T O P I C R E V I E W |
DarKlaus |
Posted - 01/11/2009 : 00:33:10 Ragazzi, è partito oggi su Lene.it un nuovo concorso! Riporto qui il regolamento e useremo questo topic per eventuali comunicazioni. Buona partecipazione a chi avrà voglia di farlo.
Come molti sanno già, Lene.it è entrato nel suo decimo anno di vita e vogliamo festeggiarlo nel migliore dei modi. Per questo motivo prende il via il primo evento di festeggiamento, un concorso che mette in palio 6 manifesti (di quelli realizzati da koletz per la presentazione di Twist The Truth a Milano) autografati da Lene!
Partecipare è facile. Abbiamo ideato 6 categorie di elaborati. Tutto ciò che dovete fare è elaborare qualcosa per ogni categoria a cui intendete prendere parte e inviare il risultato all'indirizzo webmaster@lene.it, possibilmente utilizzando lo stesso indirizzo email con cui siete registrati al sito o al forum e indicando nell'email il vostro numero di iscrizione o nick. Il vincitore di ogni categoria si aggiudicherà un manifesto autografato. Se in una determinata categoria non dovesse partecipare alcun concorrente, il relativo manifesto verrà aggiudicato con un'estrazione a sorte tra tutti i partecipanti. Per le restanti categorie il vincitore sarà determinato dal voto dei fan con un metodo che sarà reso pubblico successivamente. Si precisa che la vittoria in una categoria esclude la vittoria nelle altre. Per questo motivo, unitamente agli allegati, vi invitiamo a inviarci un ordine di preferenza delle categorie a cui intendete partecipare. L?eventuale vittoria di uno stesso utente in più categorie comporterà l?assegnazione ufficiale solo in quella maggiormente preferita. Gli elaborati dovranno rimanere anonimi. Vi invitiamo pertanto a non pubblicarli né discuterne sul forum o sul guestbook, pena l'esclusione dal concorso. Tutti gli elaborati dovranno essere inviati entro la mezzanotte del 15 Novembre. Le categorie in cui cimentarsi sono:
1 sceneggiatura: il secondo singolo di Lene, You could have, è stato rilasciato ma è come se non esistesse e soprattutto non ne esiste un video. Vi chiediamo di immaginare un video di questa canzone e scriverne una breve sceneggiatura con particolare risalto sulla storia (se c?è), sulle azioni salienti e su alcune immagini che ritenete più particolari e interessanti. Lunghezza massima 9000 caratteri spazi inclusi.*
2 racconto breve: tema libero. Lunghezza massima 9000 caratteri spazi inclusi.*
3 testo di canzone o poesia: spesso non c'è differenza tra le due cose. Ci sono canzoni che sono poesie e poesie trasportate in canzone. Scegliete la forma che più si adatta a voi. Lunghezza massima 40 righe (ovviamente, per non sprecarne, non c'è bisogno di riscrivere il ritornello ogni volta).
4 barzelletta su Lene: non saranno prese in considerazione barzellette e battute volgari, offensive o riciclate sostituendo Pierino, Totti, i carabinieri, tedeschi, italiani, inglesi ecc. con Lene.
5 disegno/pittura: a mano libera. Non vale l'uso del computer se non per digitalizzare la propria opera e inviarla. Supporto, tecnica e dimensione libera. Tema inerente a Lene.
6 cucina: siete degli chef o avete un piatto preferito? Che sia un primo, un secondo, un contorno, un dolce o quello che volete, inviateci la ricetta, comprensiva di ingredienti e metodo di realizzazione, e una foto del piatto da voi preparato affianco a un vostro cd di Lene. Nel giudizio finale dovranno essere tenuti in conto sia il contenuto che l'aspetto.
*chi avesse bisogno di un software di videoscrittura capace di contare i caratteri può installare Writer della suite gratuita Open Office
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3 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
DarKlaus |
Posted - 14/01/2010 : 20:14:34 Per dovere di cronaca riporto che, non avendo espresso nessuno le proprie preferenze, lo staff in riunione privata ha deciso di assegnare la vittoria al disegno numero 1 di Sofia Huttunen e al testo numero 2 di Dennis Beuk. Gli altri elaborati in gara per la categoria disegno e testo di poesia/canzone erano rispettivamente di Andreas Von Graven e di Mario.
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DarKlaus |
Posted - 07/12/2009 : 14:29:48 Come votare
Qui di seguito verranno riportati gli elaborati ancora in lizza per l'assegnazione del manifesto della propria categoria. Come anticipato dal regolamento, gli elaborati resteranno anonimi per evitare qualsiasi forma di condizionamento o favoritismo nei confronti di uno piuttosto che di un altro. Votare è semplice. Basterà scrivere un post in cui riportare per ognuna delle categorie rimaste (nello specifico: disegno e testo di canzone/poesia) il numero corrispondente all'elaborato preferito secondo la seguente forma:
disegno: x testo canzone/poesia: x
Potrete utilizzare lo stesso post anche per commentare gli elaborati, sia quelli in gara che quelli già presentati nel post precedente, possibilmente scrivendo il commento in un testo separato dalle assegnazioni delle preferenze così da renderne più facile l'individuazione e il conteggio finale. Le votazioni si chiuderanno a mezzanotte di Domenica 13 Dicembre.
Per la categoria disegno gli elaborati tra cui scegliere sono:
1)
2)
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Per la categoria Testo di canzone/poesia gli elaborati tra cui scegliere sono:
1) La ballata del solitario
Lungo la riva all'alba di un dì ho visto un uomo venire da me resto ammaliato e mi incammino senza motivo solo con lui.
Mentre il sole si alza dal mar lui mi racconta la vita com'è senza un amico, senza un amore senza nessuno accanto a sé.
Un vento caldo mi abbraccia da est le sue parole mi fanno sognar un mondo nuovo, un'altra vita dove l'amore può trionfar.
Col sole alto nel cielo lassù ci riposiamo in riva al mar dentro i suoi occhi fissi nel vuoto vedo il dolore che ha in sé.
All'imbrunire ancora con lui dentro di me penso cosa farà sei un amico, voglio aiutarti non te ne andare, resta con me.
Vedo il sole tuffarsi nel mar il solitario non è più con me è già partito senza riposo alla ricerca del vero amor.
2) Magic Words
Windows are broken, My heart feels the same, The darkness in my mind, Is driving me insane. The storm is destroying, The rain is falling down, No better weather can describe, How I feel right now. *[My heart is full of emptiness, Which was filled with love before, You took it all away from me, And left me with nothing on the floor. These tears are made by my black heart inside, The past is crying and future is gone, Reality is showing a broken and ruined soul, Far away from a place where I belong.] Chaos covers the street, And the ground is shaking, Like the storm in my head, My broken heart... it's aching, Your magic words of the past, In times when we're together, Painted images in my dreams, But they are gone forever. My heart is full of emptiness, Which was filled with love before, You took it all away from me, And left me with nothing on the floor. *[...] Our love has crossed the oceans, And flied wioth the birds, And it felt that I could fly, On the power of your love. But faces are silhouettes, And shadows has conquered my mind Memories will fade to black, But strength is what I need to find. The past is crying and future is gone And you left me with nothing on the floor
*[...] indica la ripetizione dei versi preceduti da * |
DarKlaus |
Posted - 07/12/2009 : 14:27:52 Rispettando il termine ultimo, il concorso si è chiuso a mezzanotte del primo Dicembre. Tirando le somme i partecipanti sono stati 9 in tutto, 6 italiani e 3 stranieri, divisi nelle varie categorie. Abbiamo davvero apprezzato lo sforzo creativo di chi ha voluto partecipare ma è inutile negare che ci aspettavamo una partecipazione maggiore per un premio che per un fan dovrebbe avere un elevato valore simbolico, specie per chi non ha mai potuto incontrare Lene di persona. Credevamo che un concorso così, in fondo non troppo impegnativo, potesse piacere. Piuttosto che limitarlo ad una sola tipologia che avrebbe favorito gli uni piuttosto che gli altri, abbiamo sfruttato l'abbondanza di premi per andare incontro a diverse inclinazioni creative, per altro tutte (esclusa la barzelletta) più volte dimostrate da vari fan nel corso degli anni. Eppure quando s'è trattato di mettersi in gioco l'hanno fatto in così pochi. Dobbiamo purtroppo anche registrare la squalifica di un concorrente, P. A. nella categoria barzelletta. Da tema si richiedeva una barzelletta su Lene (quindi doveva far leva sui suoi difetti o le sue peculiarità) non con Lene dentro, senza considerare che anche la forma di umorismo ci ha lasciati un po' perplessi. A questo punto si dovrebbe procedere alla votazione. Sta di fatto però che, per il sistema concorsuale messo in atto, per la maggior parte delle categorie non ha senso farlo. Il regolamento prevedeva la scelta delle categorie di partecipazione con ordine di preferenza, ma stabiliva anche che la vittoria in una determinata categoria escludeva la vittoria nelle altre. Escludendo pertanto il vincitore/unico partecipante di una categoria dalle restanti in cui aveva partecipato, come per una sorta di effetto domino, l'assegnazione di quattro manifesti è stata automatica nelle categorie "racconto breve", "cucina", "barzelletta" e sceneggiatura". Possiamo perciò già proclamare vincitori (che invitiamo a inviarci una mail con il proprio indirizzo) di quattro manifesti autografati da Lene:
Antonio "cucu" (ricetta) Andrea "speedfight" (barzelletta) Nicola Genna (sceneggiatura) Vanessa Salassi (racconto breve)
Nel congratularci con loro e nel ringraziarli dell'impegno e del tempo dedicato a questo concorso, li invitiamo a fornirci via mail un indirizzo a cui spedire il premio vinto.
Lene.it Staff
Riportiamo di seguito gli elaborati validi pervenuti, eccetto quelli ancora in attesa di giudizio per cui vi rimandiamo al post successivo.
Antonio "cucu"
Categoria: cucina
Risotto ai frutti di Mare: Ingredienti per 4 persone: 350 g. di riso, 300g. di frutti di mare già puliti (cozze, gamberetti, vongole, ecc..), 200 g. di pomodori tagliati a pezzetti piccoli, 5 cucchiai di olio d'oliva, 1 spicchio d'aglio, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 1 bicchiere di vino bianco, 1 litro di brodo vegetale, pepe, sale. Cuocere in una pentola i frutti di mare in acqua (quanto basta per coprire i frutti di mare) e tenere da parte il liquido di cottura. In una padella, fare rosolare lo spicchio d'aglio nell'olio e toglierlo subito dopo, aggiungendo i frutti di mare precedentemente cotti. Aggiungere il bicchiere di vino. Quando è consumato aggiungere i pomodori, prezzemolo, sale e pepe e proseguire la cottura per circa 10 minuti, aggiungendo contemporaneamente il liquido di cottura dei molluschi filtrato. Aggiungere il riso portandolo a cottura, aggiungendo poco per volta il brodo bollente e continuando a girare costantemente per evitare che si attacchi. Quando è al dente (circa 20 min. di cottura complessivi) toglierlo dal fuoco e servirlo.
Categoria: sceneggiatura:
Il video inizia con Lene seduta vicino alla finestra di un cottage mentre inizia a scrive su un diario il brano "You Could have". Mentre scrive Lene si sofferma a pensare e guarda fuori dalla finestra il quale da una visuale ad un'altra casa subito aldilà della strada. Improvvisi flashback vanno e vengono mostrando una ragazza dalla carnagione molto chiara che fa ritorno a casa con la metropolitana, nel cuore della notte, dopo una serata al club. Al club lei aveva appena litigato con il suo ragazzo (durante il video si vedono più volte scene della lite molto animata); e si vede lei che esce all'improvviso in lacrime. La metropolitana è quasi deserta e mentre lei aspetta, un gruppo di ragazzi ubriachi cominciano ad accerchiarla e ad intimorirla con un coltello. Lei indietreggia spaventata, mentre nel frattempo il ragazzo rimasto al club pensa alla lite appena accaduta, bevendo un altro bicchiere di birra, scuotendo leggermente la testa. Il ragazzo chiude gli occhi mettendosi una mano sopra, e vede per un attimo nella sua mente l'immagine della sua ragazza che grida chiedendo aiuto. In questa scena si vede Lene nel club in piedi a 2-3 tavoli distanti dal ragazzo cantando il ritornello di "You Could have". Il ragazzo, scioccato dall'immagine appena vista, esce improvvisamente e cerca di raggiungere la sua ragazza. Mentre tutto questo accade si ritorna di nuovo alla scena in cui Lene scrive fissando dalla finestra la casa vicina con luci spente. Il ragazzo riesce a raggiungere la ragazza, ormai lasciata sola, e la trova per terra rannicchiata che cerca tremante di coprirsi il vestito strappato. Lui l'avvolge con il suo giubbino, e la riporta a casa, la stessa casa che Lene guardava dalla sua finestra.
Categoria: disegno
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Andrea "Speedfight"
Categoria: sceneggiatura
La storia non è chiarissima, è molto autobiografica anche se il finale è completamente inventato. Si tratta della storia di un ragazzo e una ragazza che si conoscono fin dalla scuola, mentre sono a scuola lei fa di tutto per far capire a lui che le piace ma lui ha in mente solo i suoi hobby (e non capisce, se non dopo anni, che lei si sta facendo avanti in mille modi), la considera comunque una della migliori amiche, passa il tempo, crescono essendo sempre buoni amici, si perdono di vista a causa dei rispettivi impegni e un giorno si incontrano in modo rocambolesco, lui ha praticamente una folgorazione ma come non si era fatta avanti lei prima, lui ha paura di aver frainteso e non si fa avanti per non rovinare la loro amicizia in caso fosse solo un frainteso. Lei non capisce e per questo è triste, crede la stia prendendo in giro, lui a sua volta sta male perché è innamorato follemente ma non sa se anche per lei vale lo stesso. Quando si reincontrano scesi dal treno lei è vestita come all'inizio del video, in pratica in quel punto si chiude l'anello del flashback. Lei nel frattempo ci aveva messo una pietra sopra e quell'incontro la turba al punto che le tornano in mente tutti i fatti e desidera, più che un lieto fine, sapere definitivamente se ci può essere un futuro insieme (come poi accade nel video) o meno (in modo da tentare di liberarsi e guardare avanti). Deciso a togliersi un peso scrive una lettera, la foto dei bambini serve per far capire allo spettatore che i bambini erano loro se non fosse stato chiaro, ma anche per sottolineare che lui, qualsiasi sia la risposta di lei, in caso di fraintendimento vorrebbe che lei rimanesse un'amica e i bambini rappresentano la purezza di sentimenti che c'era e vorrebbe ci sia ancora fra loro. Lei si commuove (o forse è una reazione liberatoria tipo "era ora che ti decidessi!" :-P ) e sorride come per dire "va bene, anche io voglio quello che vuoi tu".
Passi su asfalto ghiaioso... primo piano sulle scarpe che camminano e la seguono, luce fredda, rumore della scarpe. Sale in auto (rumore porta che si chiude), gira la chiave, parte la musica (brevissima inquadratura display radio con titolo brano), primo piano sugli occhi riflessi nello specchietto centrale, piange, trucco che cola (moderatamente), chiude gli occhi e abbassa un po la testa in avanti.
Flashback, scene di lei (vestita e magari pettinata diversamente) che si diverte in un pub (luce calda, immagine leggermente sfocata/attenuata sui bordi e magari rallentata) con amici e amiche. Scena all’aperto, tipo oratorio è autunno, lei da piccola e un bambino giocano rincorrendosi, avranno circa 10 anni, si fermano faccia a faccia, lei lo guarda e le scappa una smorfia che cela un sorriso, lui risponde con un sorriso, ricominciano a correre. Si torna al pub, lei vede un ragazzo e le viene il batticuore, continua a parlare con le amiche ma si vede che continua a guardasi in giro per vedere se lui la vede. Lui è con amici e non si è accorto della sua presenza. Pomeriggio, filtra una luce calda dalla finestra della cucina, lui e lei, sempre bambini fanno insieme i compiti, lui è preso a scrivere e disegnare, lei come sempre continua a spostare lo sguardo dal quaderno a lui, sempre tenendo la testa bassa come per non farsi scoprire, lui se ne accorge e lei in modo buffo abbassa la testa e comincia a scrivere velocemente, lui la guarda per un attimo, non capisce, poi se ne fa una ragione e continua i compiti.
E' ferma a un semaforo rosso, il parabrezza è bagnato (intanto sta venendo buio), l'inquadratura passa dal semaforo a fuoco (da una luce forte in una scena precedente, un primissimo piano su una bottiglia appoggiata sul tavolo) e lei no alla situazione opposta, di profilo, è sovrappensiero, le fanno i fari (oppure sobbalza sentendo il clacson della macchina dietro, che non si sente per non rovinare il brano) e parte, si vede un primissimo piano sulla ruota posteriore (la metà inferiore) che gira a avanza, contemporaneamente passa anche lo scarico che lascia un po’ di fumo.
Dissolvenza nella nebbia che a sua volta si dissolve in acqua di una pozzanghera in città, è primavera, due ragazzi in bicicletta, hanno 15-16 anni, chiaramente molto amici pedalano chiacchierano spensierati e si alzano in piedi sulla bici per cominciare una gara. Sul marciapiede, dietro l’angolo delle ragazze della stessa età camminano appena uscite da un negozio (hanno qualcosa in mano, dei quaderni, o la borsa della spesa), d’un tratto passano i due ragazzi, uno dei due frena e l’altro gli va praticamente addosso, riconoscono le ragazze e sembra che non si vedano da tanto tempo, questa volta il ragazzo dietro (quello che ha tamponato il primo) guarda la ragazza con una smorfia di sorriso, un sorriso compiaciuto. Lei gli sorride.
Lei è a letto che tanto per cambiare ha gli occhi lucidi e si rigira qua e la, luci azzurre da sitcom americana altrimenti non si vede nulla.
Si vede una compagnia di ragazzi, sono in un parchetto, chi in bici, chi in motorino, chi a piedi, ognuno si siede dove capita, lei chiede se si può sedere sullo scooter di lui, lui in modo agitato e maldestro fa cenno di si, un po’ come il cameriere che fa il gesto di entrare, lei sorride. Se ne vanno un po’ tutti, lei le dice qualcosa e la accompagna a casa. Scesa dal motorino (lui rimane su, in teoria dovrebbe scendere ma tralasciamo la parte della discesa), si dicono qualcosa si sorridono, si vede che fanno per avvicinarsi (non per baciarsi ma l’inizio del movimento è quello) ma poi ognuno si tira indietro, lei saluta “con la manina”, lui fa un ciao “alla Lene” un po’ per farle il verso (a lei, non a Lene), lei sorride.
Passa il tempo (sono vestiti diversi quantomeno), lei esce da un negozio, solito sguardo... lui passa di li per caso nello stesso momento ma per un istante non si incontrano, entrambi si girano di scatto per vedersi ma non si vedono e rimangono delusi, come se si aspettassero l'un l'altro.
E’ di nuovo inverno, lui è sulla banchina della stazione, ha una valigetta e le cuffie alle orecchie, fra la gente la intravede passare con passo deciso (è vestita esattamente come all’inizio del video), sono entrambi adulti, le passa a fianco ma non lo vede, arriva il treno e salgono in due porte diverse ma lui controlla dove sale lei. Arriva il treno, scendono e “per caso” lui si trova sullo stesso punto in cui passa lei, si salutano parlano un po’. Escono dalla stazione chiacchierando (inquadratura da dietro, telecamera a livello terreno).
Lui è al lavoro ed è distratto, guarda sul pc una vecchia foto di loro bambini, lei fa lo stesso con la stessa vecchia foto di cui ha una copia. Entrambi sospirano.
Scene di lei che guarda fuori dalla finestra (con luci di candela come illuminazione) verso il cielo... suona il campanello, scende (perché nei videoclip il citofono non è romantico) non c'è nessuno ma una busta con la loro foto da bambini attaccata con una graffetta, lei la apre, legge, con gli occhi lucidi si guarda in giro, vede lui distante, in attesa... (luci di un’auto alle spalle? Oppure nel cono di luce di un lampione) le scende una lacrima dall'occhio, primissimo piano, l'inquadratura la segue fino alla bocca che si apre in un sorriso. Finisce la musica, si vedono le scarpe di lei, quelle di lui che si avvicinano (con rumore), si fermano davanti, lei si mette in punta di piedi (si vedono solo i piedi ma il senso è che si baciano).
Categoria: barzelletta
Lene è a un convegno, si avvicina al podio, da due colpetti al microfono per verificare che funzioni, toc toc, si schiarisce la voce e dice: "Farò un concerto."
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Nicola Genna
Categoria: sceneggiatura
La storia è concentrata su due amanti, lei che si suicida perchè lui le fa del male. La storia inizia che lui dorme nel letto sognandola, sogna tutto il male che ha fatto a lei (un sogno che gli provoca disturbo ed ansia), tradimenti con altre donne, sogna tutte le volte che gli ha detto delle bugie, sogna le volte che l'ha picchiata con le mani, con la cintura e minacciata con un coltello rendendola schiava di tutto. Mentre lei sul letto, al suo fianco in posizione rannicchiata piange con gli occhi chiusi pensando ai bei momenti passati con lui durante la fase di corteggiamento le uscite con delle splendide passeggiate lungo il viale ed il parco della propria città, pensa alle cene ai fiori regalati da lui, ai momenti di felicità di complicità e di sorrisi trascorsi con lui, pensa alle volte che hanno fatto l'amore con passione, mentre adesso è triste ed infelice per quello che le ha riservato la vita e si alza dal letto poichè si rende conto di essere diventata schiava di lui. Ritornando a Lui, che continua a sognare lei, adesso la sogna in una nuova veste, splendente, vestita di bianco, con un sorriso e un viso da Donna Felice. Tutto di un tratto lui si sveglia e vede che lei non c'è nel letto, la ricerca per tutta la casa e non riesce a trovarla. Esce fuori dalla casa e non la trova, capisce che lei è in pericolo, la cerca correndo nel bosco dietro casa, la vede in fondo sull'orlo di un precipizio di una scogliera, lui la chiama, lei si gira e lo saluta con un bacio (dato sulla mano e fatto volare verso di lui) e poi si butta giù dal precipizio.
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Vanessa Salassi
Categoria: racconto breve
Speranza
Quella notte era più fredda delle altre,il gelo stringeva nella sua morsa il paese. Allo stesso modo le ossute mani del cupo mietitore sembravano sempre più stringersi a lei. Ogni suo respiro si faceva quasi impercettibile;il suo corpo cagionevole ad un passo dall’oblio. Il giovane cuore di Faith era stanco di battere. “La luce risplende sempre in chi la speranza in Dio ripone!”Alla giovane vennero alla mente solo queste parole pronunciatele da padre Nicolai prima di sprofondare in un sonno quasi eterno. Nel buio Faith vide quella luce lontana… e la figura di una ragazza dal volto triste. La sua testa,dapprima china,si alzò e quando incrociò lo sguardo di Faith la sua espressione cambiò e le sorrise. Ad un tratto un caldo vento di primavera trasportò innumerevoli petali di rosa che avvolsero la misteriosa fanciulla per poi dissolversi dinnanzi ai suoi occhi increduli. Al suo risveglio trovò al fianco mamma e papà;la donna in lacrime abbracciò forte la sua adorata figlia e dopo essersi ripresa con un profondo respiro disse singhiozzante:“ Bentornata stella mia!”Suo padre con occhi lucidi esclamò solo ciao, che pur nella sua semplicità era carico di ogni più forte emozione che quel momento trasmetteva. Subito dopo le diede un tenero bacio sulla fronte ed una calda carezza con quella sua grande mano rude divenuta leggera più dell’aria. L’operazione era andata a buon fine,ora serviva solo riabilitarsi. Poteva proprio dire d’ aver vinto la sua partita contro quel destino avverso e talvolta sleale. Con nessuno fece mai parola della ragazza vista in sogno,nel profondo della sua anima per qualche inspiegabile ragione sperava di rincontrarla quando il sonno l’ avrebbe nuovamente rapita e cullata,ma durante la convalescenza non le apparve più. Dopo una lunga degenza il suo rientro a casa venne celebrato con grandi festeggiamenti a cui parteciparono le persone a lei più care. La gioia era incontenibile,lacrime rigavano il suo volto tra abbracci e baci scambiati. Quella notte spossata dalla giornata decise di andare a dormire molto presto. Ci volle veramente poco per infilarsi la sua camicia da notte,si sedette dinnanzi allo specchio e raccolse i suoi lunghi capelli castani in una morbida treccia fissando la sua immagine riflessa,nei suoi grandi occhi verdi una profonda malinconica tristezza. “Una vita per una vita!” dialogando sommessamente con la sua immagine speculare…“qualcuno è mancato all’affetto dei suoi cari mentre io mi ricongiungo a loro!”aggiunse con senso di colpa. Rimase ancora qualche secondo, sospirò: “ Tutto questo non mi sembra giusto!”e si strinse le spalle. Lentamente si alzò e infilatasi nel letto non ci volle poi molto perché si addormentasse. “Dove sono?”si chiese Faith spaventata trovandosi catapultata davanti ad una grande villa ottocentesca all’apparenza abbandonata e circondata da un vasto giardino con rose di ogni specie. Dall’interno del maniero il suono struggente di un violino le fece sussultare il cuore destando la sua curiosità,salì frettolosamente i quattro gradini e raccolte le forze spinse il pesante portone di legno. Entrando la giovane sgranò gli occhi di fronte a quella maestosità logorata dalle ingiurie degli anni. Con rispetto la ragazza domandò se ci fosse qualcuno,ricevendo però risposta solo dall’eco. La musica sembrava provenire dal lungo corridoio di fronte a lei;proseguì dunque senza indugio,solo quella melodia nella testa, sirena che canta per sventurati marinai. Si trovò davanti ad una porta,unico ostacolo fra lei e ciò che riteneva essere il paradiso. Prendendo un grosso respiro entrò:nella stanza tante statue marmoree raffiguranti angeli,ognuno dei quali impugnava uno strumento musicale. Al centro una dolce fanciulla dalla fluente chioma bionda,la cui bellezza era di certo sottratta ad una Dea. La passione era forte,la si notava nei suoi gesti,nei movimenti ,nei suoi occhi chiusi. Concluse il motivo,aprì gli occhi che di blu cobalto brillavano fissandoli su Faith quasi come sapesse che fosse lì “Sei tornata da me!” sorrise“Chi sei tu?” chiese timorosa Faith, con voce dolce a tranquillizzarla le rispose: “ Mi chiamo Hope”,un breve silenzio fra le due fino a quando Faith cercò di presentarsi a sua volta:“ Io mi chiam…”ma l’altra la interruppe:“ So chi sei Faith”, incredula chiese poi:“Tu sei un sogno? Alberghi il mio inconscio?”con fare suo Hope avvicinandosi le rispose:“ Diciamo che sono parte di te!”. Ancora confusa la ragazza voleva saperne di più,ma nel provarci le poggiò dolcemente l’indice sulla sua bocca,sorrise e disse: “ Amica mia, hai la possibilità di realizzare qualcosa di grande”detto ciò le diede un tenero bacio sulla fronte. Fu allora che le statue intorno a loro si animarono per suonare la melodia udita al suo arrivo,d’improvviso Hope si dissolse allo stesso modo del loro primo incontro… poi il buio. Il mattino seguente la ragazza si svegliò portando subito la mano sulla fronte,una strana sensazione l’assalì improvvisamente. Scese le scale ancora in camicia,nel salotto il suo sguardo si posò su di una vecchia chitarra classica appartenuta al padre,la prese e inconsciamente iniziò a suonare la melodia che pulsava nella sua mente scoprendo pian piano che era la stessa sentita nel suo sogno,smise subito… confusa poggiò la chitarra a terra,si stese sul divano fissando il soffitto e realizzando solo ora che lei in realtà non sapeva suonare. Nel tempo i sogni si ripeterono facendo sì che Hope e Faith s’incontrarono nuovamente. Questa surreale amicizia portò Faith a diventare una stella della musica.“ Parole e melodie che raggiungono il cuore” titolava un’affermata rivista,ma il suo nuovo di cuore non poteva reggere al ritmo frenetico che il successo portava,così ben presto dovette ritirarsi senza prima però aver dato un ultimo spettacolo memorabile. Cercando già uno spunto Faith decise di farsi una passeggiata per il suo adorato paese,che al calar della sera infondeva una romantica emotività. D’un tratto il pianto di un bambino richiamò la sua attenzione:il piccolo era seduto a terra con un ginocchio sanguinante,gli si avvicinò e chinandosi chiese:“ Piccolo,ti sei fatto male?”singhiozzando il bimbo annuì con la testa. Amorevolmente Faith prese il fazzoletto dalla sua tasca efasciò delicatamente la ferita. “Come ti chiami?”chiese lei “Simon”rispose asciugandosi le lacrime con la manica della maglietta,“Simon,che ne dici se ti riaccompagno a casa?”,il piccolo le prese la mano e in pochi minuti arrivarono a destinazione:una modesta villa con un enorme giardino pieno di rose. Simon precedette Faith per poterle aprire la porta e farla accomodare. All’ interno venne ricevuta da una coppia sulla quarantina:i genitori di Simon. Dopo aver spiegato l’accaduto,per ringraziarla i due insistettero perché si fermasse a prendere una tazza di caffè. Nei vari discorsi di circostanza,Faith accennò al fatto d’essere una cantante e fu allora che i volti dei coniugi s’incupirono“ Anche nostra figlia amava suonare e cantare” disse l’uomo con voce rotta dall’emozione“ Amava?”puntualizzò Faith. L’uomo si alzò dalla poltrona e recandosi verso il camino aggiunse“Purtroppo non ha potuto dimostrare a nessuno il suo talento”,dalla mensola prese una foto e gliela portò. Quando fu tra le sue mani rimase qualche istante a fissarla in silenzio quasi come se le parole fossero imprigionate da invisibili catene. In lacrime la madre continuò“Era una ragazza generosa tanto che il suo ultimo gesto d’amore fu quello di donare il suo cuore ad una persona malata”“Una vita per una vita”sussurrò la giovane“Qualcosa non va?”chiese l’uomo“ Niente…”Così dicendo Faith poggiò la foto sul tavolino,si alzò, ringraziò la coppia e se ne andò. Prima però diede un ultimo sguardo a quella immagine che ritraeva Hope come l’aveva sempre vista nei suoi sogni: sorridente e felice. Mestamente rientrò a casa chiudendosi subito in camera…”Hope amica mia,solo ora capisco le parole -Sono parte di te- “detto ciò crollò con le ginocchia a terra dinnanzi al letto iniziando un pianto disperato aggrappandosi alle lenzuola. Nel sogno di quella notte Faith non si trovò nella solita villa bensì sola avvolta dalle tenebre. Poco alla volta delle candele iniziarono ad accendersi attorno a lei,con lo sguardo scorse in lontananza un folto gruppo di persone che piangeva raccolta attorno ad una bara bianca adorna da numerose rose. Con passo incerto iniziò ad avvicinarsi accompagnata dal malinconico suono di un pianoforte,la gente presente aveva il volto oscurato da un velo di tenebra. “Molte furono coloro che piansero la mia scomparsa”Faith girò lo sguardo alla sua destra,al suo fianco Hope era triste come l’inizio del loro primo incontro. Chiuse gli occhi,una lacrima solcò il suo dolce viso,li riaprì e rivolgendosi a Faith disse: “Scriveremo per l’ultima volta”,l’amica non proferì parola annuendo solo con la testa..“La mia esistenza è paragonabile a queste rose che tanto ho amato di rara bellezza e di vita effimera”
Categoria: poesia
Il sogno
Un bianco castello Tra le nuvole lontane; con un cielo turchino tiepido giorno di primavera; su di una verde collina, alta sotto, lontana, la mia casa.
Stringiti alla mia vita E poggia il tuo viso Alla mia schiena: stringimi, stringimi forte.
Chiudi le tue grandi ali Attorno a noi, ci proteggeranno da un vento sempre più freddo e pungente.
Un profumo di tempesta Si alza a nord; le nubi divorano il castello, sbiadisce il verde della collina, sempre più cupo si fa il cielo.
Si spiegano le tue ali E voli via lontana; sento tanto freddo, troppo proprio ora che ho bisogna di te.
Categoria: sceneggiatura
E’ sera,fuori è già buio,il paesaggio invernale e pungente,tutto è ricoperto da una candida coltre che illumina più dei flebili lumi,il leggero fumo denso e caldo di un camino proviene da una casa incorniciata da un gentile giardino celato dal bianco manto. All’interno della casa Lene è distesa sul suo divano,i suoi capelli sono sciolti ma corti,un liscio caschetto biondo miele con riflessi d’orati che le cade morbidamente sulle spalle. E’ avvolta da un comodo maglione di lana beige dal collo largo ed alto,così lungo da arrivarle a metà coscia scoprendole così i lunghi calzettoni color cioccolato. La stanza è irradiata solo dal fuoco di un camino che le illumina il viso,Lene apre dolcemente gli occhi e inizia a cantare. Si alza ed afferra una grande tazza colma di caffè fumante poggiata sul tavolino,lentamente camminando a piedi nudi sulla morbida moquette si avvicina alla finestra per osservare la neve che cade copiosa. La sua immagine speculare rispecchiata sul vetro mostra il suo sguardo trasognante. Di tanto in tanto sorseggia il caffè. Fuori la fioca luce dei lampioni riflessa sul candore illuminava il buio della sera. Il vento era leggero ma dispettoso,così tanto che risollevava i fiocchi di neve prima ancora che toccassero terra facendoli volare in una danza malinconica. Ma qualcosa di magico accadde sotto il dolce sguardo di Lene: dai fiocchi di neve si vennero a creare due figure,dapprima indistinte,ma mano a mano che il vento le plasmava si formarono due sagome ben definite, un ragazzo e una ragazza che danzavano invocati dall’armonia di quella voce angelica. Si rincorrono,si sfiorano,si baciano,pattinano nell’aria,si prendono per mano,Lene è affascinata,poggia la sua mano sul freddo vetro come a volerli afferrare,i fiocchi iniziano a danzare sempre più vorticosamente,si librano nell’aria accompagnati dall’incalzare della canzone,è un turbinio di luce e di voce,poi il vento si calma ,le due figure si dissolvono lentamente,prima il loro corpo e poi le loro mani giunte,come a non volersi lasciare,ritornano ad essere fiocchi di neve che lentamente scendono a terra … Lene apre gli occhi,è ancora sul suo divano,il fuoco scoppietta,sorride … è stato solo un dolce sogno.
Categoria: ricetta
Stella del Nord: Ingredienti per 2 persone: 2 uova 120 gr. di mascarpone fresco 45 gr. di zucchero a velo 90 gr. di cioccolato fondente 4 meringhe piccole 80 gr. di cioccolato bianco Un pizzico di sale
Preparazione: Separate i tuorli dall’albume. Ai primi aggiungete a bagnomaria lo zucchero a velo e sbatteteli con una frusta per circa 15/20 minuti circa. Quando il composto risulterà spumoso sarà pronto. Lasciatelo raffreddare, poi incorporate il mascarpone e con una spatola amalgamate il tutto con movimenti dal basso verso l’alto. Foderate con pellicola trasparente uno stampino alto circa 6 cm. tenendo i lembi fuori in modo tale da servirvene poi per tirar fuori il composto una volta indurito. Riempire lo stampino col composto precedentemente preparato e lasciate riposare in freezer per 1 ora. Nel frattempo montate gli albumi a neve ferma con un pizzico di sale. A bagnomaria sciogliete il cioccolato fondente che poi lascerete raffreddare. Una volta tiepido sbriciolatevi dentro le meringhe e mescolate. Unite poi gli albumi montati prima mescolando delicatamente sempre con movimenti dal basso verso l’alto. Fate riposare la mousse nel frigorifero per 40 minuti. Passato il tempo necessario prelevate dal freezer lo stampino ed aggiungete lo strato di mousse livellando bene la superficie. Rimettere lo stampino in freezer per latri 30 minuti. Quando sarà pronto aspettare circa 5 minuti,poi tirar fuori il dolce dallo stampino tirando i bordi della pellicola,scaravoltarlo (la mousse dev’essere la base del dolce) e adagiarlo su di un piatto nel quale avrete precedentemente messo a specchio il cioccolato bianco fusa a bagnomaria che farà da base al vostro dolce. Attendete 10 minuti prima di servire
Dolce inventato il 13/11/2009 mentre ascoltavo l’album Playing My Game ^^
Categoria: disegno
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