Lene.it Forum
Lene.it Forum
Home Lene.it | Profilo-Profile | Registrazione-Register | Topic attivi-Active topic | Utenti-Users | Cerca-Search | FAQ
 All Forums
 Forum
 Altri temi
 E' morto Giacinto Facchetti, Presidente dell'Inter

Note: You must be registered in order to post a reply.
To register, click here. Registration is FREE!

Screensize:
UserName:
Password:
Format Mode:
Format: BoldItalicizedUnderlineStrikethrough Align LeftCenteredAlign Right Horizontal Rule Insert HyperlinkInsert EmailInsert Image Insert CodeInsert QuoteInsert List
   
Message:

* HTML is OFF
* Forum Code is ON
Smilies
Smile [:)] Big Smile [:D] Cool [8D] Blush [:I]
Tongue [:P] Evil [):] Wink [;)] Clown [:o)]
Black Eye [B)] Eight Ball [8] Frown [:(] Shy [8)]
Shocked [:0] Angry [:(!] Dead [xx(] Sleepy [|)]
Kisses [:X] Approve [^] Disapprove [V] Question [?]

 
   

T O P I C    R E V I E W
salvo.p Posted - 04/09/2006 : 17:15:51
Era già Sua la storia. Ora siede sul trono dell’Eternità.
Giacinto Facchetti ci ha lasciato troppo velocemente per non confondere, in questi attimi, il dolore e la rabbia, il senso d’ingiustizia e la preghiera. Ci ha lasciato dopo aver giocato, con determinazione e stile, l’ultima partita. Spinto nel campo del dolore da un destino nascosto, improvviso, bastardo. L’atleta, nella testa e non solo nel fisico, nella morale e nei riti di una vita quotidiana all’insegna della lealtà e dello sport, ha lasciato il posto all’uomo di 64 anni sorpreso, colpito, ferito, ma non vinto. Ha stretto i denti, ha combattuto sorretto dall’affetto dei suoi cari, di Massimo Moratti, di tutta l’Inter e di tutti gli interisti, mai abbandonato dal campionato infinito di amici che aveva, che ha, che lascia attoniti, storditi, in Italia e nel mondo. Oggi ci ha lasciati il diciannovesimo presidente della storia dell’Inter, il campione nerazzurro e azzurro indimenticato e indimenticabile, il dirigente italiano stimatissimo in Fifa e Uefa, il marito, il padre, il nonno, l’amico.
Oggi ci ha lasciato Giacinto Facchetti, una persona per bene.

F.C. Internazionale






È successo tutto in un maledettissimo giorno uguale a tanti altri. Un giorno senza segnali, senza avvertimenti, un giorno col cielo al suo posto, e non c’era modo di capire che un attimo dopo, si sarebbe capovolto. Quanto ci mettono a dirti che il tempo ti si è ristretto e non hai più garanzie? Pochissimo.
Per Giacinto Facchetti, quel giorno era stato fino a quel momento normale. Poi è seguito il silenzio. Lo chiedeva lui, anzi lo chiedeva quella famiglia così incredibilmente bella e unita che aveva intorno, con lui faceva un tutt’uno, erano qualcosa di raro, i Facchetti, tutti avremmo voluto una piccola parte in una famiglia così. Adesso, anche a loro, resta questo.
Le immagini di un ragazzo diventato uomo correndo dietro a un pallone, e rimane una grande lezione di vita, perché era un uomo pacato capace di grandi slanci, corretto fino all’inverosimile, per cui nemico acerrimo di tutte le slealtà, fortissimo, integro, figlio della provincia ma abituato a sedersi a qualsiasi tavola.
Era un uomo da re e da operai. Era un amico leggendario. Era un eroe da romanzo, Arpino lo sapeva bene. Un romanzo di vita, di classe, di essenzialità.
La prima cosa che faceva dopo le partite, era chiamare casa, i suoi figli, e Massimo Moratti. Troppe volte, quando qualcuno scompare, di lui si cercano le solo le cose buone.

Il fatto è che di Giacinto Facchetti puoi dire solo quelle, che di cose cattive non ne trovi. Le malattie sono bastarde. Colpiscono a caso, non interessa se uno è stato buono, cattivo, perfido. Se lascia molto amore o poco. Giacinto lascia senz’altro molto amore, e quindi un infinito dolore, dietro di sé. Ma forse è sempre così. Una cosa è la conseguenza dell’altra.
Vengono in mente tante cose. Quando raccontava di suo nonno che aveva l’Unità in tasca, e quando invece parlava del suo oratorio, dove giocava da piccolo. L’attenzione affettuosa, mai abbandonata, con cui si riferiva a Helenio Herrera. I diari del Mago li aveva tenuti lui.
L’amicizia profonda, nata che erano due ragazzi, che lo ha legato a Massimo Moratti. Fino all’ultimo, uno c’è stato per l’altro, e l’altro c’era. Credendo in un miracolo, perchè tutti ci abiamo creduto. Se c’era un uomo che se lo meritava, quello era Giacinto Facchetti. Ed era talmente forte, talmente integro, che a volte il miracolo sembrava arrivare.
La rabbia che lo prendeva quando capiva che ci stavano fregando, e lo facevano da tanto, troppo tempo.
La fretta con cui si alzava da tavola, negli alberghi, se c’era una partita in televisione.
La chiarezza con cui inquadrava caratterialmente un giocatore.
Il suo odio per il fumo, su questo era intransigente.
La gentilezza con cui parlava. La lettera che scrisse alla sorella di George Best, lo scorso anno, in ricordo di un campione diversissimo da lui, ma che aveva sempre stimato.
E la dignità con cui passò oltre la scomparsa della propria sorella, cancro, anche lei, e invece la felicità del suo primo giorno da nonno.
La fermezza che aveva. I suoi occhi, così chiari. L’amicizia che dava e che ci si trovava a dargli. Lunghe ore a parlare, a valutare, a raccontarsi. Storie di calcio e di vita, giorni buoni e cattivi, una tale infinità di giorni insieme da pensare che non sarebbero finiti mai. E poi, mai così. Fino a quel giorno in cui ci ha chiesto silenzio e tutti abbiamo obbedito, stando ad aspettare un miracolo.
Quando le cose finiscono, ti chiedi dove vada a finire tutto questo, se in cielo, in un’altra dimensione o in niente. Certo, ti resta nel cuore. Ma in questo momento, per tanti di noi è un cuore spezzato. È andato a pezzi in un giorno maledettamente uguale a tanti altri. Senza segnali, senza avvertimenti, col cielo che se ne stava come sempre al suo posto.
Si è capovolto all’improvviso.

Di Susanna Wermelinger





IL RICORDO DI JAVIER ZANETTI
Javier Zanetti "C'è un immenso dolore da parte di tutti noi e da parte di tutta la famiglia nerazzurra. Giacinto ci mancherà moltissimo perchè era una persona straordinaria, un essere umano molto molto buono, in tutti i sensi. Ha fatto parte e farà sempre parte della storia dell'Inter. Oggi è un giorno molto triste anche perchè lui è sempre stato vicino a noi, vicino a tutti. Ripeto: Giacinto ci mancherà tantissimo".




LA CARRIERA

Giacinto Facchetti nasce a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 18 luglio 1942. Inizia a giocare a calcio nella squadra del suo paese, ma è portato per lo sport in generale, infatti ottiene buoni risultati anche nei campionati giovanili di atletica leggera. Già a sedici anni è un promesso campione del pallone, conteso dall’Atalanta, la società di Bergamo, e dall’Inter che, alla fine, si aggiudica il ragazzo dal fisico poderoso e che, in maglia nerazzurra, diventerà una leggenda.
Facchetti esordisce nel massimo campionato italiano di calcio il 21 maggio 1961 allo stadio “Olimpico” di Roma: l’Inter vince 2-0. La domenica dopo, a Milano contro il Napoli, Facchetti segna il primo dei 59 gol realizzati con la maglia nerazzurra. E’ Helenio Herrera, l’allenatore dell’Inter più forte di sempre, dell’Inter che ha saputo vincere scudetti, Coppe Campioni e Coppe Intercontinentali, che esalta al massimo le qualità di Facchetti: terzino sinistro, sa difendere e attaccare, è talmente bravo in fase offensiva che, alcune volte, viene schierato persino nel ruolo di attaccante.
Facchetti, da calciatore, nell’Inter vince 4 campionati italiani, 2 coppe dei Campioni, 2 coppe Intercontinentali, 1 Coppa Italia. In totale, con la maglia nerazzurra, disputa 476 partite di campionato. Straordinaria anche la sua carriera nella Nazionale italiana: 94 partite, per 70 volte capitano della squadra azzurra, campione d’Europa nel 1968 e vice-campione del Mondo nel 1970 in Messico.
Conclusa la carriera da calciatore, Facchetti intraprende quella da dirigente. Sempre e comunque al fianco dell’Inter, società per la quale ricopre diverse cariche: da vice-presidente a “ambasciatore” nel mondo, da membro del Consiglio d’Amministrazione a direttore tecnico. Il 30 gennaio 2004 Massimo Moratti gli lascia la massima carica: Facchetti è il primo calciatore della storia nerazzurra a essere nominato Presidente. Sotto la sua gestione l’Inter vince uno scudetto, due edizioni della Coppa Italia e due della Supercoppa Italiana.
Da sempre considerato un calciatore simbolo del calcio mondiale, ricopre divese cariche istituzionali anche in Fifa e Uefa insieme con i grandi campioni che hanno scritto la storia dello sport.


Tratto da www.inter.it



Lene è tornata...
8   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
riccardino Posted - 08/09/2006 : 15:05:01
E' scomparso prematuramente un grande calciatore e, a quanto si dice, un grande uomo. Che la sua anima riposi in pace.
tiziano_lm Posted - 07/09/2006 : 08:38:13
Ciao Giacinto, un pensiero anche da parte mia x Te.


I guess I'll go / far hidden / never to be found...
°Aredhel ° Posted - 07/09/2006 : 04:58:31
sapevo di Bergamo in lutto in questi giorni......


C.BAGLIONI A BERGAMO,IO C'ERO :D HA FATTO PURE IL VIDEO ..GRANDE!!
marcycampa Posted - 06/09/2006 : 20:13:53
Da milanista mi associo all'addio al mitico Giacinto Facchetti, uomo leale, sportivo... scomparso troppo presto.... lo sport aveva ancora bisogno di lui... Purtroppo era già da qualche mese malato e tutti i mass media che sapevano hanno preferito tenere la cosa segreta, come lui aveva cortesemente richiesto. Fino a un mese fa rincorreva una pallina da tennis e tirava grandi dritti e grandi rovesci, il male al ginocchio... e il resto che purtroppo è arrivato. Grande Giacinto Facchetti, un uomo come pochi che allo sport poteva ancora fare del bene...


http://spaces.msn.com/marcycampaworld/
"La vita da un finestrino corre veloce, non si fa a tempo a guardare il paesaggio che subito svanisce" da I Cassetti Perduti di F. Ceniti
Gaga Posted - 04/09/2006 : 22:34:01
Da figlio di interista ed interista virtuale mi associo a quanto detto.
Credo che, al di là degli appassionati di calcio, fosse una persona conosciuta ed apprezzata.
Luke Posted - 04/09/2006 : 21:58:30
Un pensiero per lui anche da parte mia...

Salutaci Peppino da lassù... ne avrete di cose da "raccontarvi"...

"An ocean and a tear
I can't see land from here
There are a thousand ships at sea
From one you can see me "


Robert Post - "Ocean & a tear"
ambrogivs Posted - 04/09/2006 : 20:29:02
Mi dispiace,era un uomo ancora piuttosto giovane e la notizia è arrivata all'improvviso.
Si parla di malattia incurabile,quindi presumo che lui sapesse di essere in fin di vita e non aveva detto niente...?
Peccato,mi sembrava una brava persona

salvo.p Posted - 04/09/2006 : 17:22:14
Grandissimo uomo di sport... Ha dato la vita per il calcio e per la sua Inter!! E' stato un SIGNORE e per questo lo ricorderemo sempre noi tifosi interisti!!
Quest'anno lo scudetto lo vinceremo sul campo e ci riusciremo per poterlo dedicare a te che eri una persona stupenda e soprattutto PULITA!!!
GRAZIE PRESIDENTE!!

Lene è tornata...

Lene.it Forum © Go To Top Of Page
0.16 sec. Snitz Forums 2000