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 Lene Marlin
 A Place Nearby - Interpretazione Cristiana

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T O P I C    R E V I E W
Pegasus_TDCi Posted - 05/05/2004 : 12:22:06
Un sito danese che si propone di insegnare i pincipi cristiani ai giovani ha preso spunto dalla canzone "A Place Nearby" di Lene per sviluppare una serie di considerazioni sull'eternità e sull'aldilà. Trovate la traduzione su lene-marlin.no o cliccando QUI. La discussione si è aperta anche in seguito al successo del recente film di Mel Gibson "La Passione di Cristo".

Io se devo essere sincero me lo sentivo da molto tempo che prima o poi questa canzone avrebbe aperto delle discussioni di questo carattere: è troppo sentita, troppo commovente, troppo paradigmatica per non spenderci almeno qualche parola sopra. Al di là del fatto che non è bello analizzare troppo i testi di Lene, stavolta non si fa un'analisi minuziosa: la canzone dà fondamentalmente lo "spunto" per trattare temi che esulano bene o male dalla musica in sè.
Personalmente sono soddisfatto che questa canzone, per quanto poco conosciuta ripetto ad altre di Lene, abbia fornito uno spunto di riflessione come questo, indipendentemente dalle a mio avviso insindacabili opinioni di ciascuno in materia: per come la vedo io è un significativo riconoscimento della straordinarietà della sua arte e della sua sensibilità, indipentendemente da quanto Lene avesse in cuore una concezione "cristiana" dell'aldilà e dell'eternità quando ha scritto A Place Nearby: io resto dell'idea che è un testo che in sè non ha alcun riferimento cristiano, e dunque in ogni caso non ci si può pronunciare con un sufficiente margine a proposito (La stessa Lene nella famosa intervista di Tutto 11/99 dichiarò di non sentirsela ancora di pronunciarsi riguardo alle sua credenza in Dio o in entità superiori). Tuttavia, non vedo l'interpretazione di questo sito danese come una forzatura, una interpretazione forzata: le tematiche che si possono ricavare dalla canzone in effetti non mi appaiono molto distanti da quelle a cui si fa riferimeno nell'analisi in questione.



Bella... la parola bella è nata insieme a lei...

Bella... lei mi porta via con gli occhi e la magia...

C'è
qualcuno che le scaglierà la prima pietra ?
Sia cancellato dalla faccia della terra...
16   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Marko Posted - 08/05/2004 : 16:24:44
Attenzione: dire che "non avrebbe senso parlare di al di là se non fosse morto Gesù" è diverso dal dire che l'al di là è un concetto esclusivamente cristiano o che "non si potrebbe parlare di al di là se non fosse esistito Gesù", come tu dici.
Tu in pratica hai criticato prima di tutto il contenuto dell'articolo e di conseguenza la conclusione dell'autore che il testo di Lene non avrebbe potuto avere senso.
Avresti ragione se si fosse parlato di al di là in un contesto in cui vengono citate anche altre religioni, ma l'autore dell'articolo ha a cuore solo il Cristianesimo (infatti il titolo è: "L'interpretazione cristiana")
Mi sembra dunque evidente che l'autore dell'articolo ragiona sempre nell'ottica cristiana, e per i cristiani senza Gesù e la sua morte e risurrezione, neppure la nostra risurrezione (anima e corpo) potrebbe avvenire e dunque non avrebbe senso (per i cristiani!) parlare di al di là o vita eterna o Cielo o Regno di Dio.
Certamente l'al di là non è un concetto esclusivamente cristiano e non posso credere che l'autore dell'articolo lo ignori così grossolanamente. Prima che cristiano, infatti, l'al di là è un concetto giudaico (i Giudei aspettavano appunto per la loro salvezza il Messia, che poi una parte di loro -divenuti cristiani- ha riconosciuto in Cristo). C'è l'Islamismo, successivo però al Cristianesimo.
Prima c'è il Buddismo, col Nirvana, che per quanto ne sappia non è però un "nuovo mondo", ma soltanto un diverso stato spirituale, lo stadio ultimo dell'ascesi che si raggiunge attraverso una completa liberazione da qualsiasi istinto e legame col mondo dei sensi. E' una sorta di stato di beatitudine che però può anche coincidere col nulla.
Ci sono, ancor prima, le credenze mitologiche del passato, ad es. il Walhalla dei popoli nordici (una specie di ritrovo dei guerrieri morti in battaglia) e i Romani parlavano dei lari, anime di antenati che proteggevano la casa.

Ma a parte la considerazione che di tutti questi nessuno ha mai utilizzato la parola Cielo (Heaven) per indicare la destinazione futura (mi sembra che neppure nell'A.T. sia presente questo termine), ripeto ancora una volta che è evidente e anche giustificabile che l'autore dell'articolo abbia assunto che Lene fosse cristiana, visti i termini usati, altrimenti perché prendere a spunto una sua canzone per parlare di temi cristiani?
Avrà sbagliato a trarre questa conclusione (la fede di Lene) dal suo testo, ma certamente Lene non è uscita filosofa da un giorno all'altro o si è convertita all'Islamismo. O pensi che creda alle antiche saghe nordiche? Per cui, se Lene ha una fede, è con tutta probabilità quella cristiana. E con tutta probabilità ha scritto quel testo in base alle sue conoscenze della religione cristiana e soprattutto perché qualcun altro (il morente) le ha detto quelle cose che le sono rimaste impresse.




Cannot control this... this thing called Lene

President Posted - 08/05/2004 : 12:50:28
quote:
Originally posted by Marko
Pres, onestamente mi sembra che sia tu ad esagerare ora.
A me sembra molto più esagerato sostenere che non si potrebbe parlare di "aldilà" se non fosse esistito Gesù.
L'aldilà è una concezione che, secondo me, può benissimo andare oltre la credenza cristiana. Può tranquillamente seguire un'altra religione o seguire un semplice pensiero filosofico o addirittura una idea completamente propria, costruita intorno a se stessi.
Per come la vedo io, l'intelligenza umana, intesa come capacità di ragionare ed elaborare pensieri, può cmq ideare un aldilà, un posto immaginario, un "dopo-vita" senza necessariamente far riferimento alla vita ed alla morte di Gesù.
Non credo che la mente umana sia così debole da non aver mai pensato all'aldilà anche prima dell'arrivo di Gesù, e non credo non avrebbe mai elaborato un'ipotesi di aldilà nel caso Gesù non fosse mai esistito.
E' principalmente questo il punto su cui vedo forzature, tutto qui.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
skak Posted - 07/05/2004 : 16:11:42
Come di solito in queste cose, mi trovo d'accordo soprattutto con Marko. Non se la prendano gli altri.
A Place Nearby ho sempre ritenuto probabile (ma non sicurissimo) che fosse legata alla religione cristiana per quanto detto sopra.

Poi mi è piaciuto l'accostamento a Flown Away, che è la canzone che mi dà le sensazioni più forti insieme a un'altra di Lene. Una cosa che non ho mai capito di Flown Away è che cosa intende dire con "Borrowed Wings": ali prese in prestito. Non è l'unica cosa che non ho capito (anche perchè se Lene non lo dice...) però è una di quelle che mi sono chiesto più volte e che mi piacerebbe di più capire. E' chiaro che non possono essere le sue, perchè non ce le ha (sì, in effetti Lene è un angelo, però...), ma perchè allora sottolinearlo? Perchè è importante. E allora di chi sono queste ali se è importante? Questo è uno degli elementi che rende questa canzone una magia.

Marko Posted - 07/05/2004 : 15:09:22
quote:
hanno volutamente dato un'interpretazione forzata al testo di Lene.
Si, Lene concede sempre una libera interpretazione, ma qui mi sembra che abbiano sfruttato quel testo come x indicare che Lene era ispirata da Dio al momento di buttare giù quelle parole.

Pres, onestamente mi sembra che sia tu ad esagerare ora. L'autore dell'articolo ha soltanto preso spunto da alcune parole e immagini del testo di Lene per parlare di fatti che riguardano la religione cristiana. Quello che si dice nell'articolo non è certo riferito al testo di Lene. Da Lene viene preso solo spunto, visto che per qualsiasi cristiano, come mi sembra logico, quando si parla di "Heaven" e di "Place nearby" si può intendere una sola cosa, e quelle parole stanno nel testo di Lene, quindi non vedo dove ci siano interpretazioni forzate o sfruttamenti o ispirazioni divine.

Analizziamo le poche frasi che si riferiscono a Lene:
"Lene Marlin descrive una situazione in cui lei (o un'altra persona) è seduta accanto al letto di morte di una persona amata, e ascolta le sue ultime toccanti parole: "L'aldilà è un posto vicino, non sarò molto lontano."
Qui non vedo dove o come possa essere sbagliata l'interpretazione, in pratica è quello che sta nel testo. Anzi, viene ipotizzato che possa essere un'altra persona vicino al letto, ma a me sembra un'esperienza troppo personale perché Lene possa averla raccontata attraverso gli occhi di qualcun altro.
"Le ultime e allo stesso tempo incoraggianti parole di Lene Marlin sono un messaggio che forse è cosa buona ricordare. Nella sua canzone si dice che non c'è necessità di addio - quell' addio così "vitale", così "irrevocabile", perché Heaven is a place nearby."
Qui l'autore dell'articolo commette l'unico vero errore. Le parole sono scritte da Lene Marlin, ma le erano state riferite da un altro, per cui non si può dire (come già abbiamo costatato) che Lene creda a quelle cose, si può dire al massimo che ne è rimasta colpita, tanto che ha scritto una canzone riportando gran parte di quello che il morente le ha riferito.
"Se non ci fosse un Dio, se Gesù non fosse morto sulla croce il Venerdì Santo e risorto il giorno di Pasqua non avrebbe senso perlare dell' "aldilà" o di "vita eterna". Se così fosse, la canzone di Lene Marlin non avrebbe senso."
Già ho spiegato sopra come va intesa questa affermazione e c'è poco da dissertare riguardo al fatto che le parole di Lene richiamano concetti cristiani. Soltanto, da ciò non si può desumere la fede di Lene (come probabilmente l'autore ha implicitamente fatto -e non è che gli si può dare troppo torto-), appunto perchè in quasi tutto il testo Lene si limita a riferire le parole dette da un altro in punto di morte.
Notare però che nella parte in cui, per così dire, parla Lene successivamente alla morte della persona, Lene dice: "You just faded away/ you spread your wings you had flown away" ecco perché accosto A Place Nearby a Flown Away
E si tratta senza dubbi possibili di un concetto che richiama il viaggio di un'anima (altrimenti dovremmo concludere che Lene non conosce il significato delle parole che usa), ma continua: "to something unknown". E' questa la possibile prova che Lene non fosse sicura (almeno all'epoca in cui scrisse il testo, ora non sappiamo) dell'esistenza di un Dio, ma cmq c'è il riferimento a una dimensione ulteriore. In verità bisogna anche dire che "something unknown" può benissimo essere un bel modo per dire Dio (avesse detto "someone unknown" non ci sarebbero stati dubbi!)

Quindi non parliamo di strumentalizzazione del testo o infinite interpretazioni possibili, perché i concetti sono abb. inequivocabili anche per un non cristiano (tant'è vero che nel vecchio topic anche Gattissimo disse subito che secondo lui Lene è credente)
Di sicuro Lene non si pronuncia definitivamente, come d'altronde non fa mai, e più che altro nel testo esprime il senso di distacco, che è quello che umanamente più si avverte nell'immediato: "You just faded away"; "wish I could bring you back" "you're always on my mind/ about to tear myself apart" ecc.



Cannot control this... this thing called Lene

Pegasus_TDCi Posted - 06/05/2004 : 19:05:12
Flown Away ha un testo talmente profondo e singolare che sono convinto che tra cinque anni ne parleremo ancora con gli stessi toni incantati di adesso. L'interpretazione di Marko come al solito è molto puntuale ed efficace, anche se io non aveva mai considerato la cosa in termini di collegamento con l'aldilà ma mi ero fermato alla dimensione puramente onirica, senza specificazioni. Non vorrei sviare dal topic, ma quando leggo Flown Away mi sembra di leggere quasi un canto del Paradiso, per efficacia visiva e forza espressiva, con il non trascurabile particolare che non c'è bisogno di tradurlo in lingua corrente Non sono cose di cui si può avere sensazione di norma, per questo secondo me Lene ha tratto ispirazione da un sogno o qualcosa del genere.

Per quanto riguarda i sette secondi di aere, se è per questo nello spartito ci sono anche sette quarti di pausa (più o meno distribuita tra i tre pentagrammi), ma penso che sia casuale (per dire, la versione acoustic del 1997 è tutta diversa, con un assolo di chitarra e un finale che sale di tonalità nell'ultimo accordo al piano). Cmq lo preferisco mille volte con quella sospensione di luce e vuoto che introduce all'ultima criptica frase del brano.

Mamma mia che bello ...



Bella... la parola bella è nata insieme a lei...

Bella... lei mi porta via con gli occhi e la magia...

C'è
qualcuno che le scaglierà la prima pietra ?
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skak Posted - 06/05/2004 : 18:24:33
quote:
Originally posted by President
quote:
Mi sono anche sempre chiesto il significato di quei sette secondi (notare il n.7) di silenzio
Perchè è da notare il N°7 ? Ci ho pensato ma non ho trovato risposta.


Beh il 7 è un numero sacro, come il 3 e il 12.
Sul significato, non so dire niente anch'io... ma ci penserò (non solo a questo).

President Posted - 06/05/2004 : 18:05:17
Mi trovo perfettamente d'accordo con Pegasus. Come avevo immaginato ancor prima di leggere la traduzione, hanno volutamente dato un'interpretazione forzata al testo di Lene.
Si, Lene concede sempre una libera interpretazione, ma qui mi sembra che abbiano sfruttato quel testo come x indicare che Lene era ispirata da Dio al momento di buttare giù quelle parole. Così mi sembra un pò troppo. Ascoltare una canzone e "modellarsela" addosso va bene, ma pretendere di sapere cosa pensava Lene al momento di scrivere mi sembra eccessivo e forzato.

Per quanto riguarda Flown Away non ci vedo alcun riferimento religioso, forse lo si vede solo ascoltando e vedendo le cose con una certa ottica, che io di certo non ho. Ogni elemento presente in quella canzone è riconducibile a decine di contesti, non mi sembra indirizzata verso la cristianità. Questo è un mio parere, io non sto qui a scrivere verità assolute.
quote:
Mi sono anche sempre chiesto il significato di quei sette secondi (notare il n.7) di silenzio
Perchè è da notare il N°7 ? Ci ho pensato ma non ho trovato risposta.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Marko Posted - 06/05/2004 : 12:40:18
Pega, mi fa piacere che tu abbia aperto questa discussione e addirittura tradotto l'articolo. Tra l'altro proprio poco tempo fa Jokestry aveva aperto un topic sulla religiosità di Lene, in cui avevo commentato proprio A Place Nearby.
Per qualunque credente è inevitabile trovare in quella canzone un significato religioso. Che Lene creda o no non ha a che vedere con questo. Ma dalle sue parole, soprattutto "Heaven" e "Place Nearby" (evidentemente dovute a un certo tipo di insegnamento ricevuto) traspare la fede in una vita dopo la morte, almeno per il cristiano che legge. Anzi, come l'articolo evidenzia, il fatto di parlare di "posto vicino" invece che di "vita dopo la morte", quasi che si andasse in una stanza accanto, irraggiungibile agli altri, rende in modo ancora più mirabile la visione dell'al di là, perché non è più un passaggio di dolore, non crea un distacco, ma soltanto una momentanea separazione (infatti Lene dice "there's no need to say goodbye", cioé addio)

Per quanto riguarda quella frase secondo cui la canzone di Lene non avrebbe avuto senso senza la religione cristiana, beh non c'è da prenderla così male, anche se può sembrare dura a primo impatto. E' evidente che l'autore dell'articolo ha supposto la fede cristiana di Lene o cmq una sua conoscenza della fede, mentre è vero che quei concetti potevano essere espressi anche sulla base di altre fedi (Lene non parla esplicitamente di resurrezione). Per cui era più corretto affermare, come tu hai fatto, che quei concetti richiamano quello che la Cristianità insegna, ma potrebbero appunto anche essere qualcos'altro, tipo un mix di correnti spiritualistiche.
Ma, se appunto un senso -più verosimile possibile- dovessimo dare a quel testo, sapendo che Lene, se crede, non può che essere cristiana (considerando il luogo in cui è nata), allora il senso è quello della resurrezione cristiana, e dunque senza tale concetto il testo di Lene non potrebbe avere senso (nel senso che Lene, senza Cristo, non potrebbe affatto parlarne).

Per il fatto della resurrezione, in particolare del vagare dell'anima dopo l'uscita dal corpo (nel momento in cui si sta per ricongiungere a Dio) l'altro testo-chiave di Lene è sempre stato Flown Away. Ora non mi criticate sulla base che potrebbe voler dire altro, che non sappiamo cosa Lene ha in testa ecc.
Il discorso è lo stesso che per A Place Nearby. Ossia un cristiano, ascoltando la soavità della voce e il senso di pace che ti dà tutta la musica di Flown Away, il fatto che ti fa volare veramente quando chiudi gli occhi, leggendo il testo stesso, fatto di ali e di luce, che ti dà davvero l'idea di un'anima (o di un angioletto, ricordate il video di US?) in volo, insomma come si fa a non associarla a concetti religiosi? Ed è anche per questo che x me ancora oggi è la canzone preferita di Lene, anche perché la associo al Gabbiano Johathan, al suo cammino verso la perfezione. A Place Nearby invece è inevitabilmente troppo triste.
Ricordo che per un periodo ho anche avuto come firma i primi due versi del ritornello:
"There's nothing but light
That comes into sight
The present like I've never seen it before
Is this the right place to stay
Please my wings fly me away"
Notare che parla di sola luce, di presente "come non l'ha mai visto", come se cioé non ci fossero altre dimensioni (eternità o quasi), mentre prima citava il futuro verso cui andava e il passato da cui veniva. Si chiede se sia il posto giusto dove stare. Come il Gabbiano Jonathan, sente quindi di avere ancora dei doveri verso chi è rimasto indietro, anzi è come se per lei fosse qualcosa di non ancora meritato (I've flown too high) e perciò chiede di andare via.
Il testo in sé resta in un alone di mistero, ma ha troppi e troppo stupendi messaggi per ignorarne la vera natura, quantomeno di "viaggio spirituale" in sogno.
Mi sono anche sempre chiesto il significato di quei sette secondi (notare il n.7) di silenzio, è la prima domanda che avrei voluto fare a Lene e ancora non le ho fatto, ma ormai ho concluso che è come un arrestarsi in volo nel momento in cui "I got to this place/arrived at last". Dopo aver valutato il futuro davanti e il suo passato ed essersi fermata a contemplare (il silenzio) la luce cui stava andando incontro, si fa quella domanda (Is this the right place to stay) e prende la decisione di tornare, quasi fermandosi dunque prima di attraversare la famosa soglia del non ritorno (fenomeno descritto da molti pazienti "ritornati" da esperienze di quasi morte)

P.s. Questo topic è stato per me occasione di riascoltare PMG dopo diverse settimane in cui ho ascoltato solo AD. Mi sento proprio bene ora e non vedo l'ora di sentire tutto dal vivo



Cannot control this... this thing called Lene

Pegasus_TDCi Posted - 05/05/2004 : 20:17:19
Traduco l'articolo:

Lene Marlin descrive una situazione in cui lei (o un'altra persona) è seduta accanto al letto di morte di una persona amata, e ascolta le sue ultime toccanti parole: "L'aldilà [intendendo Heaven come vox media, NdT] è un posto vicino, non sarò molto lontano." In una situazione come questa, l'aldilà e questa terra non potrebbero apparire più vicini.

Se crediamo che ci sia un aldilà, allora non possiamo certo avvicinarci a questo pensiero più di quando ci troviamo seduti accanto a un letto di morte. Molti di noi non avranno occasione di vivere questa cosa in prima persona se non fra molto tempo, poiché nella nostra cultura non ci curiamo molto della morte, e conseguentemente evitiamo laddove possibile di confrontarci con essa. Probabilmente perché non siamo certi di cosa accadrà a chi sta per andarsene nel momento in cui, rimasti dietro, non possiamo più raggiungee la persona che abiamo perso.

Accanto a un letto di morte siamo vicini all' "eterno". Tuttavia, così come vi siamo in prossimità, allo stesso modo la porta è aperta solo per la persona che stiamo per lasciare. Non possiamo seguire i nostri cari attraversandola anche noi. Solo quella persona può varcare quela soglia. E' così, per questa "porta per l'eternità", questa "porta per l'aldilà", il nostro contatto si interrompe. Per sempre?

Le ultime e allo stesso tempo incoraggianti parole di Lene Marlin sono un messaggio che forse è cosa buona ricordare. Nella sua canzone si dice che non c'è necessità di addio - quell' addio così "vitale", così "irrevocabile", perché Heaven is a place nearby.

Se pensiamo a qualcuno che abbiamo perso, tendiamo anche a pensare che non è così lontano da noi, che sia da qualche alrta parte - vicino. A volte potremmo credere ciecamete che sia proprio accanto a noi, che "possano vedere ciò che facciamo".

Nonostante in realtà la Cristianità predichi che tutti i defunti sono "dormienti", nei loro sepolcri in attesa di noi fino al giorno del giudizio quando coloro che credono in Dio godranno della risurrezione, la presenza dei defunti è sentita molto fortemente da alcune persone! La Cristianità ci dice che Gesù conquistò il potere della morte nella vita.

Se non ci fosse un Dio, se Gesù non fosse morto sulla croce il Venerdì Santo e risorto il giorno di Pasqua non avrebbe senso perlare dell' "aldilà" o di "vita eterna". Se così fosse, la canzone di Lene Marlin non avrebbe senso.

Tuttavia, la Cristianità ci dice un Dio ci ha creato, un Dio che ci ama immensamente, e che per quanto la malvagità dell'uomo si sia risolta in quella morte che è stata capace di separarci totalmente gli uni dagli altri, ha deciso di perdonare gli umani e di mandare suo figlio Gesù Cristo in questo mondo per sconfiggere la morte!

Quando Gesù nacque, l'aldilà e queso mondo si congiunsero, e quando resuscitò il giorno di Pasqua, il nulla della morte si tramutò nell'eternità dell'amore. Perciò la morte non è più una separazione finale e definitiva tra gli umani, proprio perché l'aldilà si è ricongiunto con questo mondo con Gesù Cristo, e attraverso la sua morte e risurrezione abbiamo ricevuto un posto nella "vita eterna", che vivremo fino alla fine del tempo.

Se Gesù non fosse risorto il giorno di Pasqua, sarebbe stata la morte ad avere l'ultima parola nelle nostre vite. Pertanto, la dipartita dal letto di cui si è detto sarebbe stata definitiva! Non è più così. C'è l'aldilà - che Dio ci ha mostrato - e non è lontana!

Se crediamo che Gesù ha sconfitto la morte, allora heaven is really a place nearby

----------------------------------------

Non sono d'accordo su tutto, in particolare dove dice "Se non ci fosse un Dio, se Gesù non fosse morto sulla croce il Venerdì Santo e risorto il giorno di Pasqua non avrebbe senso perlare dell' "aldilà" o di "vita eterna". Se così fosse, la canzone di Lene Marlin non avrebbe senso."
In questo senso avrei fatto meglio ad aspettare di parlare, quando ho aperto il topic non aveva ancora letto bene tutto l'articolo perché ero un po' di fretta (e queato è stato un mio errore, avrei dovuto leggere bene prima di parlare).
Dicevo, la frase in questione non mi trova d'accordo perché si spinge oltre la semplice interpretazione nell'ottica cristiana di un bellissimo testo: assume come ipotesi che Lene abbia scritto quelle parole pensando alla morale cristiana e a ciò che questa insegna, ed è per questo che arriva a dire che la sua canzone non avrebe senso se non fosse vero ecc... Questa E' una forzatura, perché nessuno può mettere in mano a Lene pensieri o parole di cui non possiamo avere traccia (come è giusto che sia). Tantopiù che, anzi, come ho già ricordato, lei stessa, alla domanda: "Credi in Dio o in qualcosa di superiore?" dichiarò (1999) di non saper dare una risposta. Questa dichiarazione (che verosimilmente chi ha scritto l'articolo non conosce o non ha tenuto in considerazione) smentirebbe per diretta ammissione dell'interessata l'ipotesi che in questo articolo si assume. Sarebbe forse stato più adeguato (non essendosi mai Lene espressa al riguardo) riportare i fatti come stanno: del tipo "Non ci è dato sapere con che cuore Lene abbia scritto quella canzone. Tuttavia siano le sue parole state dettate da una fervida fede Cristiana o meno, il modo in cui tratta i concetti dell'aldilà e dell'eternità richiamano in maniera sostanziale quello che la Cristianità ci insegna ecc..." Personalmente penso che avrei apprezzato di più un discorso impostato pressappoco così.

Per il resto, d'accordissimo con un principio cardine, indiscutibile, assiomatico e indimostrabile del mio amore per Lene: il già ricordato concetto che la sua intrinseca bellezza e il fascino senza età delle sue canzoni sta proprio (per scelta dell'autrice stessa) nella libertà d'interpretazione. Questo vale naturalmente anche per chi vuole interpretarla in modo più "Cristiano", a patto che non mi venga a dire, come è scritto nell'articolo, che se non ci fosse Dio e Gesù non fosse morto e risorto per noi la canzone di Lene non avrebe senso. Questo non lo riesco ad accettare.



Bella... la parola bella è nata insieme a lei...

Bella... lei mi porta via con gli occhi e la magia...

C'è
qualcuno che le scaglierà la prima pietra ?
Sia cancellato dalla faccia della terra...
Matty Posted - 05/05/2004 : 20:02:22
Ognuno dei testi di Lene è libero di farne quello che vuole, come Lene stessa ha sempre detto.
Matty
President Posted - 05/05/2004 : 17:57:01
I testi di Lene lasciano sempre una libera interpretazione, è giusto così.
Solo che in questo caso ne è stato fatto un utilizzo pubblico, a scopo di diffusione religiosa.
La cosa non mi piace molto..


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Cdnayer Posted - 05/05/2004 : 15:55:48
quote:
Originally posted by Yulaiho
Quoto yugs prima di tutto perché è divertente quotarlo (boh, nn kiedermi perkè!! ) e poi perchè così quoto indirettamente Alexxx82.



Concorder boening 747

Yulaiho Posted - 05/05/2004 : 15:29:04
quote:
Originally posted by yugs

Quoto Alexxx82 ribadendo che i testi di Lene sono straordinariamente vari, lasciano spazio a considerazioni di ogni tipo. Mi fa piacere che le sue parole vengano usate come spunto per aprire delle discussioni come quelle del sito danese (...)

Quoto yugs prima di tutto perché è divertente quotarlo (boh, nn kiedermi perkè!! ) e poi perchè così quoto indirettamente Alexxx82.
La bellezza dei testi di Lene sta nel loro complesso, e nel fatto ke sia Lene a cantarli, perciò ogni analisi è superflua! Leggo qste discussioni anke con interesse, ma nn partecipo

__________________________
Gattissimo Posted - 05/05/2004 : 13:50:13
Aaaarrgh.... ma dimmi tu...

_____________
<Robyf> cioè... non sono contro tiziano ferro... vorrei solo vederlo fare il lavoro che gli compete... zappare la terra

yugs Posted - 05/05/2004 : 13:43:15
Quoto Alexxx82 ribadendo che i testi di Lene sono straordinariamente vari, lasciano spazio a considerazioni di ogni tipo. Mi fa piacere che le sue parole vengano usate come spunto per aprire delle discussioni come quelle del sito danese, ho dato solo un'occhiata veloce su Lene-marlin.no ma spero di dedicarci un pò più di tempo per approfondire. Cmq aspetto anche il parere di NostraMarkus in merito, è sempre molto esauriente su queste cose.

"Che mondo sarebbe senza Lene?"
ALEXXX82 Posted - 05/05/2004 : 13:33:14
Lene non spiega mai il significato delle sue canzoni proprio per questo motivo, cosi ogni persona puo' ricavarci una opinione o una emozione diversa, nessuna sbagliata e nessuna giusta ma semplicemente personale. Questo e' uno degli aspetti maggiori che mi fanno amare i testi di Lene




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