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 Lene Marlin
 Testi scritti x Sissel

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T O P I C    R E V I E W
Marko Posted - 15/04/2004 : 21:46:52
Come sapete, se finora conosciamo 25 canzoni di Lene (+ qualche spezzone "misterioso") sono però 27 i testi a noi noti.
Visto che finalmente mi sono fatto spedire il cd di Sissel "All Good Things", ho riascoltato bene le due tracce scritte da Lene, che oltre ad essere tra le più belle e originali dell'album (e qui il merito credo vada tutto a Sissel) presentano dei testi tipicamente di Lene.
Anzi, rileggendoli dopo parecchio tempo e ora che sappiamo molto di quello che è accaduto a Lene, stavolta ho notato cose nuove che mi hanno sorpreso, cose che si riferiscono alla vita di Lene mentre era assente dalle scene. L'album infatti è uscito nel 2000, non so in che periodo, però immagino dopo la scomparsa di Lene.
Sappiamo che lei ha scritto dei testi anche in quel periodo e quindi non mi meraviglia che in essi abbia tirato fuori ciò che aveva dentro, anche se mi ha sempre sorpreso il fatto che abbia affidato dei suoi testi così intensi ad un altro artista.
Poi può anche darsi che i testi li abbia già scritti prima, ma giudicate voi, sapendo cosa avvenne (giornalisti ossessivi, paranoia, lo stare sempre a casa, i sensi di colpa e la voglia di ritornare), se non sembrano fortemente autobiografici. Mi riferisco in particolare a "We both know", perchè "Should it matter" mi sembra più incentrata sul tema amoroso (anche se è interessante in quanto contiene la confessione di un errore avvenuto un anno prima -e qui ho subito collegato con OYA-, l'abbandono di lui e l'attesa del suo ritorno).
Ecco il testo di "We both know": notare una certa somiglianza con Disguise e anche con parole usate in altri testi tipo WIT, ho messo in grassetto le parti più significative:

The outside unknown feels so cold
All you can think of is closing your eyes
Hoping it's gone when they open
But the feeling is still there


Your dreams can not change today
Everything's familiar
Everything's the same
And you are sorry

We both know
I will hear your laughter again
I know how it feels
When the shadows lie upon you

You wonder about life how it goes
You've lost your directions long time ago
Want to start it all over again
Losing your patience, want to know when

Time finds you worthy one second chance
Then you'll be ready - won't let it slip away


We both know
I will hear your laughter again
I know how it feels
When the shadows lie upon you
We both know
I will hear your laughter again
I know how it feels
When the shadows lie upon you
When the shadows lie upon you
Lie upon you


Quell'ultima strofa di due righe è meravigliosa, vero? Potrebbe sembrare quasi profetica.
Anche se "We both know" non dovesse c'entrare niente con Lene ma fosse anch'esso incentrato sull'amore (visto che parla di due persone), per me è la conferma del suo modo di pensare e sentire, contiene una fede sicura nella vita, che offre sempre una seconda possibilità, e una conoscenza forte di se stessa. Trasposto in ciò che le è accaduto, significa che lei ha sempre saputo che sarebbe tornata, che sarebbe venuto il momento giusto prima o poi.


A proposito, approfitto di questa interessante "riesumazione" per invitare Danies o Zuzzy ad aggiungere eventualmente nella sezione Testi, alla parte in piccolo che spiega l'origine delle due tracce, questo ringraziamento fatto da Sissel alla fine del libretto: "Lene Marlin for offering help when I needed it most. Your songs touch my soul."



Cannot control this... this thing called Lene

12   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Marko Posted - 18/04/2004 : 02:47:01
Grande Enny. Non ne avevo mai parlato, ma anche a me istintivamente HYH mi ha fatto pensare fin dalla prima volta ad Arne Svare. E' troppo strano che ci abbiamo pensato in due, e se c'è qualcun altro a cui è successo credo proprio che l'interpretazione da te fornita non sia tanto lontana dalla realtà.
Di "It's All Good" invece non vorrei parlare, perchè è una canzone che mi piace troppo, ma visto che in questo topic stiamo affrontando tutti i testi b-side o quelli meno noti (adesso mancano solo Enough e quello inedito cantato live a Oslo) ti dirò che sono profondamente convinto che IAG è dedicata al fratello Rune.
Dal modo in cui lo canta, dalla felicità sincera che sprigiona dalla sua voce e il testo così "fraterno", di accoglienza e di consiglio, sono convinto che si riferisca al fratello e, in particolare, l'ultima strofa da te evidenziata, al fatto che si è sposato. Stop.

Pellissier, sarò felice se interverrai nel forum int. quando avrò aperto il topic.
Ti dico anche e anticipo a tutti che se in qualche modo abbiamo finalmente rimesso insieme dei pezzi importanti del puzzle (almeno nella nostra comprensione dei testi e grazie alla conoscenza degli eventi che solo da pochi mesi potevamo avere) c'è addirittura chi da tempo cerca di scoprire qualcosa della Lene ante-PMG. Non mi riferisco alla scoperta fortuita di quella foto o altre cose personali a Lene, ma sempre dei suoi testi.
I ragazzi di lene-marlin.no infatti hanno fatto richiesta di ottenere dei demo di Lene, perlomeno quelli che già conosciamo (ad es. NRK '97, le canzoni misteriose) anche se immagino che ci voglia l'autorizzazione di Lene e non credo che la darà.



Cannot control this... this thing called Lene

Enny Posted - 17/04/2004 : 16:12:34
Forse faccio un piccolo OT, ma secondo me canzoni come "Hope you're happy" e "It's all good" parlano del periodo in cui Lene è stata assente dalle scene.

"Hope you're happy" sembra stata scritta per una persona molto vicina a Lene, qualcuno di cui si fidava ma da cui è stata tradita. Per farla breve secondo me i sogetti di questa canzone sono Lene e Arne Svare.

I can speak about the pain you know
What you say you didn't see
I can show you all my scars you know
The ones I keep inside of me
Would that make it easier
Or would it be the same


Nella prima strofa sembra esserci un dialogo tra Lene e Svare, Lene dice che potrebbe parlare di tutte le sofferenze che ha dentro, ma questo servirebbe a cambiare le cose (Would that make it easier, or would it be the same)?
Quello che non riesco bene ad interpretare è "What you say you didn't see" secondo me qui si parla di una promessa non mantenuta da Svare.

Sorry that I could not be
As perfect as you wanted me
Just wondering what's going on in your mind
I sure hope you're fine
I hope your conscience is clear
Hope you're happy


"Mi dispiace di non essere stata perfetta come volevi" cioè mi dispiace di non aver perso le staffe e non sono riuscita più ad andare avanti, "ma mi chiedo cosa c'era nella tua testa?" (quali altri piani avevi in testa?). "Spero che tu stia bene (con te stesso), cioè hai la coscienza pulita?

I can tell about the times you know
When I wished to leave this world
I can read to you the letters I wrote
All the words you say you've never heard


E qui riprende il dialogo, Lene si riferisce di nuovo a quei tempi ("I can tell about the times you know"), tempi in cui ha desiderato di lasciare il mondo della musica ("When I wished to leave this world").
E dice: "potrei parlarti di tutto quello che ho scritto, e di tutte le parole (cioè di quante volte te l'ho detto) ma hai fatto finta di non sentire."

Naturalmente questa è un'interpretazione molto personale, am secondo me è un altro pezzo che si aggiunge al puzzle che stiamo ricostruendo.

Passiamo ora ad "It's all good", qui Lene sembra rivolgersi a qualcuno che ha vissuto la sua stessa esperienza.

I knew you'd come back
That's why I've been waiting for you
I knew you were wrong
That's why I didn't listen to you

When you said you'd be gone
So sick of it all
Just not the place where you belong you thought


Welcome I I'm here for you
What you need I'll give to you
Welcome I I'll guide you
Everywhere you want me to

I knew that you worried
About all the changes you'd do

But it's all good
You're right in all the things you do

In all the choices you make
Don't be afraid
It all works out in the end

And now you are pleased
I can see it in your face
And now it's all good
It's all good


Qui ho messo in evidenza le parti più salienti della canzone. Il soggetto sembra essere qualcuno non molto lontano dall'esperienza di Lene (ma il soggetto potrebbe essere lei stessa) soprattuto quando dice: "Quando dicesti che te ne saresti andato così nauseato di tutto semplicemente non il luogo dove appartieni, pensavi." E ancora "Sapevo che ti preoccupavi di tutti i cambiamenti che avresti fatto, ma va tutto bene[...] E ora sei contento, riesco a vederlo nel tuo volto. E ora tutto va bene, tutto va bene."

Anche qui c'è passato, presente e futuro.
Il passato di un periodo buio, periodo in cui nemmeno Lene era sicura se sarebbe tornata.

Il presente e futuro: tutto sta andando bene, tutto andrà bene.










There's a day I never will forget
The day we met, when we met.
Il giorno che ho incontrato te, LENE!
President Posted - 17/04/2004 : 14:34:32
quote:
Originally posted by Pellissier

Marko.. sì l'avevo letto ieri sera poi ero troppo stanco per rispondere. Avevo anche visto , se non ricordo male, un "Pellissier difendimi tu" ora misteriosamente editato e sparito...
Credo che Pres sarà molto felice di questa ultima tua reply, da grande amante dei vivisezionamenti delle canzoni di Lene qual é..
quote:
Poi sì, ritengo logiche alcune obiezioni di chi dice che non bisogna sviscerare troppo le canzoni e trovare significati forzati. E mi rendo conto che non é neanche un argomento bellissimo da affrontare.
Esatto.
quote:
Lene non fa eccezione: i suoi pezzi sono belli e profondi, e mi fa piacere conoscerne i testi. Sono anche propoenso all'analisi, anche approfondita, anke inutile se divertente (badgerbadgerbadger), ma non qui: mi piacciono i pezzi di Lene e li apprezzo così come sono.

Per fortuna non sono solo...


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Yulaiho Posted - 17/04/2004 : 14:16:14
quote:
Originally posted by President

Non sono mai stato d'accordo su uno svisceramento eccessivo dei testi di Lene, anche se devo ammettere che l'analisi di Pellissier è piuttosto soddisfacente.

Sono pientamente d'accordo: sono abituato a scuola a fare l'analisi parola per parola di testi in italiano, latino, greco, inglese... e ho capito che cercare un significato in OGNI frase, OGNI parola, OGNI segno di punteggiatura serve solo a smontare il testo e a "raffreddarlo", cancellando il significato reale che possono avere.
Lene non fa eccezione: i suoi pezzi sono belli e profondi, e mi fa piacere conoscerne i testi. Sono anche propoenso all'analisi, anche approfondita, anke inutile se divertente (badgerbadgerbadger), ma non qui: mi piacciono i pezzi di Lene e li apprezzo così come sono.
Concordo anche sulla validità dell'analisi Pellissiesca, validità a mio parere solo tecnica.

__________________________
Pellissier Posted - 17/04/2004 : 12:02:11
Marko.. sì l'avevo letto ieri sera poi ero troppo stanco per rispondere. Avevo anche visto , se non ricordo male, un "Pellissier difendimi tu" ora misteriosamente editato e sparito...
Credo che Pres sarà molto felice di questa ultima tua reply, da grande amante dei vivisezionamenti delle canzoni di Lene qual é..

No vabbé... ora divento serio
Mi sembra quanto mai plausibile la tua analisi di I Know, (anzi mi fa piacere che il mio schema interpretativo ti sia stato d'aiuto )
Sappiamo che Lene ci mette molto della sua sfera personale nelle sue canzoni, per cui non dobbiamo sorprenderci di spunti autobiografici.
La tua analisi é piuttosto convincente secondo me, potremmo aver trovato il punto di contatto col passato che ci mancava, tenendo in considerazione come fatto centrale la grande crisi di Lene.

Cerco di riassumare quanto abbiamo detto con uno schemino:

[1998-99 circa]
1)Prima della crisi ----> I Know

(presente grigio tendente al nero, futuro che si preannuncia nero)

[2000]
2)Durante la crisi -----> We Both Know

(passato nero, presente nero, futuro sperabilmente roseo)

[2002-2003 circa]
3)Dopo la crisi --------> Disguise

(passato nero, presente roseo, futuro incerto)

Potrebbe essere questo un canovaccio dell'evoluzione autobiografico/compositiva da parte di Lene, io ci credo.

Poi sì, ritengo logiche alcune obiezioni di chi dice che non bisogna sviscerare troppo le canzoni e trovare significati forzati. E mi rendo conto che non é neanche un argomento bellissimo da affrontare.
Ad ogni modo ognuno la può pensare come vuole e secondo me come dicevi tu Marko sono cose interessanti perché é vero, c'é stato un certo periodo di cui di Lene non si é saputo quasi nulla, e quindi perché non rifarsi a un frammento importante di lei quali i suoi testi.

Ma io credo all'uso dello strumento autobiografia nel cammino compositivo di Lene, per cui nessuno può togliermi quest'idea.
Questa I Know é stata scritta prima del periodo buio, ma in qualche modo sembra davvero preannunciarlo, anche, come già da te detto, per il tono basso, quasi sussurato, e l'estrema tristezza e malinconia nella tonalità di voce (la sto riascoltando anche ora mentre scrivo qui).
Se andrai a portare la discussione nel Forum Int. non escludo di venire a darti supporto.

P.s.
OT: Comunicazione di servizio per Marko.. : nel topic del racconto mi avevi chiesto se credevo nelle coincidenze o in una realtà già prestabilità. Io ho risposto, ma mi piacerebbe sapere il perché di quella domanda, adesso sono curioso .. magari vai a riprendere la discussione nel relativo topic perché qui appunto siamo OT .. Fine della comunicazione di servizio





If you should ask then maybe they'd tell you what I would say
True colours fly in blue and black
Bruised silken sky and burning flag
Colours crash, collide in blood shoot eyes..

If I could you know I would...
If I could I would let it go....


[U2, Bad]

A Northern Star's Enlightening Our Ways
Gattissimo Posted - 17/04/2004 : 11:41:00
Sono d'accordo sulle canzoni di Lene per Sissel, come ho già molte volte detto in passato.
Tuttavia, non posso non consigliare a tutti quanti di ascoltare anche le altre scritte da Sissel, che sono magnifiche anche quelle :)

_____________
<Robyf> cioè... non sono contro tiziano ferro... vorrei solo vederlo fare il lavoro che gli compete... zappare la terra



Fly, fly, fly... spread your wings and touch the sky... high... high...
Marko Posted - 16/04/2004 : 20:30:35
Riascoltando ancora "We both know" ho notato quanto somigli (anche dal titolo) ad "I know" nel modo di cantare sussurrato, malinconico e accompagnato da poche note di piano o chitarra e basso. E quindi sono passato ad analizzare il testo, che tratta sempre del rapporto tra due persone (o forse più, se il soggetto sono gli amici immaginari e qui ho pensato subito a Faces... Enny teorizzava che intendesse i fan, ma nel contesto gli "imaginary friends" potrebbero essere tutte le persone che ha incontrato per la via e che sono poi scomparse dalla sua vista).
Cmq ecco il testo base:

I understand where you're coming from
Know the meaning of the words
So they haven't yet be said
I'm not tired of waiting
Weak but I'm not sick

All those tears

Much to make, not much to keep
Imaginary friends, they might flow down deep
Storm ahead will I get through
Hope I'm welcome where I might run to

I promise, oh it's got to be sin
So I'll lose this but I'm next to win
So my journey's been made
Like a hiding, like a shade
There's just something wrong you know


Don't you lie, see right through you
I just keep it all inside, I'm about to lose control
I hide, will you ever reach me?


Ricordo di aver adottato a lungo come firma quei primi due versi che ho evidenziato, quando attendevamo il ritorno di Lene ancora prima di averne la certezza. Anche lei sembrava attendere il suo momento...
Per il resto ci sono molti elementi di somiglianza con SDH, il fatto di nascondersi, che rispecchia sempre il carattere timido e non protagonista di Lene.

Ma quello che mi interessava di più è la parte autobiografica che può essere ricollegata agli altri due testi analizzati. Non per insistere, ma se vogliamo questa bellissima canzone (anch'essa inevitabilmente un po' ignorata) può rappresentare un tassello importantissimo e addirittura anteriore nella storia del conflitto interiore di Lene.
So bene che "I Know" è stata scritta molto prima del ritiro dalle scene, eppure sono presenti dei versi che fanno riflettere assai. E se consideriamo che i rapporti con lo Stageway sono subito stati freddi e Lene è stata sottoposta dall'inizio a ritmi molto veloci, si possono facilmente comprendere.

Adottando lo schema di Pellissier, ecco allora che qui si presenta una situazione presente --> Much to make, not much to keep: Lene è ancora impegnata molto, ma vede fluire tutto e tutti (Imaginary friends, they might flow down deep) intorno a sé velocemente senza poter trattenere nulla; come diceva nelle interviste, senza avere il tempo di riflettere.
Poi una visione già nera del futuro e il dubbio: Storm ahead will I get through. I due stati d'animo "temporali" sono concentrati ancora meglio nella frase I just keep it all inside, I'm about to lose control e nella decisione di scomparire, già presa: I hide, will you ever reach me? Questa scelta e la richiesta difficile sembra non essere stata seguita dal suo lui se leggete il testo di "Should it matter", che dovrebbe essere di un anno posteriore ("It's been a year" dice in quel testo, che dovrebbe essere del 2000 mentre I know è del '99).
Ma non voglio scendere troppo in interpretazioni chiaramente arbitrarie.

Cmq si rileva ancora il disorientamento di Lene nella frase There's just something wrong you know, il che la induce a spezzare in tronco il ritmo frenetico di tutto quello che stava facendo per avere il tempo di riflettere (appunto con l'intento di nascondersi, come poi ha fatto).
Infine, la consapevolezza che sarà un peccato la scelta che sta per compiere, di abbandonare, ma c'è anche qui una speranza per il futuro, anzi una promessa: il baratto della "sconfitta" cui sceglie di andare incontro ora in cambio di un ritorno futuro I promise, oh it's got to be sin/ So I'll lose this but I'm next to win Per cui, anche se c'era ancora molto da fare So my journey's been made/Like a hiding, like a shade, cioé per lei è ormai finito il suo viaggiare nell'ombra (anche qui l'elemento di oscurità). E ancora una speranza, forse riguardante la famiglia: "Hope I'm welcome where I might run to", dopo la tempesta che dovrà attraversare per la decisione presa.

Che ne dite?
Potrà sembrare un po' esagerato a volte, ma sento che c'è qualcosa di vero. Io per primo non amo fare interpretazioni, di solito ascolto quasi passivamente, ma ci sono dei periodi in cui mi viene spontaneo riflettere e capire meglio.
Ho intenzione di proporre questo topic anche nel Forum int. per vedere che ne pensano.





Cannot control this... this thing called Lene

President Posted - 16/04/2004 : 20:06:48
Non sono mai stato d'accordo su uno svisceramento eccessivo dei testi di Lene, anche se devo ammettere che l'analisi di Pellissier è piuttosto soddisfacente.
Non dimentichiamoci che Lene stessa non ama che i suoi testi vengano analizzati in questo modo, e lei non ama farlo sulle canzoni altrui, per interpretare la canzone come meglio si crede ed "aggiustarsela" un pò a proprio piacimento.
quote:
questi due testi sono sempre stati un po' ingiustamente anche se comprensibilmente poco analizzati dai fan
Sarà anche x il motivo che ho espresso io?

Consideriamo sempre il fatto che una canzone può dare tanto senza necessariamente sapere il testo a memoria o sapere la perfetta traduzione e/o la giusta interpretazione.
Le canzoni di Lene offrono completa libertà...




Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Marko Posted - 16/04/2004 : 13:02:22
Ottima analisi Pellissier, era quello che sentivo anche io collegandola a Disguise ma non avevo sviluppato i temi di passato-presente-futuro perché non si può dire con certezza che sia autobiografica WBK (strana sigla allora Should It Matter è SIM). Però, sempre citando Lene, visto che la interpretiamo in quel modo, ormai per noi ha assunto quel senso, che sia o non sia quello originariamente inteso. E' bello pensare che lo sia, pensare che abbiamo scovato l'antecedente biografico di Disguise (che è di sicuro autobiografica).
Anzi, se ho aperto questo topic è proprio perché, oltre al fatto che questi due testi sono sempre stati un po' ingiustamente anche se comprensibilmente poco analizzati dai fan, perché se ci pensiamo bene sono le uniche cose scritte che abbiamo di Lene nei suoi tre anni di assenza. Praticamente, tranne qualche notizia sul suo stato di salute e qualche intervista in cui ha risposto indirettamente, non abbiamo avuto nulla per tre anni. Ma un'intervista non varrebbe certo quanto un testo scritto, che è la fonte primaria della nostra conoscenza del suo mondo interiore. Quindi quei due testi, se davvero scritti nel 2000, sono veramente importanti per conoscere qualcosa di Lene nel suo periodo peggiore, che è stato quasi certamente in quell'anno, quando l'album di Sissel è uscito (20 Novembre in Norvegia; la notizia che aveva scritto dei testi per Sissel è stata riportata da Jack Harvey su artistsnorway l'11 Ottobre 2000).



Cannot control this... this thing called Lene

Pellissier Posted - 16/04/2004 : 09:54:02
Ben fatto Marko.
Hai ragione in quello che dici, We Both Know é decisamente riconoscibile come una canzone di Lene. E concordo anche sulle somiglianze da te trovate.
Mi sembra di rivedere Disguise in particolare nella prima strofa tutta. Mentre When the shadows lie upon you mi riporta subito col pensiero al Where the nightmares will leave you alone di Whatever It Takes. Ombre da una parte, incubi dall'altra, sempre di pensieri tormentati si tratta.

E mi giunge lo spunto per una mia personale riflessione:
Credo fortemente nel fatto che WBK sia una canzone rispecchiante lo stato d'animo di Lene in quel momento. Concordo appieno con quello che hai detto, Marko.
Poi mi spingo oltre. Arriverei a definire questa canzone una sorta di "sorellina minore" di Disguise. Arrivando ad intendere quest'ultima come una versione evoluta di We Both Know

In entrambe troviamo i tre elementi, passato-presente-futuro
WBK ha un contenuto triste, un appello accorato alla speranza. Speranza di un miglioramento, di una nuova possibilità da sfruttare, allorché il destino deciderà di fornirla.
Quindi qui : Il passato si é tinto di nero, il presente é ancora nero, ma il futuro, a saper cogliere l'opportunità, sarà roseo

Presente:

The outside unknown feels so cold
All you can think of is closing your eyes


L'esterno sconosciuto è così freddo
Tutto quello che puoi pensare è chiudere gli occhi


Passato:

You've lost your directions long time ago

Hai perso la tua direzione tanto tempo fa

Futuro:

Time finds you worthy one second chance
Then you'll be ready - won't let it slip away


Il tempo ti troverà degno di una seconda possibilità
Allora sarai pronto - non fartela sfuggire


Disguise potrebbe sembrare un'evoluzione di questa situazione, una sorta di "aggiornamento autobiografico" da parte di Lene, fatto anni dopo e in una situazione differente. Le cose vanno meglio, l'opportunità é stata colta. Ma c'é una rimembranza dei momenti critici, ricordati con grande timore e rispetto, nella speranza che essi siano passati e non tornino più. Facendo però grande attenzione a ciò che sarà, perché non risucceda quello che é già successo.
Non importa fare l'analisi accurata qui, la canzone la conosciamo bene. Tutto il testo é un ricordo dell'oscuro passato, nel ritornello troviamo gli altri due elementi: presente (inno alla serenità) nelle prime due righe e futuro (speranza che le cose restino come sono ora) nelle altre due. Anche qui, dunque i tre elementi:

Have you ever felt some kind of emptiness inside...
(e parti seguenti)
(Passato)

I'm okay I really am now
Just needed some time to figure things out
(Presente)

Not telling lies I'll be honest with you
Still we don't know what's yet to come
(Futuro)

Messaggio: Il passato é stato nero, il presente é roseo, il futuro... c'é da starci attenti.. perché già ha scottato una volta..

Almeno questa é la mia chiave interpretativa al riguardo, per me é tutto autobiografico.

E anche Should It Matter, seppur differente nei contenuti, non é difficile da ricondurre al Lene-style a noi tanto caro. C'é l'armonia, la profondità, l'intensità. Tutto quello cui siamo abituati insomma.




If you should ask then maybe they'd tell you what I would say
True colours fly in blue and black
Bruised silken sky and burning flag
Colours crash, collide in blood shoot eyes..

If I could you know I would...
If I could I would let it go....


[U2, Bad]

A Northern Star's Enlightening Our Ways
Matty Posted - 16/04/2004 : 00:11:23
Marko nn dovrei sbagliarmi l'album di Sissel che conteneva le due canzoni di Lene dovrebbe essere uscito nel novembre 2000, a me " We both know " mi è subito piaciuta moltissimo ed è palesemente una canzone molto intima alla Lene.
Ma anche " Should It Matter " è carina anche se i testi espliciti sull'amore nn sono i miei preferiti.
Matty

CMQ X CHI CONOSCE LENE CAPISCE SUBITO CHE SONO SUE CANZONI.
Domle Posted - 15/04/2004 : 22:35:18
.... avevo trovato l'album 4 mesi fa e avevo mi ero offerto di trascriverlo e scansionare il ringraziamento....
mi sento insabbiato =°c
cmq bel lavoro Marko, come sempre

Look! Look at the studios! Someone with flag..
Ther's a famous italian repper,yeah"the Piotta", which is here with...

* Ale Cattelan indica un tizio nello studio
C'è il piotta qui con la maglia della squadra di calcio del paese di Lene....

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