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 Nonsiamopirati: manifesto

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T O P I C    R E V I E W
Gattissimo Posted - 01/12/2005 : 19:56:13
Consiglio la lettura di questo testo... è molto interessante; riguarda la cosiddetta pirateria musicale, i DRM, il software libero e altri argomenti.

_____________

5   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
Domle Posted - 03/12/2005 : 23:51:06
Grandissimo Renzo Davoli.. un professorone molto stimato da noi...!!!!

--------------------------------
Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene.
Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo,
perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL?

-----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp... -----
Marko Posted - 02/12/2005 : 19:41:00
Gatto, non dovresti sperare che le multinazionali falliscano così come non dovresti comportarti diversamente da come chiede quel professore.
Te lo dice uno che non sopporta l'arroganza e il cinismo che caratterizza la maggior parte delle multinazionali, che in molti casi non sono altro che monopoli (o quasi) nascosti, ma uno che ha anche un forte senso della legalità e della correttezza.
Poi non sarebbe utile né desiderabile se una multinazionale fallisse. A parte i danni ingenti all'economia (visto che molte di loro sono delle vere colonne portanti nei rispettivi settori), il numero enorme di disoccupati che si creerebbe, e la considerazione che il suo posto verrebbe preso da un'altra concorrente che anzi resterebbe da sola con un mercato ancora maggiore a disposizione, ciò che è necessario e sufficiente è che tutte le multinazionali rispettino tutti i diritti sia dei loro dipendenti (in primo luogo una paga equa e non solo il minimo sindacale) sia dei consumatori sia dei concorrenti più deboli.
Perché ciò sia attuato, è necessario, com'è già avvenuto in vari casi e avviene sempre più di frequente, che le authority dei diversi Paesi e anche organismi a lievllo internazionale, su segnalazioni e pressioni di organizzazioni e anche di cittadini semplici, facciano controlli periodici e condannino certi atteggiamenti, sanzionandoli con maxi-multe. Inoltre i prezzi dei prodotti, anche x salvaguardare lo stesso andamento dei mercati, devono essere concordati e tenuti a determinati livelli. Ma per fare ciò ci vorrebbero, anche ad es. a livello dell'UE, degli accordi che spesso x interesse di alcune lobby non vengono presi.



I will always be doing music, but there are nobody who knows how it will turn out.
I will always be doing music, but there are other people who will decide whether I'll be staying....

Gattissimo Posted - 02/12/2005 : 16:29:40
Sono avvenimenti come questi che ti insegnano a comprarti un UPS (o un portatile)

quote:
Qui viene condannata la copia contro la volontà dell'autore, quindi il prof. non legittima la copia di TUTTO quello che è copiabile, come molti di voi vorrebbero. Poi possiamo chiamare tale attività come vogliamo, ma la sostanza non cambia.

Io mica ho detto che sono d'accordo con tutto ciò che scrive

quote:
Secondo me, permettere a un autore e/o produttore di decidere a chi far pagare e a chi no un prodotto sul mercato, sarebbe una discriminazione che può spingere i soggetti a comportarsi in modo illegale, perché ad es. un professionista potrebbe spacciarsi x un utente comune pur di non pagare la sua copia.

Non è tanto un discorso sul cosa permettere o cosa no. Il fatto è che controllare studi e aziende è molto più facile che controllare i privati. Di tanto in tanto la finanza effettua controlli negli uffici per verificare che tutto sia a posto, e se ti beccano non in regola partono i multoni. Ma nessuno mai andrà a controllare nelle case dei privati, a meno che non abbiano fondati sospetti che il privato in questione abbia a che fare con attività illegali (per esempio se rivende il software piratato). E' per questo che le copie illegali di software come photoshop sono di fatto tollerate. Bene o male alla Adobe (una per dirne tante) capiscono che nessun privato potrà/vorrà mai pagare i cifroni che chiedono per le licenze. Una cosa è 20 euro per un cd, un'altra è 2000 per una licenza di software di fotoritocco.

quote:
Allora quello che mi sembra + giusto attualmente è che tutti paghino per avere un prodotto della cultura, anche per incoraggiare l'autore a continuare, ma che si paghi il "giusto", cioé molto di meno degli attuali prezzi, in modo da renderlo davvero accessibile a tutti, magari con ulteriori agevolazioni agli utenti privati su certi prodotti come i software.

Su questo sono abbastanza d'accordo, ma i prezzi andrebbero ridotti parecchio, non solo da 20 a 15 euro... per non parlare degli assurdi servizi tipo itunes che fanno pagare un dollaro a canzone (e tu per la tua onestà ti prendi file difficili da riprodurre e impossibili da masterizzare)...

Il fatto è che ciò che dici tu non accadrà finchè a capo di tutto l'ambaradan ci saranno le major del disco. Se c'è un esempio di comportamento sbagliato di fronte alla crisi, è il loro. Invece che cercare di capire come sfruttare il fenomeno p2p a loro vantaggio usano il pugno di ferro. Come sia possibile che dopo anni di questa tattica ancora non abbiano capito che più stringono più gente gli scapperà tra le dita io proprio non lo so... i manager devono essere dei veri incompetenti...

E' in parte per questo motivo che spero che le major falliscano o vengano messe in crisi nera... l'altro motivo è che così magari rivaluteranno il loro concetto di musica e smetteranno di cercare di ficcarci in gola fulgidi esemplari di talento musicale tipo le tatu.

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Marko Posted - 02/12/2005 : 12:25:14
Miseria, avevo fatto tutta una serie di riflessioni interessanti sull'argomento, ma se n'è andata la luce

Anche se il prof. chiede di non copiare delle frasi o delle parti per evitare di travisarne il contenuto (Gatt, tu fai mai di queste cose? ) credo che dopo aver letto il documento attentamente, posso riportare una frase che in sé è completa e non può essere diversamente interpretata o contraddetta da altre parti del testo.

"La volontà dell'autore, nonché la paternità dell'opera sono sacre, l'atto compiuto è quindi sicuramente immorale e non deve essere compiuto. Però non è pirateria, il termine è improprio."

Qui viene condannata la copia contro la volontà dell'autore, quindi il prof. non legittima la copia di TUTTO quello che è copiabile, come molti di voi vorrebbero. Poi possiamo chiamare tale attività come vogliamo, ma la sostanza non cambia.

Condivido tutto il discorso del professore su cos'è cultura e cosa no e che la cosa migliore sarebbe rendere libero e gratis tutto ciò che riguarda la cultura, ma finquando c'è questo mercato, ciò di cui si dovrebbe discutere (ed eventualmente rivedere le leggi relative) è se c'è o meno la volontà dell'autore di rendere le sue opere copiabili e allo stesso tempo di venderle (anche se non so quanto gli convenga e soprattutto quanto convenga al produttore). Accertata questa volontà, bisogna vedere se sia possibile e quali ripercussioni abbia sul comportamento delle persone, rendere tale volontà applicabile solo a determinate categorie di persone.
Il prof. parlava dei produttori di software che implicitamente permettono la copia non autorizzata agli utenti comuni, mentre professionisti ed enti devono pagare. Ora non sto a riscrivere tutti i ragionamenti che c'avevo fatto, ma passo alla conclusione.
Secondo me, permettere a un autore e/o produttore di decidere a chi far pagare e a chi no un prodotto sul mercato, sarebbe una discriminazione che può spingere i soggetti a comportarsi in modo illegale, perché ad es. un professionista potrebbe spacciarsi x un utente comune pur di non pagare la sua copia.
Allora quello che mi sembra + giusto attualmente è che tutti paghino per avere un prodotto della cultura, anche per incoraggiare l'autore a continuare, ma che si paghi il "giusto", cioé molto di meno degli attuali prezzi, in modo da renderlo davvero accessibile a tutti, magari con ulteriori agevolazioni agli utenti privati su certi prodotti come i software.



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Cdnayer Posted - 01/12/2005 : 21:56:27
Stimo moltissomo questo professore per le verità e le cose giuste e i vari esempi integrati, non posso che dire è un grande. Se non fosse però il testo così lungo, sarebbe veramente un manifesto, ma nessuno si fermerebbe a leggerlo tutto, ci vorrebbe una campagna divulgatoria che racconti alla gente la sua opionione assolutamente giusta e vera.

Lene per me è una dea, ma intesa non senza difetti, ma come un essere meraviglioso, come se fosse una cosa che sia venuta da non so dove, perchè mi sforzo a capire "ma è possibile che esista un essere umano così?"

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