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 Robert E. Howard, il creatore di Conan il Barbaro

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T O P I C    R E V I E W
Cezy Posted - 27/08/2005 : 22:23:51
Passando in una libreria ho potuto notare che la Mondadori ha nuovamente realizzato una collana dedicata Conan il Barbaro, uno dei più famosi personaggi di R.E. Howard, uno dei miei autori preferiti
(odio Tolkien ed il suo fantasy bonista e perbenista!!!!!!).

Ho pensato così di buttare giù qualche nota su questo autore, consigliandovi la lettura delle sue opere, Sperando di non annoiarvi!

Robert Ervin Howard nacque a Peaster, nel Texas nel 1906. Qualche anno dopo la sua famiglia si trasferì nella non lontana Cross Plains, dove Howard trascorse tutta la sua vita. Timido ed introverso, grazie ad un'intensa attività fisica aveva sviluppato una corporatura invidiabile. La sua timidezza lo faceva rinchiudere in se stesso, e la sua grande immaginazione lo fece avvicinare alla letteratura, dapprima come lettore (prediligeva racconti di fantasia e di avventura), poi come scrittore. Scrisse numerose storie sperimentando ogni genere, western, romanzo polizesco, spy-story, racconti dove regnavano l'azione ed eroi forti e violenti. Ottenne delle collaborazioni con delle riviste dell'epoca, e proprio in una di queste, la mitica Weird Tales, apparve nel 1932 il racconto “The Phoenix on the Sword”, in cui per la prima volte fece la sua comparsa Conan il Cimmero. Con la creazione di questo e altri personaggi, Howard scosse la letteratura del fantastico alle radici, così come qualche anno prima Hammett e Chandler sconvolsero il romanzo polizesco. Infatti, fino a poco prima degli anni Venti il “giallo” era un genere essenzialmente intellettuale: un sottile gioco di abilità tra un arguto investigatore ed un astuto assassino. Con le loro opere, i due sopracitati scrittori introdussero nelle trame elementi di violenza esplicita se non sottolineata, ambientazioni fatiscenti, colorite, sconvolsero la figura dell'investigatore: non più un arguto intellettuale, ma un detective privato che si muove al limite della legalità, senza altro fine che il suo onorario, che non disdegna azioni riprovevoli o l'uso della violenza. Una figura decisamente “negativa”.
I personaggi creati da Howard sono molto simili a questi investigatori: sono personaggi palesemente “negativi”. Si pensi a Conan per esempio: è si coraggioso, leale e generoso con gli amici, ma è pur sempre un barbaro, un mercenario rozzo ed ignorante, che non esita di fronte al furto o alla rapina, che risolve tutto con la sua forza e la sua spada. Così come Solonon Kane, il tetro giustiziere puritano, è mosso da vera sete di giustizia o da fanatismo religioso? E ancora, Costigan (il protagonista di Skull Face, avversario dello stregone il cui nome da il titolo al romanzo), è un tossicomane, e James Allison è essenzialmente un malato di mente, paranoico, xenofobo e affetto da allucinazioni e visioni oniriche.
Nelle storie fantastiche di Howard non ci sono elfi e nani necessariamente buoni o orchi necessariamente cattivi, ma solo uomini, ed il confine tra il bene ed il male è spesso impercettibile, come nella vita reale. Howard ha dato una dimensione umana, carnale, al genere fantasy.
Ciò che colpisce è anche la somiglianza dei protagonisti delle storie di Howard. Magari noi siamo abituati a considerare l'uguaglianza Conan=Arnold Schwarzenegger ma il “vero” Conan è decisamente meno “germanico”, con i capelli neri e gli occhi azzurri (i Cimmeri sono in qualche modo gli antenati di alcuni ceppi Celtici). Gli stessi tratti li troviamo in Kull di Valusia o in Solomon Kane: in realtà, tutti i personaggi di Howard non sono che Howard stesso.
Nonostante la sua mole, Howard era però fragile e legato morbosamente alla madre. E quando lei cadde in coma irreversibile, nell'estate del 1936, la mattina dell'undici giugno Howard lasciò scritti i suoi ultimi versi,

All fled – all done, so lift me on the pyre;
The feast is over and the lamps expire.

(Tutto è andato, tutto è finito: ponetemi sul rogo;
la festa è terminata e le lampade si estinguono.)

poi salì sulla sua auto e si inoltrò nel deserto, dove si suicidò sparandosi alla tempia.


Piccola Bibliografia di Howard.

Segue una piccola descrizione dei cicli fantastici di Howard che conosco, ciascuno con una cronologia redatta da alcuni studiosi di Howard e del fantastico (primi fra tutti L.Srague de Camp e Lin Carter). Al titolo di ogni romanzo/racconto segue un mio indice di gradimento personale, indicato da dagli asterischi, da uno a cinque:

[*] = che barba che noia, che noia che barba
...
[*****] = ha scosso la mia immaginazione, ogni tanto mi ritorna alla mente nei momenti più disparati.


Il Ciclo di Conan il Cimmero
Sicuramente il personaggio più famoso di Howard. Un barbaro, un guerriero, un ladro, un re, “destinato a calpestare con i suoi calzari i più grandi regni di ogni terra”. L'edizione in mio possesso è quella dell'Editrice Nord, raccolta in quattro tascabili (facciamo “bisacciabili”, viste le dimensioni), in cui sono presenti oltre ai racconti di Howard anche quei racconti scritti da da L.Srague de Camp e Lin Carter partendo da delle bozze di Howard, e che “tappano” i buchi lasciati dall'autore nella saga del Cimmero. Ogni racconto/romanzo è preceduto da un'introduzione che ricostruisce gli spostamenti e le vicissitudini che portarono Conan a vivere quella particolare avventura. Unica nota negativa di questa edizione: non è specificato quando un racconto è di Howard e quando è scritto da altri. Soltanto dopo aver riletto i racconti numerose volte ho imparato a riconoscere lo stile del vero Howard... direte: bastava cercare su Internet... ma dove me lo pescavo Internet, nel lontano 1994?

La “cosa” nella cripta [****]
La Torre dell'Elefante [*****]
Il Palazzo dei Morti [***]
Il dio nell'urna [**]
Gli intrusi a palazzo [**]
La Mano di Nergal [***]
La Città dei Teschi [***]
La Maledizione del Monolito [*****]
Il dio insanguinato [***]
La figlia del gigante dei ghiacci [****]
La Tana del Serpente dei Ghiacci [****]
La Regina della Costa Nera [***]
La Valle delle Donne Perdute [**]
Il Castello del Terrore [*****]
Il Muso nel Buio [****]
Falchi su Shem [**]
Colosso Nero [****]
Ombre al chiaro di luna [***]
La strada delle aquile [***]
Nascerà una strega [*****]
Lacrime Nere [*****]
Ombre a Zamboula [****]
Il Diavolo di Ferro [****]
Il pugnale di fiamma [****]
Gli Accoliti del Cerchio Nero [****]
L'Ombra che scivola [****]
I tamburi di Tobalku [***]
Lo Stagno dei Neri [***]
Conan il bucaniere (romanzo) [****]
Chiodi Rossi [****]
Le gemme di Gwahlur [****]
Il tesoro di Tranicos [****]
Lupi oltre la frontiera [***]
La Fenice sulla Lama [****]
La Cittadella Scarlatta [****]
Conan il Conquistatore (romanzo) [***]
Il Ritorno di Conan (romanzo) [****]
La strega delle brume [****]
La sfinge nera di Nebthu [****]
La luna rossa di Zembabwei [****]
Ombre nel teschio [****]
Conan delle Isole (romanzo) [***]


Il Ciclo di Kull di Valusia
Kull è un antenato di Conan (o forse, Conan è la reincarnazione di Kull). Esule di Atlantide, con un colpo di fortuna diventa re della potente Valusia. Come Conan, è un barbaro forte, coraggioso e indomito, ma a differenza di Conan è spesso avventato. (Conan del resto deriva da una parola celtica che vuol dire “saggio”). La mia edizione del ciclo è quella della Newton-Compton, curata da S. Fusco e G. Pilo.

Esilio da Atlantide [**]
Il Regno Fantasma [*****]
Il gatto di Delcardes [***]
Il Teschio del Silenzio [*****]
“Quest'ascia è il mio scettro!” [*****]
Un colpo di gong [****]
Le spade del regno purpureo [***]
Gli specchi di Tuzun Thune [*****]
L'altare e lo scorpione [****]
Il Re e la quercia (poesia) [****]


Il Ciclo di James Allison
Un'opera controversa. Il protagonista, James Allison, soffre di allucinazioni che lo portano a rivivere le sue vite passate, quando sua razza umana appena nata doveva lottare per la sopravvivenza in un mondo ostile e pieno di pericoli. Da questi racconti scopriamo che Howard, come Lovecraft e molti altri autori del tempo, erano xenofobi nel vero senso della parola, cioè soffrivano di una vera e propria patologia clinica che li portava ad avere paura del “diverso”, probabilmente dovuta alla loro vita eccessivamente solitaria. Al di la di questo, io ho apprezzato molto le atmosfere “oniriche” di questi racconti.

Il giardino della paura [****]
La valle del grande verme [****]
I figli della notte [****]


Il Ciclo dei “Miti di Cthulhu”
Howard scrisse questi racconti ispirandosi ai famosi “Miti di Chtulhu” creati dal suo amico H.P. Lovecraft. L'atmosfera è molto simile a quella dei racconti lofecraftiani originali; io li ho apprezzati molto.

La Pietra Nera [****]
Il Fuoco di Assurbanipal [*****]
La “cosa” sopra il tetto [*****]
Non scavatemi la fossa [***]


Il Ciclo di Almuric
Ciclo composto da un solo romanzo, si pone all'inizio come una storia di fantascienza, per poi tornare ad essere una “classica” storia howardiana. Molto godibile.

Almuric, il pianeta selvaggio (romanzo) [****]


Il Ciclo di Skull Face
Altro ciclo composto da un solo romanzo, in cui Costiga, un detective ormai schiavo della droga, lotta disperatamente contro il diabolico stregone non-morto Skull Face. Bella l'atmosfera, indimenticabile il personaggio principale...ma anche il cattivone di turno non scherza!
Anche in questa opera, si sente il forte tono di disagio dell'autore
nei confronti degli altri popoli e si avverte il suo vero e proprio
terrore delle persone di colore.

Skull Face (romanzo) [****]


Il Ciclo Celta
Dedicato alla gesta di un popolo a cui Howard si sentiva di appartenere, questo ciclo narra le gesta di Bran Mac Morn, il capo dei Pitti (antenati degli scozzesi e delle popolazioni celtiche dell'Europa settentrionale), e del feroce Turlogh. Siamo quasi al livello del fantasy storico. Unica pecca: mannaggia quanti nomi strani... Mac Quello, Mac queast'altro ... non si riesce a tenere il filo!

Il Tempio dell'Abominio [*****]
I re delle tenebre [***]
I vermi della Terra [***]
Il Crepuscolo del Dio Grigio [**]
Turlogh il Nero [***]
L'isola degli Dei [****]
La resurrezione del Dio Grigio [**]
La razza perduta [***]


Il Ciclo di Kirby Buchner.
Kirby Buchner è uno sceriffo dell'America sudista degli anni '30, che spesso viene a contatto col sovrannaturale. Un ciclo composto da soli tre racconti, ma che per l'ambientazione e l'atmosfera meritava di essere sviluppato di più.

Canaan nero [****]
I colombi dell'inferno [*****]
Lacrime scarlatte [***]


Il Ciclo di Solomon Kane
Solomon Kane è un caparbio giustiziere puritano, che sostiene di girare il mondo andando dove la Provvidenza lo porta per riparare i torti e difendere gli innocenti. Per alcuni critici è uno dei personaggi più riusciti di Howard, ed in effetti certe sue avventure sono indimenticabili, come indimenticabile è la figura di N'Longa, l'uomo del ju-ju, il vecchio stregone di colore che più di una volta arriva in suo aiuto, e che gli donerà il bastone a forma di testa gatto che si scoprirà essere... (leggete “I Passi all'Interno”!!!!).

Teschi sulle Stelle [*****]
La mano destra del Giudizio [*****]
Ombre Rosse [****]
I neri cavalieri della morte [***]
Lo scricchiolio delle ossa [*****]
Il Castello del Diavolo [**]
La Luna dei Teschi [**]
L'Unica Macchia Nera [***]
Le Lame della Fratellanza [**]
Le Colline dei Morti [*****]
Hawk di Basti [****]
Il ritorno di Sir Richard Greenville (poesia) [***]
Le Ali Notturne [*****]
I Passi all'Interno [****]
I figli di Asshur [***]
Solomon Kane ritorna a casa (poesia) [****]
2   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Cezy Posted - 28/08/2005 : 14:36:26
quote:
Originally posted by Gattissimo

Alla faccia della "qualche nota"

Personalmente non ho mai gradito il personaggio di Conan... sorry :P



Male! :P
Cmq il mio personaggio preferito di Sword & Sorcery
(la branca del fantasy alla Conan, quello cattivo che
quasi si mescola all'horror) resta Kane. Qui una pagina interessante,
purtroppo solo in inglese:
http://www.dodgenet.com/~moonblossom/kane.htm

Gattissimo Posted - 27/08/2005 : 23:13:48
Alla faccia della "qualche nota"

Personalmente non ho mai gradito il personaggio di Conan... sorry :P

_____________


"There once was a tiger-striped cat. This cat died a million deaths and was reborn a million times and was owned by various people he didn't care for. The cat wasn't afraid to die. Then, one day, the cat was a free cat, a stray cat. He met a white female cat, and the two spent their days happily together. Years passed, and the white cat died of old age. The tiger-striped cat cried a million times, and then died. It never came back to life." - Cowboy Bebop session #26: The real folk blues part 2

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