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T O P I C    R E V I E W
President Posted - 14/01/2007 : 19:42:36
Riporto questo articolo, mi è piaciuto molto.
La storia è ben nota, ma fa veramente ribrezzo il movente di tutto questo...


È stata la donna a sgozzare Youssef: piangeva
di Anna Savini

Erba - Dalla casa dei Romano alla palazzina della strage di Erba si contano solo dieci passi. Rosa e Olindo li percorrono con una spranga e due coltelli in mano. Camminano rasenti al muro, per non farsi vedere, e cercano di non fare rumore. Indossano due paia di guanti ciascuno, uno sopra l’altro, quelli di lattice sotto, quelli da lavoro sopra. Vogliono essere di sicuri di non lasciare impronte perché sanno già cosa stanno per fare: stanno per mettere fine al rumore che li tiene svegli tutte le notti, stanno per uccidere Raffaella Castagna, la donna che li ossessiona da anni. La seguono da giorni, hanno studiato le sue giornate. Sanno che torna dal lavoro a un quarto alle otto, che la accompagna a casa la mamma Paola, dopo averle curato il bambino tutto il giorno.

Hanno visto il marito, Azouz Marzok, partire per la Tunisia. Quello è un duro, se ci fosse lui, il piano potrebbe andare a monte. Ma lui non c’è. Non ci sono neppure i vicini che dominano la corte dal loro balcone. Se ne sono andati da tempo e per il trasloco dei nuovi inquilini c’è ancora una settimana. E l’11 dicembre, fa freddo, è buio, piove e c’è la nebbia. Soprattutto è lunedì. Il giorno in cui Raffaella esce a portare la pattumiera. È quello il momento che aspettano il netturbino e la moglie maniaca dell’ordine, del silenzio e delle pulizie. Che Raffaella esca con il sacchetto in mano per saltarle addosso. Forzano il portoncino dell’ingresso comune della palazzina, si acquattano sul pianerottolo e aspettano che la porta di Raffaella si apra. Mancano pochi minuti alle 20 quando questo avviene. Olindo perde la sua solita aria da bonaccione mentre colpisce la donna con una sprangata in testa. Youssef piange mentre il netturbino e la moglie prendono a coltellate la loro nemica facendo schizzare sangue dappertutto. E urla mentre riservano alla nonna lo stesso trattamento. Piange di continuo e Rosi ha il mal di testa. Basta questo per stendere il bambino di due anni sul divano e tagliargli la gola con un traglio netto e profondo.
Sul corpo di Youssef, anche un ematoma sul braccio sinistro e tagli sul corpo e sulle mani.

Lo ha detto lei, la moglie del netturbino, la donna che ha gridato davanti alle telecamere. Lo ha detto durante la confessione dell’altra notte, quando dopo due giorni di interrogatori, non è più riuscita a tenere in piedi la recita con la quale pensava di aver fatto fessi tutti, giornalisti e carabinieri. «Piangeva e avevo mal di testa», tutta qui, la risposta alla domanda a quello che tutti si sono sempre chiesti da un mese: «Ma perché anche il bambino?». Ora che anche lui tace, ora che nella casa di Raffaella c’è finalmente silenzio anche se il prezzo pagato sono i tappeti pieni di sangue, ora bisogna cancellare le prove. Prima il fuoco, poi l’acqua. Lo sanno tutti che i pompieri di Erba fanno bene il loro mestiere.

Non resta che appiccare il rogo che li farà accorrere. Rosi e Olindo armeggiano con accendini e cataste di libri e il piano perfetto sta quasi per essere ultimato prima della fuga. C’è un urlo, però, che disturba la loro missione. È quello di Valeria Cherubini, la vicina che abita nella mansarda sopra a Raffaella. Ha visto il fumo, la signora Cherubini, e chiede aiuto al marito: «Mario, corri, qui va tutto a fuoco, sono dentro tutti!». Mario Frigerio corre, apre la porta di casa e si precipita giù dalle scale. Arriva davanti alla porta di Raffaella, la porta si apre e la mano «di un uomo grosso con gli occhi cattivi» lo trascina dentro e lo trascina a terra.

Olindo, l’uomo grosso con gli occhi cattivi, si china sopra di lui e gli taglia la gola (ma sopravviverà alla strage). Poi Olindo gli cammina sopra, sente l’urlo della signora Cherubini: «Mario, aiutami». Insieme a Rosa la raggiungono dentro la mansarda e la moglie la uccide a coltellate alla schiena. Ramon Pietro, il nonno, l’altro vicino, è sordo come una campana e non ha sentito nulla. E Rosa e Olindo possono farsi largo tra il lago di sangue e tornarsene a casa.

Ci sono sempre dieci passi da percorrere. E sono nel garage lavanderia dove Rosa allinea in ordine alfabetico i detersivi e tiene la sua collezione di stracci e strofinacci. Si cambiano in fretta e buttano tutto quanto in lavatrice. Mancano pochi minuti alle 20.30. I vicini sono chiusi in casa per cena e sembrano non essersi accorti di nulla. Il netturbino grande e grosso e la moglie piccola e rotondetta salgono sulla Seat Arosa escono dal cortile, destinazione Como per costruirsi il loro alibi. Lo scontrino di Mc Donald’s è delle 21.38, ma non impiegano tanto tempo per mangiare perché hanno ancora una cosa da fare: liberarsi delle armi del delitto. Romano lavora alla Eco Nord di Figino Serenza, gli inceneritori li conosce bene. È lì che finiscono spranga e coltelli, prima del rientro a casa. Sono le 23 e bisogna farsi vedere bene dai vigili del fuoco. «Cos’è successo? Noi abitiamo qui ma eravamo fuori». Tutto il mese a ripetere la stessa cosa, fino al crollo e alla confessione finale: «Siamo stati noi, facevano troppo rumore». E tanto basti per ricordarsi di non far troppo rumore in casa se ci sono vicini come Olindo Romano e signora.


Non so cosa aggiungere, ho solo tanta delusione per la decadenza della società in cui stiamo vivendo...


Una voce d'angelo che mi riempie il cuore, eccolo il vero nettare della vita...
8   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
morpheus99 Posted - 27/01/2007 : 21:03:34
La trovo anch'io di cattivo gusto, mi dissocio da quello che ho scritto.

Sono rammaricato che ogni volta che penso che esistano dei limiti al comportamento degli esseri umani, ogni volta vengo contraddetto.

Faccio le mie più sentite condoglianza ai parenti delle vittime spero possano superare il dolore e possano riprendere la loro vita.

There's nothing but light....

Pegasus_TDCi Posted - 26/01/2007 : 22:22:55
Alcuni tifosi avevano esposto uno striscione con questa frase in non so quale partita... personalmente non mi era piaciuta, ma è un dato di fatto che anche stavolta la spettacolarizzazione e gli affari che si stanno facendo quanto a servizi fotografici, copertura mediatica eccetera fanno a dir poco rabbrividire... :(



Can you feel me, my love? I'm hurting so bad...
morpheus99 Posted - 26/01/2007 : 21:05:57
Scusate se ci metto un po' di ironia ma è solo per sdrammatizzare una situazione davvero preoccupante:

meglio l'erba del vicino che un vicino di erba !!!

There's nothing but light....

Eyes Closed Posted - 26/01/2007 : 07:36:26
Io credo che fatti come questi siano proprio la conferma della banalità dal male... Un fatto come questo si commenta da solo, vorrei solo aggiungere (come detto anche dagli altri) che questo non è un buon motivo per smettere di fare del bene...
Domle Posted - 16/01/2007 : 12:44:48
E' una delle differenze base tra l'animale e l'uomo, quella di riuscire a contenere gli istinti e la cattiveria che sono insiti in qualsiasi essere tramite la ragione.

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Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene.
Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo,
perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL?

-----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp... -----
Marko Posted - 16/01/2007 : 09:37:38
Non è mai facile entrare dentro certi episodi e soprattutto dentro certe teste, e casi come questo insegnano che occorre stare molto attenti prima di trarre facili conclusioni (mi riferisco implicitamente anche al caso di Cogne)
Per fortuna in questo caso, nonostante l'accurata pianificazione, la verità è venuta a galla. Quello che impressiona è l'ordinaria follia di questa strage, come in certi film, dove tutto parte da stupidaggini magari protratte nel tempo. Eppure, ci si chiede, non succedono screzi tra tutti i vicinati, senza arrivare a questo? Probabilmente (ma è solo una "giustificazione" che mi dò ogni volta) alcune persone non stanno tanto a posto con la testa come sembrano. Ma in realtà il male sa scavare bene, più velocemente del Bene, trovando al momento opportuno il suo sfogo in modo esplosivo, devastante. E logicamente un fatto del genere assume una risonanza enorme. Però non dobbiamo farci impressionare, o lasciare che s'insuinino in noi dubbi e sospetti sugli altri esseri umani. Non posso che concordare con quanto detto da Riccardino, per averlo ripetuto anch'io più volte in passato: operiamo il bene con fiducia, unendoci alla "corrente" positiva che circola nel mondo.


Pour me some wine join me tonight Surround me with your happy faces
I needed the laughs I needed you tonight Life is so good when I'm with you
Newtti Posted - 15/01/2007 : 22:54:36
A questi le torture cinesi servono,altro che
riccardino Posted - 15/01/2007 : 19:07:06
Mi sembra strano che nessuno finora abbia risposto a questo interessante Topic.
Immagino che questa vicenda susciti in tutti noi, orrore e sgomento, sia per l'efferatezza degli assassini, sia per la futilità delle motivazioni.
Comprendo la delusione di Pres quando si riferisce alla decadenza in cui sembra versare la nostra società, ma esorto tutti a non cadere nell'equivoco in base al quale al mondo esista solo il male.
Ascoltando i telegiornali o leggendo i giornali, è vero, si sentono quasi solo brutte notizie: all'ordine del giorno, vi sono le guerre in varie parti del mondo, atti di terrorismo, fatti di cronaca nera, ecc...
Il Male esiste, nessuno lo nega, ed è anche molto esteso al mondo, ma esiste anche il Bene, anche di quest'ultimo il mondo è pieno.
Ma solo del primo tutti ci accorgiamo, perchè fa notizia ed è molto evidente. Il Bene, al contrario, non fa mai notizia e soprattutto non fa rumore, perchè si manifesta col cuore anzichè con le bombe o i coltelli.
Ogni giorno ci sono milioni di persone al mondo che dedicano la propria vita al prossimo, ossia ai propri cari, ai malati, ai poveri, agli emarginati, lo fanno sia tramite associazioni specializzate, sia nel silenzio della routine quotidiana.
E' grazie a queste persone che nessuno di noi, credente o laico che sia, deve mai perdere la speranza in un mondo migliore, all'interno del quale ciascuno di noi, nel suo piccolo, è chiamato a fare la sua parte.

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