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 Lene Marlin
 Sei già stato quì.

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T O P I C    R E V I E W
Knox Posted - 26/03/2004 : 19:42:29

Sì che ci sei stato. Sicuro.
Ed io, sono di nuovo quì per te. Perchè ancora una volta non ho potuto, anzi non ho voluto, fare a meno di scrivere.

Aspetta ! Non fare quella faccia. Lo so. C'è molto da leggere. E non ti obbligo di certo a farlo tutto in una volta. Naturalmente, mi fa piacere pensare che forse dedicherai un pò del tuo prezioso tempo a me. Mi basta questo per essere soddisfatto, anche se il mio desiderio maggiore, è che la tua scelta sia premiata. Che questa mia storia sia alla tua altezza, caro mio amico lettore.
E comunque, questa che spero ti accingi a leggere, è solo la prima parte della storia.
Si perchè, anche se sarà solo il tempo a decidere, fin da ora hai la mia promessa che l'opera sarà completata nel miglior modo possibile.
In questo momento posso solo rispondere ad un interrogativo che, se continuerai a leggere, presto ti porrai.
Ti domanderai perchè questo racconto si trova quì. Penserari subito, che non c'entra niente con il luogo circostante. Che è un estraneo. Ma credimi. Se tu fai parte di questo posto, Lui è nato per vivere quì, per stare quì, per morire quì.
Scusa, come hai detto ? A cosa si ispira questo racconto ? Uhm.... oh.. I can't say that !! Come direbbe una persona molto speciale.
La risposta l'avrai solo leggendo di seguito. Non dovrai neanche attendere molto. Scoprirai subito di cosa si tratta.
Bene, il mio viaggio termina quì. Oltre non mi è permesso andare. La strada te l'ho indicata, ora devi decidere tu se percorrerla o tornare indietro.
Spero davvero di non deluderti. Ciao, ti lascio da solo con il mio racconto e il suo ideale narratore...

***


Un'ora e sedici minuti.
Jenny non riusciva a credere a quello che diceva il tabellone indicante la durata della partita. Ma le cifre gialle del display, parlavano chiaro. 1 ora e 17 minuti in questo istante.
Mai aveva dovuto giocare così a lungo per vincere. Perchè lei vinceva sempre! E facilmente anche !
Ma questa volta no. Ogni punto conquistato quel giorno, costava una fatica fuori dal comune che Jenny non aveva mai conosciuto finora in una partita di tennis.
Eppure, anche se questa era la finale del prestigioso torneo "Shirley" disputato tra le migliori scuole superiori della sua città, Jenny la considerava una partita come tutte le altre.
Si rese conto che così non era, alla fine del Primo set. Lo aveva vinto solo al Tie-Break con il punteggio di 13 a 11, riuscendo a strappare il servizio alla sua avversaria soltanto sul 12 a 11. Servendo poi per il Set.
Dopo però, il crollo......
Il Secondo Set, se ne era andato in un lampo. 6-1 per la Vickers. La temuta Ronda Vickers.
Anche se a Jenny, Ronda, non aveva mai fatto paura, era la favorita. L'avversaria da battere per avere il torneo in tasca.
Ronda aveva un gioco duro, potente, che lasciava senza fiato. Ma lì si fermava.
Bastava concentrarsi e variare la propria strategia per fare di Ronda Vickers, la rosa nera di Windsor, una gattina ammaestrata.
Già, la concentrazione... Jenny quel giorno non ci stava con la testa. Non riusciva a credere che quel posto in tribuna centrale, a due passi dal campo, era vuoto.
Lui, non c'era !
Anche se non voleva più vedere la mamma, le aveva promesso che alla finale ci sarebbe stato.
Jenny ci teneva tanto. Aveva lottato duramente per arrivare fin lì, e finalmente il sogno che inseguiva da anni si era avverato. Era in finale !
Ad ogni pausa del gioco, ad ogni cambio campo, nell'avvicinarsi alla sua postazione, Jenny fissava quel seggiolino vuoto. E ogni volta, era una delusione. Aveva sperato fino all'ultimo che arrivasse.
Ma lui, suo padre, non era Lì !

Se quel posto era desolatamente vuoto, quello accanto era perennemente in ebollizione.
Trevor, l'allenatore di Jenny, si sbracciava in continuazione. Nelle pause della partita, cercava di darle dei consigli, ma Jenny era come presa da un blocco mentale che sembrava tagliarla fuori da qualsiasi stimolo esterno. Non stava lottando contro la Vickers, ma contro se stessa.
Trevor, non riusciva a capire come mai Jenny era entrata in crisi proprio con la Vickers. Le aveva spiegato migliaia di volte come affrontare un avversario del genere. Ed era sicurissimo che Jenny non poteva cadere nella trappola chiamata "Ronda Vickers".
Il Terzo Set, intanto era già iniziato da qualche minuto. Jenny sentiva la stanchezza impossessarsi del suo corpo, mentre Ronda continuava con il suo ritmo martellante da fondo campo. Evidentemente, si era resa conto del momento buio di Jenny e ne stava approfittando.
Il punteggio era di 4 game a 1 in favore della Vickers. Jenny aveva perso il servizio in apertura del set, al secondo game, ed ora aveva paura. Il match, le stava sfuggendo di mano, e tutti gli sforzi compiuti finora sembravano essere destinati a cadere nel vuoto.
Se avesse subìto il Break di nuovo, ora che il servizio era suo, le speranze di rientrare in partita erano davvero effimere.
Il buio....
Jenny non era abituata a giocare in questo stato. Vinceva facilmente tutte le sue partite, disponeva di un gioco veloce, aggressivo, e sempre preciso.
Aveva un talento naturale, trovava la coordinazione giusta anche per i colpi più difficili e in posizioni di equilibrio precarie.
Ma oggi.....era diverso.
Oggi la racchetta le pesava il doppio, se non il triplo del normale.
Solo grazie agli errori gratuiti della Vickers, che evidentemente anche lei cominciava ad accusare la stanchezza, e forse anche la fretta di vincere, Jenny riusciva a tenere il gioco sul 40 pari. Ma il doppio fallo era in agguato, e non tardò a scendere in campo....
Vantaggio Vickers sul 4 a 1 del terzo e decisivo Set.
"Ma cosa diavolo ti stà succedendo Jenny !!!!!!!!! Maledizioneeee !!!!"
"Quiet Please !"

La voce grossa di Trevor, aveva scosso il campo. E il giudice di sedia lo aveva immediatamente "ripreso".
Se Trevor aveva avuto questa reazione, significava che anche lui provava paura. Al pari di Jenny, non aveva mai dovuto essere in apprensione. Tutto era stato troppo facile fino ad ora, già, fino ad ora....
Jenny non aveva quasi per niente sentito il grido di rimprovero di Trevor. Ma nell'attimo precedente la battuta, alzò lo sguardo verso di lui. Trevor sembrava irriconoscibile, la sua faccia tirata in un'epressione di ansia e di rabbia insieme.
Poi scostò lo sguardo poco più a sinistra, verso quel posto ancora vuoto....ma perchè era andata così ?
....."Vedrai, sarai fiero di me ! Te lo prometto Papà !
All'improvviso queste parole emersero dal groviglio di pensieri che aveva in testa.
Ma era il momento di servire.
Palla in rete.....Trevor stava per avere un altro sfogo, ma il suo amico vicino lo aveva trattenuto in tempo.
Seconda di servizio.
"Te lo prometto Papà !"........................
Ancora quella voce nella testa..... Jenny sgranò gli occhi, ricordando la promessa fatta a suo padre.
Possibile ? Possibile che aveva dimenticato quelle parole ??
Non era stato proprio questo, il motivo che aveva spinto Jenny ad iscriversi al torneo ?
Non era stata quella promessa, a fare di Jenny una giocatrice di tennis pressochè perfetta ?? Tutto era partito da lì, no ? Da quel giorno, quell'ultimo giorno in cui era insieme a suo padre. Fu una splendida giornata, culminata dalla promessa di lei verso suo padre. Vincere il torneo "Shirley", ma soprattutto rendersi motivo di orgoglio per suo padre.
Tutti questi pensieri, riaffiorarono nella mente di Jenny in un millesimo di secondo, riuscendo a sciogliere come neve al sole, tutti i nodi che il suo cervello aveva ostinatamente tessuto dentro la sua testa. Si sentiva di nuovo lucida !
E come per incanto la racchetta era diventata improvvisamente "leggera" !
Nel frattempo però, aveva abortito il servizio facendo rimbalzare a terra la palla, per poi riprenderla con la mano. Il brusio del pubblico, fu subito zittito dai giudici di linea.
La Vickers non sembrava innervosita. Attendeva con relativa calma la palla che avrebbe potuto permettergli di portare a casa il 5 a 1 del terzo Set. Con l'aggiunta del turno del servizio a suo favore. Praticamente aveva la vittoria in pugno.
Ma Ronda non sapeva che il suo vantaggio da lì a poco sarebbe sfumato via in pochi mimuti...
La battuta non si fece attendere oltre. La docile seconda palla di servizio, che Ronda non vedeva l'ora di aggredire con forza, si rivelò invece, una Bomba all'incrocio delle righe. Impossibile prenderla, Ronda non si mosse nemmeno. E quello che le aveva fatto ancora più paura, era che non l'aveva nemmeno vista ! ACE !!!
Jenny McKenzie era tornata !!
Il pubblico esplose in un boato di grida e applausi. Erano in pochi quelli che tenevano alti i colori di Ronda, era troppo antipatica !
Trevor, al contrario di tutti, rimase immobile e a bocca aperta. Ma non per il colpo da maestro messo a segno da Jenny, bensì per l'espressione sul volto di lei.
Trevor si era accorto del netto cambiamento di Jenny, il suo sguardo non era più spento e triste, ma più vivo che mai ! I suoi occhi erano come quelli di una trigre, erano occhi di fuoco !
Se Jenny riusciva a mantenere quello sguardo per il resto della partita, Ronda Vickers poteva pure dire addio ai suoi sogni di vittoria e di gloria. Di questo Trevor era sicuro.
Il punto successivo Jenny lo ottenne con un altro Ace, stavolta con la prima di servizio. Mentre per la conquista del 4 a 2 (sempre a favore della Vickers), concesse alla sua avversaria solo la possibilità di ribattere la palla. Infatti, dopo la poderosa battuta, Jenny, era scesa a rete e con una bellissima Volèe, chiuse il punto facilmente.
Gli spettatori, erano in delirio....
Jenny continuò con la sua azione rapida a decisa, riducendo il vantaggio che Ronda aveva accumulato fino a quel momento, in pochi minuti. Mise a segno molti punti con "serve e voley", mentre il numero degli "Aces" avevano già superato la decina.
Trevor era davvero entusiasta, con grande orgoglio si rese conto che era riuscito a trasmettere a Jenny tutta la sua esperienza e professionalità. Non che fosse stata un'impresa difficile : Jenny era davvero un talento naturale. Imparava nuovi colpi con una facilità cosi estrema, che lo stesso Trevor a volte ne era invidioso !
Due cose però ora Trevor non riusciva a capire. La crisi e la successiva repentina ripresa di Jenny. A cosa erano dovuti ?
Come mai era entrata in quel momento buio in cui era letteralmente in preda dell'avversario ? Ma soprattutto, come aveva fatto ad uscirne in quel modo così fulmineo ? Era sull'orlo di un fatale doppio fallo, invece aveva sparato una bomba di Ace di seconda !
Chissà cosa aveva per la testa ora Jenny.
Già, chissà.... forse neanche lei lo sapeva. Ma di una cosa era sicura. Vincere la partita e tornare a casa il più presto possibile.
Il primo obiettivo fu facile da raggiungere. Ronda non vinse neanche un Game dopo la ripresa di Jenny. E ormai si stava giocando il decimo e decisivo Game del terzo Set.
5 a 4 in favore di Jenny, che aveva anche la battuta dalla sua parte. Il Game durò un soffio di vento. Senza neanche esitare un istante Jenny lasciò Ronda a 40/0.
Inutile dire che vinse con un favoloso ACE. Il quattordicesimo.
Il pubblico esplose letteralmente. Urla, grida, trombe, applausi, ai quali stavolta si unì anche Trevor che non riuscì a trattenere le lacrime.
"Sei grande sorellinaaa !!!!" Era la voce di David. Stava urlando a squarciagola, ed era felicissimo.
Jenny era stata così presa dalla partita, ma soprattutto dai suoi pensieri, che aveva del tutto dimenticato la presenza di sua madre e di David. Il suo affezionatissimo fratellino. Il piccolo David ! Da poco aveva compiuto 13 anni.
Rivolse loro un cenno di saluto e David a gran voce rispose: "Sei troppo la miglioreeee !!! Jen-ny ! Jen-ny !! Jen-ny !!! E praticamente, tutta la folla gridava il suo nome.
Jenny era davvero emozionata e soddisfatta. Ma qualcosa non andava. Qualcosa di ignoto stendeva un velo di tristezza su quella fantastica vittoria. Jenny, si ritrovò per un interminabile attimo a fissare quel seggiolino vuoto......
Ronda vickers, la Rosa nera di Windsor, si rivelò essere in fondo una brava e onesta giocatrice. Dura, scontrosa forse, ma leale. Lo dimostrò con la consueta stretta di mano sotto la rete. "Brava ! Era da tanto che non giocavo una partita così. Anche se oggi ho perso, ho imparato molte cose che non dimenticherò. Grazie."
Jenny non aveva parole per rispondere. Questa spontaneità di Ronda la prese alla sprovvista. Era del tutto sicura che Ronda, subito dopo la sconfitta, avrebbe preso le sue cose e fosse uscita dal campo in pochissimi secondi, senza degnare di uno sguardo nessuno dei presenti. Invece le aveva detto quelle parole, persino con un sorriso sulle labbra. Non potè fare altro che sorriderle a sua volta, dicendole semplicemente :"Grazie".
La cerimonia di premiazione, incombeva. Era l'ultima barriera che la divideva dal tornare a casa.
Aveva questa idea fissa ora. Tornare a casa, ed al più presto !
Una vocina interiore, le diceva che suo padre la stava aspettando lì. Già lo "vedeva". Lo avrebbe trovato fuori dalla porta d'ingresso, appoggiato ad essa, con le braccia conserte e con quel suo sorriso da furbetto in faccia. E le avrebbe detto:" Jenny ! Eccomi quì ! Ti stavo aspettando sai ?".
Erano questi pensieri, che le fecero illuminare il volto in uno splendido sorriso mentre alzava il trofeo del vincitore al cielo.
Passarono pochi minuti, quando però Jenny fu presa di nuovo alla sprovvista. Come per incanto si ritrovò a parlare davanti ad un microfono. Era il discorso del vincitore.
Ed eccola Jenny ! Una ragazza semplice, ma allo stesso tempo speciale. Come dotata di una sorta di magnetismo, qualsiasi persona si trovava subito a suo agio con lei. Tutti gli amici le dicevano sempre che era troppo buona con le persone. Che un giorno qualcuno avrebbe potuto approfittarne. E lei rispondeva che non poteva farci niente. Che era nella sua natura, fidarsi del prossimo.
Anche il suo aspetto non lasciava dubbi. Piu grande di suo fratello David di cinque anni, Jenny era davvero una bella ragazza. Dimostrava più della sua età. Alta, dal fisico atletico, ma che avrebbe ingannato chiunque. Nessuno avrebbe mai scommesso su di lei, eppure ora che Ronda Vickers era stata sconfitta, Jenny era diventata di fatto, la più brava ed esperta giocatrice di tennis della sua città. La rivelazione del torneo !
Una cascata di capelli biondi le coprivano le spalle. Li aveva subito sciolti. Detestava legarli in quasiasi modo, ma per quest'occasione, non aveva avuto scelta. E se non era difficile intuire che il colore dei suoi capelli era naturale, notare subito quello dei suoi occhi lo era di sicuro. Scrutarli da vicino. Questo il segreto per apprezzare quella strana sfumatura verde scuro che li distingueva. "Hai gli occhi più belli del mondo", le diceva sempre David.
Si concesse un profondo respiro, prima di avvicinarsi al microfono. In quel momento, come capita sempre a chi si trova in queste situazioni, non le veniva niente da dire ma l'impulso di ritornare a casa era così forte, che le parole uscirono da sole.
Con voce tremante, ringraziò tutti coloro che l'avevano aiutata a farla arrivare fin lì.
Primo fra tutti, Trevor, che appena ripresosi dallo sfogo di poco prima, sentendo quelle parole, aveva di nuovo gli occhi lucidi.
Poi Jenny ringraziò tutte le sue compagne di corso. Nell'aver creduto in lei fin dall'inizio e sostenendola nei momenti più difficili.
La lista delle persone da ringraziare, fu più lunga di quanto Jenny stessa si aspettasse. Ma la cosa che la sorprese ancor di più, fu sentire le sue ultime parole a conclusione di quel discorso: "Grazie davvero a tutti. Ma ora, lasciatemi andare per favore. Mio padre mi sta aspettando a casa !
Uno scroscio di applausi salutò Jenny, mentre David e sua madre Sarah, rimasero ammutoliti.
Papà che ci aspetta a casa ? Ma non è possibile ! Il loro pensiero era univoco.

"Mamma !! Dai, andiamo a casa !". Jenny era incontenibile. "Vedrai ci sarà una sorpresa !". "Ma Jenny, cosa...?". Sua madre non fece in tempo a dire altro, Jenny aveva già preso la via di uscita dall'impianto sportivo della scuola superiore "Windsor".
La loro casa non era molto lontana da quella scuola. Bastava percorrere a piedi qualche isolato per arrivarci. Jenny lo fece correndo praticamente per tutto il tempo.
E dopo qualche minuto finalmente arrivò a casa.
Il desiderio di trovare suo padre lì, davanti alla porta d'ingresso, era così grande, che appena svoltato l'ultimo l'angolo Jenny gridò: "Papà !!! Sono quì !!!"
Ma il suo grido, si spense nel vuoto. Non c'era nessuno lì davanti, nè nel retro nè tanto meno dentro casa.
Lui, suo padre, non c'era....non era lì !


***
Fine prima parte
19   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Pellissier Posted - 03/04/2004 : 21:21:03
Anzitutto complimenti per il racconto Knox! Scritto veramente molto bene, mi piace il tuo stile! E sono ansioso di leggere il seguito
Poi come accenno nell'altro mio topic, devo ringraziarti in quanto mi hai in qualche modo suggerito, con la storia dello "scrivere qualcosa su una canzone di Lene" l'ispirazione per mettere giù un'idea che avevo da molto tempo.. per cui grazie mille Knox!




If you should ask then maybe they'd tell you what I would say
True colours fly in blue and black
Bruised silken sky and burning flag
Colours crash, collide in blood shoot eyes..

If I could you know I would...
If I could I would let it go....


[U2, Bad]

A Northern Star's Enlightening Our Ways
Knox Posted - 03/04/2004 : 20:02:16
quote:
Originally posted by Bellatrix
Per tutto il racconto mi sono immaginata Jenny come se fosse Lene ... e' una cosa voluta, scontata o e' stata solo la mia immaginazione ?



No, Jenny è una persona (o meglio un personaggio), e Lene un'altra.
L'idea del racconto mi è saltata in testa, durante le primissime volte in cui ascoltavo You weren't there, con il testo sotto gli occhi.
E per questo ringrazio naturalmente lene.it, per averlo fornito, come sempre, tempestivamente.
Le prime idee, davano Lene come personaggio da raccontare, ma poi ho preferito cambiare. Anche per la descrizione di Jenny, sono stato tentato e infatti non ho potuto rinunciare ai capelli biondi (seppur lunghi), e agli occhi verdi.
Però, Jenny non è Lene. Anche se nessuno ti vieta di immaginartelo Bellatrix !

quote:
Forse quando ci vedremo a un futuro tour avrò una sorpresa da regalarti, e anche agli altri, ma parecchio di essa sarà merito tuo.


Non dirmi niente !!
Solo il tempo, il futuro, deciderà....
E stai pur sicuro che, anche se la mia presenza quì non è delle più attive, io ci sono ! Sono qui ! Knox vi guarda !!



Ho voglia di urlare il suo nome a squarciagola. Di gridarlo davanti al mare d'inverno...
Superare con la mia voce, lo spumeggiante fragore delle onde. E sognare di averla vicino.
Bellatrix Posted - 03/04/2004 : 16:51:56
Io non leggo quasi mai racconti, ma per curiosità ho incominciato a leggere le prime righe del tuo e senza accorgermene sono arrivata in fondo, io non so' giudicare ma per me sai scrivere molto bene.
Per tutto il racconto mi sono immaginata Jenny come se fosse Lene ... e' una cosa voluta, scontata o e' stata solo la mia immaginazione ?

Grazie per il (Anf anf !!! Pant !!) benvenuto.


... un angelo veglia su di noi ...
ALEXXX82 Posted - 02/04/2004 : 20:54:38
immaginavo knox che intendevi dire quello ma non ci sei riuscito, comunque ti rifaccio davvero i complimenti.

WWW.LENE.IT .................. FINALMENTE IL FAN CLUB UFFICIALE DI LENE MARLIN!!!........
Marko Posted - 02/04/2004 : 16:54:14
Lo sospettavo. Mi sa che ho fatto un po' di confusione con la pallavolo
E rileggendo ho anche visto che cmq l'avversaria non è che stava facendo una fila di punti. Vabbé, tanto era una precisazione quasi inutile.



Cannot control this... this thing called Lene

Robyf Posted - 02/04/2004 : 16:16:50
quote:
Originally posted by Marko

Ho soltanto da farti notare anch'io un'errore "tecnico", sempre che non mi sbaglio, ma per quanto ne so di tennis, quando uno ha appena conseguito il vantaggio (come nel tuo racconto la Vickers sul 4-1) o cmq ha fatto il punto, vuol dire che dopo deve battere lui la palla e dunque Jenny non può battere e quindi neppure fare il doppio servizio. Diverso se sul vantaggio la Vickers commetteva un errore, ma in questo caso si tornava in parità. E in ogni caso sembra che la sua avversaria stesse facendo una fila di punti. E' così?

No Marko, non e' cosi'. In un game il servizio e' sempre dello stesso giocatore, sia che lui/lei sia in vantaggio che in svantaggio.

Sweet darling you worry too much, my child
See the sadness in your eyes
You are not alone in life
Although you might think that you are

Within Temptation - Our Farewell
Marko Posted - 02/04/2004 : 16:10:01
Non c'è bisogno che ti faccia i complimenti, Knox, sai già cosa penso di te e della tua scrittura
Ieri, visto che non potevo fare altro, mi sono gustato il racconto con calma e me lo sono ricopiato come sempre Stranamente proprio l'altro giorno pensavo ai tuoi racconti e avevo notato che stavi tornando a postare più spesso. Mi fa sempre parecchio piacere leggere i tuoi post, colorati e profondi.
Forse quando ci vedremo a un futuro tour avrò una sorpresa da regalarti, e anche agli altri, ma parecchio di essa sarà merito tuo.

Bé, il racconto stavolta è addirittura a puntate e si preannuncia lungo.
Ho soltanto da farti notare anch'io un'errore "tecnico", sempre che non mi sbaglio, ma per quanto ne so di tennis, quando uno ha appena conseguito il vantaggio (come nel tuo racconto la Vickers sul 4-1) o cmq ha fatto il punto, vuol dire che dopo deve battere lui la palla e dunque Jenny non può battere e quindi neppure fare il doppio servizio. Diverso se sul vantaggio la Vickers commetteva un errore, ma in questo caso si tornava in parità. E in ogni caso sembra che la sua avversaria stesse facendo una fila di punti. E' così?



Cannot control this... this thing called Lene

Knox Posted - 02/04/2004 : 11:57:10
Si Alexxx, potrebbe essere un errore.
Forse non ho descritto bene la situazione.
Quello che intendevo, era che a Jenny non importava della partita in se stessa. Non voleva la gloria per aver vinto il torneo "Shirley", come invece poteva essere per Ronda, ma semplicemente fare in modo che suo padre sia stato orgoglioso di lei.
E per fare questo ha dovuto lottare a lungo, allenarsi, il grande talento che la distingue è uscito dopo, grazie ai suoi sforzi. Tutti incentrati per suo padre, per mantenere la sua promessa. Vincere il torneo.

Comunque diciamo che questo è un errore in cui si cade, quando non si riesce a fare uno schema preciso del racconto.
In pratica l'ho scritto "pezzo dopo pezzo", quando avevo tempo.
E credo che sarà anche per la seconda parte, eppure l'avevo letto e riletto, e riletto, e letto ancora...



Ho voglia di urlare il suo nome a squarciagola. Di gridarlo davanti al mare d'inverno...
Superare con la mia voce, lo spumeggiante fragore delle onde. E sognare di averla vicino.
ALEXXX82 Posted - 01/04/2004 : 13:48:06
quote:
Originally posted by Knox

Eppure, anche se questa era la finale del prestigioso torneo "Shirley" disputato tra le migliori scuole superiori della sua città, Jenny la considerava una partita come tutte le altre.


quote:
Jenny ci teneva tanto. Aveva lottato duramente per arrivare fin lì, e finalmente il sogno che inseguiva da anni si era avverato. Era in finale !




eccomi qui a commentare questo bellissimo inizio racconto scritto da knox, ti devo fare i miei complimenti scrivi davvero bene e per far arrabbiare tutti ho postato quello che credo sia l'unico errore che hai commesso, in pratica prima hai scritto che per jenny quella partita e' una come le altre poi dopo invece e' il sogno che inseguiva da anni, per il resto sono davvero in attesa che ci sforni il seguito perche mi interessa davvero. ora potete offendermi

WWW.LENE.IT .................. FINALMENTE IL FAN CLUB UFFICIALE DI LENE MARLIN!!!........
Stephy RmX Posted - 31/03/2004 : 01:37:52
Devo dire ke mi è davvero piaciuto..
certo,nn è l'orario migliore x fare commenti ma mi è davvero piaciuto..
mi riprometto d rileggerlo con più calma..
è strano come c sia stato qlcs nelle tue parole ke mi ha spinto ad andare avanti e ora sn davvero curiosa d leggere il resto..
mi piace davvero il tuo modo d scrivere,complimenti!


There's a day I never will forget..
The day we met,when we met..
From this day on I'll follow you
I'll keep you near like I promised to
And I swear to you
I won't be gone when the night comes...

B|a{S}tO grazie di esistere!
Dave Posted - 29/03/2004 : 14:23:59
Grazie della spiegazione.
Bella iniziativa, complimenti.



This is where we are today, people going separate ways
This is the way things are now, in disarray.
I read it in the papers, there's death on every page
Oh Lord I thank the Lord above, my life has been saved.

(Freddie Mercury)
Len Posted - 28/03/2004 : 22:34:52
CON-TI-NUO CON-TI-NUO CON-TI-NUO!!!!!!!!!! :D :D :D voglio il continuo knox!!!!!!!:) :)
bello!!!!!!!!!! sbrigati a finire la seconda parte!!!!!!:D :p

Len
You live inside of me Lene..
Knox Posted - 28/03/2004 : 20:04:32
quote:
Originally posted by President
E' ovvio che nel testo di YWT non ci sono tutti sti particolari, ma She came home just won the game può essere anche interpretato come una vittoria a tennis!


Già... She came home just won the game .
Ho dedicato quasi tutta questa Prima parte del racconto, alla sola prima frase della prima strofa di YWT. Se continuo così, mi sono detto, stavolta esce davvero un poema! . Però, dato che avevo già la Partita di tennis nella testa, ho voluto metterla.

Yulaiho, non avere fretta.
La seconda parte è in lavorazione...
Ci sarà ancora molto da leggere, in fondo siamo alla sola prima strofa...





Ho voglia di urlare il suo nome a squarciagola. Di gridarlo davanti al mare d'inverno...
Superare con la mia voce, lo spumeggiante fragore delle onde. E sognare di averla vicino.
Yulaiho Posted - 28/03/2004 : 14:33:19
wow!! mi son preso quei 10 minuti e mi sn goduto qsto racconto ke dall'inizio si preannuncia interessante!
dai dai ke voglio sapere cosa fa adesso Jenny!!

__________________________
Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere
Jim Morrison
President Posted - 28/03/2004 : 04:31:24
quote:
Originally posted by Dave

Non trovo il nesso con una partita di tennis per quanto bene scritto sia il racconto...
Beh, Dave, un pò di fantasia!
E' ovvio che nel testo di YWT non ci sono tutti sti particolari, ma She came home just won the game può essere anche interpretato come una vittoria a tennis!
Se conosci Knox ed i suoi racconti non dovresti meravigliarti di tanta fantasia ed inventiva..
Complimenti Knox.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Dave Posted - 28/03/2004 : 00:35:33
Non trovo il nesso con una partita di tennis per quanto bene scritto sia il racconto...



This is where we are today, people going separate ways
This is the way things are now, in disarray.
I read it in the papers, there's death on every page
Oh Lord I thank the Lord above, my life has been saved.

(Freddie Mercury)
ambrogivs Posted - 27/03/2004 : 21:59:28
Bè,E' ovvio che si tratta di "You weren't There"...Complimenti,molto bello!

I pass by...
Knox Posted - 27/03/2004 : 20:08:56
quote:
Scusa, come hai detto ? A cosa si ispira questo racconto ? Uhm.... oh.. I can't say that !! Come direbbe una persona molto speciale.


Ok, rispondo alla domanda.
Si tratta di una canzone di Lene. Basta così però, non rivelo altro.
Ci sono dei passaggi, specialmente all'inizio, che dicono tutto...



Ho voglia di urlare il suo nome a squarciagola. Di gridarlo davanti al mare d'inverno...
Superare con la mia voce, lo spumeggiante fragore delle onde. E sognare di averla vicino.
Dave Posted - 27/03/2004 : 02:23:32
L'hai scritta tu?
Bella , però non ho capito perchè l'hai postata in questa cartella...



This is where we are today, people going separate ways
This is the way things are now, in disarray.
I read it in the papers, there's death on every page
Oh Lord I thank the Lord above, my life has been saved.

(Freddie Mercury)

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