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 Spagna: Zapatero taglia l'iva su libri e cd

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T O P I C    R E V I E W
Domle Posted - 30/04/2004 : 13:02:53
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/04_Aprile/30/ivacd.shtml

GRANDE! Solo una parola, GRANDE!


Quel giorno di settembre
Ci vennero a rubare
Il seme della rosa alla Moneda
Tace il presidente
Dopo il temporale
Dopo il piombo su Santiago
del generale

MCR - Carretera Austral
16   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
President Posted - 04/05/2004 : 21:20:04
quote:
Originally posted by Marko

Marko, nella mia "ricerca" avevo anch'io trovato tutta sta roba, solo che ho preferito non postarla per le mie capacità sintetiche.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Marko Posted - 04/05/2004 : 19:24:11
quote:
La tassa è il corrispettivo che un contribuente deve pagare ad un ente pubblico per la fornitura di un bene o di un servizio.

L'imposta è la parte di ricchezza del contribuente che lo Stato, le regioni, e gli enti locali prelevano in modo coattivo per poter affrontare le spese necessarie al mantenimento degli stessi e per soddisfare i bisogni pubblici.

Giuridicamente l'imposta è un'obbligazione che si caratterizza per la coattività e per la mancanza di una controprestazione diretta da parte dello Stato (a differenza della tassa).


In sintesi, la tassa è qualcosa che paghi in percentuale su un servizio che ricevi (tipo il ticket) mentre l'imposta la paghi senza alcun servizio (ICI, IRPEF, IVA ecc).
La differenza è enorme, ecco perchè è più "facile" abbassare le imposte piuttosto che le tasse.


Va bene, ammetto che non ho ancora studiato Diritto Finanziario però ho fatto delle ricerche. Se ti va di leggere, noterai che le cose non sono poi così semplici.

Prima di tutto, nel linguaggio comune Imposta e Tassa sono usati come sinonimi, così come si usa genericamente per entrambe il verbo detassare e l’espressione “pagare le tasse”. Non a caso c’è questa ambiguità, perché entrambe, Imposta e Tassa, sono delle forme di tassazione o tributi. Quindi se avessi scritto Tassazione o Tributo invece di Tassa, non avrei detto una cosa giuridicamente errata.
Sono andato a controllare la definizione di Tributo e ho trovato:
Entrata pubblica derivata caratterizzata dalla coattività, cioè dall’esercizio dello ius imperii da parte dello Stato per ottenere la prestazione.
Nell’ambito della categoria dei tributi esistono diverse figure a seconda dei presupposti al cui verificarsi la legge ordinaria stabilisce, in capo ad un soggetto, il sorgere di un dovere di concorrere alle spese della collettività.
La potestà d’imperio rappresenta per molti autori l’elemento essenziale per l’individuazione del tributo e per caratterizzarlo rispetto alle altre entrate.
La restante parte della dottrina ritiene, invece, che tale elemento, essendo comune a tutte le prestazioni patrimoniali imposte dalla legge, non è di per sé atto a connotare il tributo; individua, pertanto, il vero elemento caratterizzante nel collegamento alle spese pubbliche, cui è finalizzato il prelievo.
Per tali autori, quindi, il tributo potrebbe essere definito come una prestazione pecuniaria prevista per far fronte alle spese pubbliche.
Figure tipiche di tributo sono l’imposta e la tassa, e i contributi o tributi speciali.


Dalla definizione di Tributo risultano quindi due fatti:
1. Neanche i giuristi sono concordi sulla natura della categoria generale Tributo;
2. Non soltanto l’imposta è caratterizzata dalla coattività. A conferma, nella definizione di Tassa ho trovato:
Prestazione pecuniaria dovuta dal singolo, che trae origine in una controprestazione che lo Stato effettua su richiesta del soggetto.
Questa definizione, pur implicando un nesso giuridico tra la tassa e la prestazione dell’ente, pone in risalto la mancanza di sinallagmaticità
[ossia corrispettività] tra le due prestazioni. Il privato, infatti, stimola con la richiesta la prestazione dell’ente, ma per ottenerla paga un tributo che costituisce pur sempre un’obbligazione ex lege.

Resta il fatto che nel caso della tassa il soggetto riceve (o dovrebbe ricevere?... sigh!) una controprestazione diretta, nel senso di immediata, direttamente conseguente alla sua richiesta. Non è però corretto concludere, come tu hai fatto, che l’imposta la paghi senza ricevere alcun servizio, altrimenti saremmo in uno Stato dittatoriale. La coattività dell’imposta, come quella della tassa, è giustificata dalla necessità superiore, di ordine pubblico, di reperire i fondi per soddisfare i bisogni pubblici essenziali, che nel caso dell’imposta sono indivisibili (nel senso che riguardano la collettività unitariamente considerata) e vengono soddisfatti indirettamente o mediatamente; nel caso della tassa riguardano più direttamente il singolo individuo e vengono soddisfatti immediatamente.
Su questa distinzione punta pure lo Zingarelli, che definisce l’imposta la parte di ricchezza che ciascuno deve allo Stato o ad altro ente pubblico in ragione della propria capacità contributiva e il cui gettito, contrariamente a quello della tassa, è destinato a soddisfare esigenze proprie della collettività nel suo insieme
A me però non convince del tutto o cmq non ritengo valida in tutti i casi questa distinzione tra collettività e individuo e dopo ti faccio l’esempio del ticket per spiegarlo.

Tra Tassa e Imposta, la distinzione più “visibile” che resta sul tavolo mi sembra quindi questa: nella tassa il soggetto interessato paga in seguito ad una richiesta di servizio, nell’imposta invece è costretto a pagare anche se non fosse interessato a un determinato servizio che gli è offerto comunque.
Tassa ed imposta hanno infatti entrambe, ripeto, gli stessi obiettivi di fondo, ossia ottenere allo Stato i mezzi necessari alla produzione dei servizi pubblici essenziali di cui si avvantaggia la collettività nel suo insieme (e dunque anche il singolo individuo che ne fa parte) nel caso dell’imposta; il singolo individuo più direttamente, nel caso della tassa.
Secondo me questa differenza tra interesse individuale e collettivo, pur essendo rilevantissima in ogni ambito, non è per questo enorme, nel senso che individuo e collettività sono due facce della stessa medaglia, posto che, come ho detto, il singolo s’inserisce sempre all’interno della collettività e necessità di conseguenza dei servizi di cui tutti necessitano (Basta leggere l’art. 2 della nostra Cost. per capire come sia sempre il singolo a rilevare e non una collettività considerata nella sua astrattezza, anche se si cerca sempre più di tutelare anche le formazioni sociali in quanto tali)
Prendendo l’esempio che tu hai fatto, il ticket, che è una quota corrisposta come partecipazione alla spesa sanitaria, non c’è differenza sostanziale tra la scelta di uno Stato (ad es. l’Italia, in cui però di recente la competenza in materia è stata attribuita in concorrenza alle Regioni) che ti fa pagare al momento in cui vai a fare una visita, e la scelta di uno Stato (ad es. la Germania, in cui infatti non esiste il ticket) che ti detrae le spese sanitarie dai tuoi redditi. In Germania il cittadino paga il servizio sanitario nazionale (così come si pagava anche in Italia prima che venisse soppressa la cd. Tassa della salute -lavoratori e pensionati esclusi, a cui la somma veniva trattenuta alla fonte-), in Italia -non vorrei sbagliare- ora si paga solo il ticket quando lo dispone la Regione, ma la Regione potrebbe anche chiedere un’addizionale regionale sull’Irpef in sostituzione del ticket (e forse ci sono Regioni che lo fanno, non lo so).
Sono due sistemi, ma difatti sempre paghi un tributo allo Stato o ad un ente statale perché esso possa fornirti il servizio.
In un caso, quello della tassa, paghi soltanto nel momento in cui chiedi il servizio; nell’altro caso, l’imposta, paghi “fisso” (in realtà, paghi in proporzione della tua capacità contributiva), ma il servizio (nel nostro esempio, la sanità) per il quale tu contribuisci è lo stesso ed essendo un servizio essenziale lo Stato in un modo o nell’altro deve trovare i fondi.
Ecco perché non ero convinto sulla differenza tra servizio alla collettività unitariamente intesa e servizio al singolo. Ci sono materie, come Sanità, Polizia e Scuola che sono essenziali, ma c’è attualmente una competenza legislativa concorrente di Stato e Regioni, per cui da una Regione all’altra le cose possono cambiare e cambieranno ancor più, escludendo del tutto il controllo statale, quando la potestà legislativa su tali materie sarà esclusivamente regionale (è una delle conseguenze del cd. Federalismo, la riforma -o dovremmo dire stravolgimento?- costituzionale che il Governo sta operando e che io spero vivamente non vada in porto, ma cmq poi ci sarà il referendum)

Per concludere su Tassa e Imposta, a riprova della confusione linguistica, ho notato che la Tassa sulla salute era in realtà un contributo al Servizio Sanitario nazionale, che si calcolava sulla base del reddito complessivo delle persone fisiche e anche la cd. Eurotassa altro non fu che un’addizionale Irpef straordinaria. Inoltre nello stesso dizionario giuridico c’è uno schema delle imposte in cui vengano fatti rientrare anche il bollo e le tasse automobilistiche.

In ogni caso, oltre a distinguere tra Tassa e Imposta, bisogna distinguere anche tra Imposte dirette e Imposte indirette.
La distinzione risulta molto chiara nella definizione di Imposta indiretta:
E’ un’imposta che colpisce la manifestazione mediata della capacità di reddito di un soggetto, come i consumi, gli scambi ed i trasferimenti. Da tali azioni, infatti, il fisco desume l’esistenza di un reddito o di un patrimonio: per le imposte dirette, invece, è lo stesso reddito che viene colpito (es: retribuzione del dipendente).
La più importante imposta indiretta del sistema tributario italiano è l’IVA

Ed ecco la definizione di I.V.A.:
E’ un’imposta che colpisce, attraverso un sistema di detrazioni “imposta da imposta”, solo la parte di incremento di valore che il bene subisce nelle singole fasi di produzione e distribuzione, fino ad incidere totalmente sul consumatore finale, che corrisponderà l’intero tributo.
L’Iva colpisce:
- le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nell’esercizio di imprese, arti e professioni;
- le importazioni da chiunque effettuate;
- gli acquisti intracomunitari di beni.

Imposta indiretta significa dunque che non incide direttamente sul reddito di un soggetto e tuttavia, come abbiamo visto per l’IVA, è il consumatore, cd. soggetto inciso, a sopportare interamente l’onere tributario. Per chiarire la differenza tra contribuente di diritto e contribuente di fatto, ricorro alla definizione della Percussione dell’imposta:
Incidenza del tributo a carico del soggetto (contribuente di diritto o percosso) che per legge deve effettuare il versamento dell’imposta. Sovente il soggetto percosso cerca di trasferire su altri il peso effettivo del tributo: tale processo economico, noto come traslazione (dell’imposta), si realizza di frequente nel campo delle imposte indirette, laddove il tributo viene a gravare con immediatezza sui consumatori finali (soggetti incisi). Anche quando il prelievo fiscale è operato a onte (presso il produttore od un dettagliante) il meccanismo impositivo è articolato in modo da trasferire sempre dal soggetto percosso al consumatore finale gli effetti del prelievo.
In questo senso intendevo che l’Iva è un tributo -non tassa- ulteriore che ricade sul contribuente rispetto a quello che già viene versata allo Stato per la produzione di un bene o servizio. Senonché ecco cosa trovo scritto ancora alla voce Detrazione d’imposta:
Un cenno a parte, per la sua peculiarità, merita L’IVA. In tale tributo il meccanismo delle detrazioni (attuato mediante la sottrazione dall’imposta relativa alle cessioni dall’IVA pagata per gli acquisti sostenuti), non ha fini agevolativi, ma serve ad evitare il cumulo di imposta e colpire una sola volta il valore finale dei beni e servizi destinati al consumo.
In relazione all’IVA l’istituto della detrazione è stato profondamente modificato dal D.Lgs. 313/97.
In base a tali innovazioni la detrazione non è ammessa relativamente alle operazioni esenti o fuori campo ecc. ecc.

Dunque il discorso sull’IVA è abb. complesso. In ogni caso, da come la vedo io, il contribuente, oltre già a subire l’imposta sul suo reddito (Irpef) e sui suoi beni (Ici), deve subire anche quella sulla cessione e importazione dei prodotti che acquista, ossia l’Iva, scaricatagli dal produttore.
A me sembra un po' troppo e arriviamo dunque al motivo per cui apprezzavo (come anche tu d’altronde, almeno da un punto di vista economico) la scelta di Zapatero. Ma ecco che lo studio di queste cose mi (ci) sorprende ancora. Sempre nella definizione di Imposta indiretta ho trovato infatti:
Le imposte indirette presentano i seguenti vantaggi:
- diminuiscono il rischio di evasione fiscale, perché essendo prelevate su un grandissimo numero di atti per aliquote non molto alte assicurano un gettito notevole;
- sono flessibili, perché possono essere variate rapidamente in relazione alle esigenze della politica economica;
- non scoraggiano gli investimenti, come invece accade frequentemente nel caso delle imposte dirette

Ragionandoci un attimo si capisce che è vero: è più difficile evadere sui prodotti che si acquistano quotidianamente, mentre per evadere sulle proprie proprietà basta non denunciarle al catasto e per i redditi, ad es., lavorare "a nero".
Resta il fatto che non è giustificabile una tale differenza di IVA tra libri e cd e lo Stato potrà pur trovare altri rimedi per far sì che il prezzo dei prodotti musicali in Italia si abbassi, anche perché siamo tra i più cari d’Europa.




Cannot control this... this thing called Lene

Domle Posted - 02/05/2004 : 20:05:07
President, sono d'accordo con te dalla prima all'ultima sillaba

Quel giorno di settembre
Ci vennero a rubare
Il seme della rosa alla Moneda
Tace il presidente
Dopo il temporale
Dopo il piombo su Santiago
del generale

MCR - Carretera Austral
President Posted - 02/05/2004 : 13:13:57
quote:
Originally posted by dado2_714
Trovo invece un'enorme boiata il protezionismo culturale, perchè può aumentare le vendite, ma non migliora affatto la qualità, anzi disincentiva i produttori nazionali dal cercare la qualità, tanto le radio sono comunque obbligate a passare quello che fanno... avete presente la musica francese? L'unica cosa che si è salvata negli ultimi 10 anni, che io abbia sentito, è Carla Bruni.
Si, è vergognoso.
In Francia le radio sono obbligati a passare almeno x il 40% musica nazionale!
Forse solo l'autarchia fascista raggiunse lo stesso grado d'ottusità, ma risale a 75 anni fa!
Che teste che hanno i francesi.. Bleah. Scusate l'OT.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
dado2_714 Posted - 01/05/2004 : 16:59:01
Concordo con Robyf. Non è che compro un CD originale perchè costa 17 euro invece di 20, anche perchè le case discografiche quando vogliono i CD te li vendono anche a 15 o 12 euro, senza tagli sulle tasse.

Trovo invece un'enorme boiata il protezionismo culturale, perchè può aumentare le vendite, ma non migliora affatto la qualità, anzi disincentiva i produttori nazionali dal cercare la qualità, tanto le radio sono comunque obbligate a passare quello che fanno... avete presente la musica francese? L'unica cosa che si è salvata negli ultimi 10 anni, che io abbia sentito, è Carla Bruni. Non che la musica italiana sia molto meglio, ma perlomeno non ci obbligano a sentire solo quello.

"I just lost again..."
Robyf Posted - 01/05/2004 : 16:34:05
Trovo che sia una mossa che, se fatta per incentivare l'acquisto di libri e cd, non avra' nessun effetto. Non sono i 3 euro di imposta il problema...
Se invece e' stata fatta come mossa propagandistica, visto che tra poco ci sono le elezioni europee, puo' avere un senso. Zapatero ha dato dimostrazione di saperle fare le mosse propagandistiche

Sweet darling you worry too much, my child
See the sadness in your eyes
You are not alone in life
Although you might think that you are

Within Temptation - Our Farewell
ALEXXX82 Posted - 01/05/2004 : 14:08:08
Chiamala come vuoi ... imposta, tassa, ma la differenza sostanziale non cambia piu' di tanto.
Per quanto riguarda zapatero, be e' partito in quarta con le sue idee e promesse, sta cercando di fare quello che la gente vuole, che sia una cosa giusta... be questo e' tutto da vedere




E c'e chi dice che non sorride mai




Sei la luce dei miei occhi
President Posted - 01/05/2004 : 13:37:00
quote:
Originally posted by Marko
Tu stesso hai dato la definizione: Imposta sul Valore Aggiunto. Cos'è l'imposta se non una tassa?
Marko, mi stupisci..
Dal Dizionario Tributario:
La tassa è il corrispettivo che un contribuente deve pagare ad un ente pubblico per la fornitura di un bene o di un servizio.

Possiamo distinguere in:

- tasse amministrative, dovute per l'ottenimento di autorizzazioni, certificazioni, o emanazione di atti, ad esempio le tasse scolastiche;

- tasse industriali che sono dovute come corrispettivo per l'esercizio dell'attività di impresa, ad esempio la verifica di pesi e misure o per il marchio sui metalli preziosi;

- tasse giudiziarie che sono dovute per un servizio reso da un organo giudiziario.


L'imposta è la parte di ricchezza del contribuente che lo Stato, le regioni, e gli enti locali prelevano in modo coattivo per poter affrontare le spese necessarie al mantenimento degli stessi e per soddisfare i bisogni pubblici.

Giuridicamente l'imposta è un'obbligazione che si caratterizza per la coattività e per la mancanza di una controprestazione diretta da parte dello Stato (a differenza della tassa).


In sintesi, la tassa è qualcosa che paghi in percentuale su un servizio che ricevi (tipo il ticket) mentre l'imposta la paghi senza alcun servizio (ICI, IRPEF, IVA ecc).
La differenza è enorme, ecco perchè è più "facile" abbassare le imposte piuttosto che le tasse.
quote:
uno dei cavalli di battaglia del governo Berlusconi è stato da sempre il taglio alle tasse (finora inattuato)
Veramente la pressione fiscale nel complesso è scesa, ma chiaramente i risultati positivi ancora non si vedono. Sono d'accordo anch'io che bisogna combattere l'evasione fiscale. Solo così si possono detassare ed incentivare settori un pò in difficoltà, come quello della musica, che ci riguarda più da vicino.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Marko Posted - 01/05/2004 : 10:56:12
quote:
L'IVA è l'imposta sul valore aggiunto, non è una tassa e soprattutto non è una tassa sulla tassa.


Tu stesso hai dato la definizione: Imposta sul Valore Aggiunto. Cos'è l'imposta se non una tassa?
Ed è ulteriore rispetto a quello che già paghi allo Stato nella produzione del prodotto, infatti il suo oggetto è il valore aggiunto che si ottiene dalla differenza tra il valore dei beni venduti e il valore di quelli acquistati dall'impresa.

quote:
Cmq detassare un qualcosa significa incentivare, quindi è ottimo, in questo caso, x rilanciare il mercato dei libri e dei CD.
Mi chiedo, in Italia viene criticata l'idea di diminuire le tasse perchè "poi non si saprebbe dove prendere i soldi" mentre se lo fa Zapatero in Spagna viene lodato persino dagli italiani.


Esatto, infatti il discorso di Phoenix sull'evasione è importante ma difficilmente cambierà qualcosa, perché ci sono sempre quelli (e sono molti) che sfuggono e ognuno di noi, quando può, cerca di trovare i modi per pagare di meno.
Allora togliere una parte di tasse già può servire a rilanciare l'economia, "premiando" anche il cittadino onesto. Infatti è sempre lui che ci va sotto: dovendo farsi carico anche delle tasse di chi non paga, paga "il doppio". E' come nei condomini quando il riscaldamento era in comune.
E poi bisogna considerare che c'è molta gente che davvero non ce la fa a pagare tutto.
Ovviamente c'è sempre l'aspetto negativo della bilancia: le entrate mancanti, che fanno crescere il debito pubblico. Ma la maggior parte degli economisti ritiene che a lungo termine sia meglio questo che soffocare nelle tasse. Non per niente uno dei cavalli di battaglia del governo Berlusconi è stato da sempre il taglio alle tasse (finora inattuato perchè quando poi sei al Governo e devi tenere in piedi uno Stato ti accorgi che i fatti sono diversi dai buoni principi)
Le soluzioni ci stanno. Certo combattere l'evasione è fondamentale, ma per quanto si faccia il fenomeno viene arginato solo limitatamente. E' come la situazione degli acquedotti italiani: a causa della loro scarsa manutenzione si perde dal 25 al 33% dell'acqua durante il percorso. Ma quando aggiusti qua si scassa là, poi aggiustare può divenire svantaggioso, costa parecchio (come mantenere attive più forze dell'ordine del solito, tipo Guardia di Finanza).
Meglio è aprire nuovi canali al mercato e mantenere la stessa vigilanza su quelli già esistenti.



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Phoenixcc Posted - 30/04/2004 : 22:31:34
ricordiamoci cmq che se tutti pagassero regolamente le tasse e l'IVA, sicuramente diminuerebbe la pressione fiscale. Sappiamo benissimo quanta evasione c'è ogni anno, per questo abbiamo una pressione così elevata. Diminuire non risolverebbe nulla a mio parere, ci sarebbe ugualmente la stessa evasione (pensate che se si mette al 17% l'IVA al posto del 20% nessuno evade o meno gente evade?ma va) ma ovviamente con meno entrate e quindi con un danno al bilancio dello stato. Più che altro dobbiamo lamentarci con le persone che evadono e prendercela con loro se abbiamo una pressione del genere. Io la penso così almeno ..
Per quanto riguarda zapatero non posso che riconfermare la mia linea.

Quel Giorno non lo dimenticherò mai
Lene Forever !!


Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. Igor Sikorsky
Luke Posted - 30/04/2004 : 21:29:05
Non posso che essere d'accordo e sostenere la politica del governo spagnolo in questa azione, finalmente qlcosa di concreto mentre qui siamo fermi al solito bla bla . La riduzione dell'IVA è un passo lodevole e importante, qualche perplessità in più sulle "quote nazionali" introdotte per i film, ma quello è un altro discorso.

Luke

"I should have seen it would be this way
I should have known from the start what she's up to
when you've loved and you've lost someone
you know what it feels like to lose"
President Posted - 30/04/2004 : 20:49:28
quote:
Originally posted by Marko
Tornando all'argomento IVA (che, ricordo, è una tassa sulla tassa)
L'IVA è l'imposta sul valore aggiunto, non è una tassa e soprattutto non è una tassa sulla tassa.
La pago tutti gli anni, chiudendo il bilancio della società.
Cmq detassare un qualcosa significa incentivare, quindi è ottimo, in questo caso, x rilanciare il mercato dei libri e dei CD.
Mi chiedo, in Italia viene criticata l'idea di diminuire le tasse perchè "poi non si saprebbe dove prendere i soldi" mentre se lo fa Zapatero in Spagna viene lodato persino dagli italiani.
Ma come funziona? In ogni caso sono d'accordo con Phoenix, Zapatero ha già fatto un grosso errore, quindi non posso ammirarlo.


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
Marko Posted - 30/04/2004 : 20:27:38
Zapatero ha cominciato a fare una cosa concreta per la gente, e non mischiamo gli argomenti. Cmq anche per quanto riguarda il ritiro delle truppe, lui, dal suo punto di vista, ha fatto qualcosa di buono per la sua gente (ognuno c'ha i suoi punti di vista).
Tornando all'argomento IVA (che, ricordo, è una tassa sulla tassa), magari se anche l'Italia si decidesse a fare lo stesso cominceremmo a risolvere un po' anche il problema della pirateria, invece di inventare soluzioni alternative varie che non puntano alla base del problema.
Leggevo l'altro giorno che ormai il mercato pirata ha superato quello del tabacco, pensate un po'. Siamo verso i 2 Miliardi di copie false in circolazione. Ovviamente è solo una stima, ma qui ci sta crescendo su una nuova mafia sterminata, alimentata dal mancato intervento degli Stati. Infatti l'Italia in Europa è in buona compagnia per quanto riguarda ad es. proprio l'Iva sui cd. Nessuno arriva al 20%, ma siamo tra il 16 e il 18. Le promozioni ci sono, ma ci sono anche sui libri, di cui cmq si paga sempre solo il 4%. Perchè discriminare tra cultura e cultura (oltretutto un libro come materiale cartaceo, inchiostro ecc. costa anche di più rispetto al cd vergine)
Adesso cosa dovremmo fare, andare in Spagna per comprare un cd originale a prezzi più decenti?



Cannot control this... this thing called Lene

pitiamolar Posted - 30/04/2004 : 19:32:56
quote:

già, ritirare le truppe ora è stata un'ottima scelta, grande zapatero.
(era ironica se qualcuno non l'avesse capito...)



Quoto!

Don't try to fix me, I'm not broken... A. Lee
Phoenixcc Posted - 30/04/2004 : 19:30:02
già, ritirare le truppe ora è stata un'ottima scelta, grande zapatero.

(era ironica se qualcuno non l'avesse capito...)

Ma abbiamo già parlato di questo ... ho solo espresso il mio dissenso alla frase di yula

Quel Giorno non lo dimenticherò mai
Lene Forever !!


Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. Igor Sikorsky
Yulaiho Posted - 30/04/2004 : 15:32:09
Zapatero mi sta piacendo sempre di più.
"Si guanya Zapatero, guanya Catalunya", recitavano i cartelloni della campagna elettorale a Barcellona

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