Allora Lene, come stai?
“Non c’è male grazie, anche se sono un po’ stanca, è un paio di notti che dormo male…”.
Certo, ti sentirai molto sola adesso che i tuoi impegni si sono intensificati…
“A volte mi capitano dei momenti in cui vorrei mollare tutto e tornare a Tromsø dalla mia famiglia; ad esempio quando chiamo i miei amici e li trovo riuniti tra loro. E’ molto difficile accettare la lontananza dei propri cari, ma non posso lamentarmi, perché il successo mi ha dato l’opportunità di viaggiare e di guadagnare soldi esercitando una professione che mi piace tantissimo”.
Gli amici non t’invidiano neanche un po’?
“I miei più cari amici sono contenti per me, anzi, quando li avverto che sto per recarmi nel tal paese, m’informano sui monumenti più belli che ci sono da visitare. Tempo fa mi raccontarono meraviglie sull’Olanda, ma quando mi trovai nei Paesi Bassi passai il tempo a trasferirmi da un’emittente radio all’altra e non vidi nulla”.
Il tuo ultimo singolo “Where I’m Headed”, è finito nella colonna sonora del film francese “Mauvaises”, pare che tu abbia apprezzato molto la pellicola…
“In un certo senso sì, più che altro la storia del film mi riguarda da vicino perché narra la vicenda di alcuni adolescenti alle prese con i loro primi amori, le delusioni, l’amicizia, i sogni…”.
Ti senti ancora un adolescente come tante o pensi che il tuo lavoro ti abbia costretto a maturare precocemente?
“Sono una ragazza come tante, senza troppi grilli per la testa e sebbene sia diventata famosa, credo di non essere cambiata. Non voglio che il successo mi rubi la giovinezza. Quando torno a casa passo molto tempo con la mia famiglia e poi scappo subito dai miei amici per farmi raccontare gli ultimi pettegolezzi che riguardano i ragazzi di Tromsø. Mi piace quando le mie amiche vengono a dormire a casa mia e passiamo la notte chiacchierando in pigiama, sdraiate sul letto, mangiando latte e biscotti e un sacco di altre schifezze”.
Nel tuo paese natale fa molto freddo: è stato un incentivo per esercitarti con la chitarra e diventare così… brava?
(Ride) “Certo, d’inverno non puoi uscire a passeggiare o andare in bicicletta come fate voi in Italia, crearsi un hobby nella mia città è molto importante; se non trovi un’occupazione che possa distrarti rischi di annoiarti a morte, anche se noi siamo abituati a questo clima”.
Recentemente ti sei comprata una casa a Fragner in Oslo, per la modica cifra di 446 milioni. Com’è?
“La mia nuova casa è davvero carina, ma non ho molto tempo per occuparmene. Mia madre voleva provvedere ad ammobiliarla, ma io l’ho sgridata, voglio che la mia casa sia lo specchio della mia anima e che la gente, entrando, dica: “Oh sì, questa è proprio la casa di Lene”.
I giornalisti insinuano che tu sia scorbutica e un po’ snob, vuoi dire qualcosa per ribattere alle loro accuse?
“Cerco di essere comprensiva nei confronti di persone che non mi conoscono affatto e si permettono di giudicarmi. In realtà , rifuggo la popolarità e l’attenzione altrui mi mette a disagio, per questo posso sembrare schiva e… glaciale, proprio come la mia terra (ride). In realtà, sono molto socievole, ma non sopporto le telecamere, i flash e tutte questa chiacchierare intorno alla mia persona”.
Già, i pettegoli sostengono che il tuo primo articolo ti abbia causato uno shock…
“I pettegoli esagerano come al solito, solo che mi sembrava così strano… La più grande gioia della mia carriera l’ho provata quando ho sentito il mio pezzo trasmesso in radio. Ho cominciato a urlare come una pazza e a chiamare tutti i miei amici. In fondo sono loro i veri artefici del mio successo”.
Come hanno reagito i tuoi amici e familiari, quando hai vinto l’Mtv Award come Miglior Artista Nordico?
“Si erano radunati a casa di Brian, un mio amico, e quando sono salita sul palco per ricevere il premio, hanno combinato un tale casino che i vicini di casa hanno chiamato la polizia… Mia madre invece era in lacrime, mio padre continuava a indicarmi con il dito e ripeteva: “E’ Lene, mia figlia”. E’ stato incredibile, ma ci sono stati altri momenti che non potrò mai scordare, ad esempio quando il mio primo brano, “Unforgivable Sinner”, è diventato il singolo più programmato dalla radio norvegese NRK P1, oppure quando ho vinto 4 HitAwards. Ah! Recentemente mi hanno riferito che “Playing My Game” ha venduto 800.000 copie. Non riuscivo a crederci, giuro!
Tu hai un contratto miliardario con la Virgin che t’impegna a realizzare altri quattro album, a quando il prossimo?
“Il mio prossimo album dovrebbe essere pronto nel dicembre 2000, ma credo che l’uscita verrà posticipata a gennaio. Si vedrà… Ora vorrei solo riposarmi”.
Certo è innegabile che tu sia una ragazza in gamba e anche di cuore, infatti hai concluso, nonostante la tua professione artistica, la scuola. Per non parlare della tua musica a favore dei bimbi…
“Finire la scuola è sempre stata una priorità per me e grazie all’aiuto di amici e insegnanti ho potuto prendere il diploma. Lo sai, ad Oslo mi hanno premiata perché sono riuscita a concludere gli studi pur avendo una vita artistica molto intensa. Per quanto riguarda i bambini… beh, si trattava semplicemente di uno show su TV4, i cui proventi sarebbero stati devoluti ai bambini maltrattati. Mi hanno chiesto di partecipare ed io ho acconsentito, tutto qui!”
Lene, è vero che c’è qualcosa a cui proprio non sai resistere, tanto che a volte rischi di stare male…
“Sì, la pizza… Ne mangio quantità industriali e lo stomaco a volte ne risente. Pazienza, ognuno ha i suoi vizi, a me, lasciatemi la pizza!”.
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