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gibi
Fan
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Posted - 19/11/2005 : 17:12:00
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ieri stavo guardando studio aperto.. ad un certo punto mandano un servizio di 3-4-5 minuti su carlo d'inghilterra che ha smesso di giocare a polo perchè (testuali parole) "deve riservarsi gli ultimi colpi pelvici per camilla". (che schifo..) Il servizio successivo di 1-2 minuti era sulla riforma costituzionale e la finanziaria (tutto insieme): intervista a berlusconi che stava prendendo l'aereo, di spalle, che dice che "hanno regolato a livello regionale istruzione e sanità". Poi la CEI che dice che la devolution non va tanto bene ma che non si pronunceranno in merito, a patto (aggiungo io) che gli si consenta di avere dei volontari antiabortisti del movimento per la vita nei centri per l'aborto.(aggiungono loro). Che schifo. In russia ai tempi del comunismo l'informazione era più libera!!!
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Gaga
Fan
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Posted - 20/11/2005 : 00:07:39
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Esatto...capisco mandare servizi su queste sciocchezze quando NON c'è niente di più importanbte da dire... |
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Dave
Fan
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Posted - 20/11/2005 : 01:04:41
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L'unico consiglio che posso darvi è di ascoltare un po' tutti i pareri, specialmente leggere tanto dai siti di controinformazione che pullulano internet, di solito ci azzeccano... Ah, io Mediaset ho smesso di guardarla da due anni...
This is where we are today, people going separate ways This is the way things are now, in disarray. I read it in the papers, there's death on every page Oh Lord I thank the Lord above, my life has been saved.
(Freddie Mercury) |
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Zuzzy
Staff / Moderatore
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Posted - 20/11/2005 : 01:13:53
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Il tema proposto da gibi è molto interessante... e credo si possa affrontare anche senza entrare nel dibattito politico vero e propio. Credo sia utile parlarne anche per dare giusti consigli ai più giovani..
Alla base del discorso di gibi c'è da fare un semplice ragionamento: ogni volta che guardiamo la tv, o un giornale, dobbiamo sapere chi è il capo e trarne tutte le conclusioni. E' ovvio che un dipendente di una qualsiasi azienda non offenda o danneggi pubblicamente il proprio capo, e questo vale per tutte le reti tv, i giornali, ecc. Sapere chi comanda una tv o un giornale ci fa capire quali sono le notizie che i giornalisti ometteranno o distorceranno a favore del loro capo.
Come possiamo nel nostro piccolo difenderci da questa anomalia del sistema tv italiano? Come dice Dave, noi abbiamo la fortuna di poter navigare su internet, quindi possiamo informarci su tutto online, possibilmente leggendo fonti diverse e documenti ufficiali...
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Domle
Fan
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Posted - 20/11/2005 : 01:22:49
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La domanda é: Come se ne parla senza entrare nel discorso politico?
-------------------------------- Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene. Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo, perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL? -----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp... ----- |
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ambrogivs
Fan
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Posted - 20/11/2005 : 01:27:54
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quote: Originally posted by Domle
La domanda é: Come se ne parla senza entrare nel discorso politico?
Appunto...Decisamente impossibile
Il discorso "a linee generali" è quello fatto da Zuzzy 2 post fa,e si chiude lì
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Zuzzy
Staff / Moderatore
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Posted - 20/11/2005 : 01:51:18
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Girovagando per la rete ho appena trovato una cosa interessante: “Diritto alla comunicazione e alla conoscenza” http://www.forumterzosettore.it/Notizie/Notizia7.asp?ID=147 E' un'iniziativa interessante a cui hanno già aderito diversi giornalisti e non solo...
Copio tutto il documento perché a mio avviso è ben scritto e centra tutti i punti principali: ------
Nella società dell’informazione e della conoscenza, la partecipazione sociale, la creazione di ricchezza ed il pieno svolgimento della cittadinanza dipendono sempre più dai processi comunicativi. È per questo che, nell’ambito di un progetto di innovazione del welfare socio-culturale, un posto particolare spetta alla libertà di informare e di essere informati di tutti i cittadini, al diritto di esprimersi liberamente, al diritto di accesso al sistema dei media, al diritto ad essere connessi alla rete in maniera interattiva, al diritto di usufruire della “risorsa comunicazione” in tutte le sue possibili forme. Libertà e diritti che il mondo delle istituzioni e della politica dovrebbero sostenere ed ampliare attraverso:
- la garanzia dei diritti a comunicare ed informare oltre a quelli di accesso all’informazione, sviluppando una cittadinanza attiva della comunicazione; - una sussidiarietà ampliata alla produzione e diffusione dell’informazione e della comunicazione; - la creazione e il sostentamento di luoghi diffusivi di conversazione e scambio, aperti ai nuovi soggetti comunicativi.
Per fare questo riteniamo si debba operare attraverso cinque leve strategiche:
1. Un sistema multimediale pluralistico, aperto e sociale che garantisca non solo il pluralismo e l’assenza di posizioni di monopolio, ma anche la presenza di una serie di canali di accesso pubblico e di utilità sociale, e di emittenti comunitarie, di servizio e non profit sia a livello nazionale, sia locale.
2. Un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente e di qualità che punti a munire i cittadini di strumenti per l’accreditamento sociale. E’ necessario, quindi, che il sistema pubblico garantisca una pluralità di voci al suo interno, valorizzi le competenze interne che rappresentano anch’esse una risorsa pubblica e, contemporaneamente, sviluppi contenuti sempre proiettati in avanti rispetto all’ orizzonte culturale dei pubblici, avviando inoltre un’analisi critica e consapevole dei dati di ascolto.
3. Possibilità e capacità di accesso agli strumenti della comunicazione digitale, telematica e mediata dal computer che non si esaurisca nella possibilità di connessione a internet anche attraverso luoghi pubblici, ma attraverso la diffusione della banda larga e delle nuove tecnologie wireless, grazie a garanzie di trasparenza nella governance della Rete, possibilità di offerta informativa, condivisione e scambio da parte di tutti i soggetti sociali.
4. Sostenerne il valore sociale e la dignità dell’editoria del terzo settore – che svolge un ruolo insostituibile per la democrazia e il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese - in quanto “prodotto editoriale” sociale e specifico, attraverso politiche di sostegno per la distribuzione e postalizzazione a costi convenzionati e la destinazione di una quota riservata di pubblicità istituzionale.
5. Un nuovo welfare della comunicazione, infine, non solo deve garantire spazi e tempi per la creazione dei saperi e la ricerca scientifica, per la formazione permanente e per la loro diffusione, ma deve garantire che questa conoscenza vada ad alimentare quello spazio comune che ne favorisca e difenda la diffusione invece che comprimerla e ridurla.
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Erwin Rommel
Fan
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Posted - 21/11/2005 : 21:02:10
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Scusate! Non so neanche come fate a guardare Studio Aperto! Ti trova tutte le str*n*ate possibili, ma evita di darti le notizie importanti. (A me Carlo e Camilla, insieme a tutto il loro seguito e alla Regina stanno sui cogl*oni. Quando fanno le loro Cerimonio con tutti quegli abiti, io manderei loro uno di quei camion di Casalboni spurghi, che vanno ad aspirare le schifezze della pozza nera e aprirei i bocchettoni contro di loro. A morte quei mantenuti, W la Repubblica) Comunque l'informazione c'è... Guardate le reti RAI. E' una polemica inutile! Poi le informazioni dovete prenderle da più fonti, non solo quelle della propria parte! In quel modo sentirete solo quello che volete... Io per esempio leggo l'espresso(ribadisco che sono di destra), su cui vedo molte idee che non condivido, e molte volte mi fanno inca**are!
Maiora viribus audere
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Domle
Fan
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Posted - 21/11/2005 : 21:14:13
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Verissimo.. bisogna vedere più fonti. Cioè sapere da chi vengono pagati i giornalisti delle emittenti\giornali, e valutare sia quelle informazioni sia le altre. Purtroppo negli ultimi anni nei giornali si sono succeduti parecchi nuovi direttori per cause... spiacevoli.
-------------------------------- Di lui al saluto con Lene ricordo distintamente anch'io il "Come here!" e il tendere le braccia di Lene. Domle stava proprio a fianco a me; mi sono sorpreso x un attimo, perche' Domle e' stato l'unico ad essere stato "riconosciuto", ma come dimenticare l'onnipresente tifoso del TIL? -----Aker brygge, sarai per sempre la mia neste stopp... ----- |
Edited by - Domle on 21/11/2005 21:14:27 |
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dannyboy
Fan
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Posted - 23/11/2005 : 17:25:41
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io una volta ho visto al tg5 un servizio sulla riforma moratti..
la cristina parodi instervistava la moratti e le chiedeva:
1-cosa ne pensa del ruolo delle donne nella politica? 2-quali sono i suoi pregi e difetti? 3-a quali donne si ispira come modello?
e il tutto nei giorni in cui c'erano le manifestazioni, gli scontri a roma, etc.
NO COMMENT...
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