua esperienza dell'anno prima. Fotografo per eccellenza del gruppo, le sue foto sono di altissimo livello artistico, grazie ad una tecnica ottima! Regista anche del video "Vielskertromso", nonchè autore del testo e massimo conoscitore di Norsk... già lo conoscevo bene, anche lui è una sicurezza! Ha avuto un ruolo fondamentale anche nell'organizzazione, ancora ricordo le lunghe telefonate fatte! DANIES, LA MIA ANCORA DI SALVEZZA Tra i miei compagni di viaggio, Dany è senza dubbio quello che conosco meglio in quanto è una delle colonne dello staff di Lene.it e il nostro contatto virtuale è quotidiano. Instancabile e preparatissimo lavoratore, è stato gentilissimo nell'invitarmi da lui la sera prima e quella dopo del viaggio, gli sono grato per questo! Con lui mi trovo a mio agio, un vero amico! E non dimentichiamo che gli aerei che abbiamo preso li ha trovati lui! NICOLA E VALENTINA Spesso per conto loro, la loro presenza non ha condizionato negativamente il viaggio come qualcuno poteva pensare, essendo l'unica coppia in mezzo a 7 uomini "soli". Essendo esterni al fan-club non hanno potuto vivere questo viaggio con la nostra intensità emotiva, ma sono stati comunque un'ottima compagnia e due ragazzi molto simpatici. CONCLUSIONE Spero di aver fatto vivere le emozioni del viaggio a chi ha letto questo lungo racconto. Il consiglio è quello di leggere anche i racconti dei miei compagni, per scoprire molte cose che non ho scritto! Mi auguro che tante persone ora sognino ancora di più di visitare questa nazione così bella, e chissà se la prossima estate riusciremo ancora una volta a tornare lì nella magica terra di Lene! Grazie ai miei compagni di viaggio per tutto e grazie a voi per aver letto questo mio racconto!!! Zuzzy |
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