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 Scandinavia sotto mira!
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President
Fan

Posted - 23/02/2006 :  23:07:50  Show Profile  Visit President's Homepage  Click to see President's MSN Messenger address  Reply with Quote
quote:
Originally posted by KGB
Dobbiamo combattere tutti contro il terrorismo, ma nessuno è autorizzato a protestare e a sorprendersi su una reazione scatenata da quanto sopra citato.
Praticamente stai dicendo che avendo violato la loro religione con 4 stupide vignette dovremmo considerare normale una reazione sanguinosa ed assassina come quella alla quale stiamo assistendo??? Penso che Bin Laden sarebbe d'accordo con te...

..addirittura "nessuno è autorizzato a protestare", quindi per te il topic non andava nemmeno aperto, dovremmo rimanere in silenzio a guardare ambasciate bruciate e cristiani massacrati.. Bella roba, bravo.

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DarKlaus
Staff / Moderatore

Posted - 23/02/2006 :  23:13:56  Show Profile  Reply with Quote
Questa frase: "ma nessuno è autorizzato a protestare e a sorprendersi su una reazione scatenata da quanto sopra citato." che non mi è ben chiaro se sia una giustificazione/consenso alle manifestazioni arabe o se intendesse che gli arabi non avrebbero dovuto protestare ma noi non dovremmo sorprenderci di quello che hanno fatto (in ogni caso un piaccola giustificazione o la considerazione del fatto che abbiamo a che fare con aizzatori del terrore capaci di far tutto?). Per il resto Stefanuccio e KGB hanno detto le stesse cose e sono d'accordo. Non dobbiamo farci mettere i piedi in testa ma non commettiamo poi l'errore di metterli noi in testa agli altri. La libertà personale, ma l'ho detto anch'io tante volte in passato in altre occasioni, finisce dove inizia quella altrui (basta poi non fare pure i furbi su questi confini così labili).

The circle symbolizes T'ai Chi which is formless and above duality.
Here it is manifesting itself as the progenitor of the universe.
It is divided into yin (the dark) and yang (the light) which signify
the negative and positive poles.
Pairs of opposites, passive and active, female and male,
moon and sun.
F. Battiato - Il ballo del potere
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 24/02/2006 :  14:56:53  Show Profile  Reply with Quote
Quello che sta accadendo in questi giorni in Iraq è la riprova che al di là di qualsiasi religione, anche della propria, i terroristi puntano soltanto allo scontro per affermare la propria ideologia.
L'attacco gravissimo alla moschea sciita di Samarra è stata compiuta da dei sunniti, si può immaginare che fossero degli ex di Saddam che non accettano il nuovo governo sciita (ricordiamo che i sunniti erano e sono la minoranza nel paese, ma prima dominavano il paese), ma prob. c'è anche la complicità di Al Qaeda. L'obiettivo generale è quello di sfruttare le tensioni internazionali già innescate per gettare finalmente l'Iraq in una guerra civile, per far perdere il controllo della situazione al nuovo governo (la cui polizia è ancora debole) e agli americani. Ci stanno evidentemente riuscendo.
Per fare ciò, per suscitare una grossa reazione, non hanno esitato a devastare un antico e santo edificio, dimostrando di fatto, come dicevo, che non hanno alcun rispetto neppure per i propri correligionari (alla faccia dell'unità dell'Islam) anche se di fatto ci sono diversità di vedute su alcune cose. Non è possibile fare parallerli, ma x avere un'idea si potrebbe dire che la divisione tra sciiti e sunniti è un po' come quella tra cattolici e protestanti: gli sciiti riconoscono una gerarchia clericale e interpretano il Corano + simbolicamente (e quindi secondo me sarebbero da incoraggiare almeno sul piano politico; basta guardare poi ad Al Sistani che mi sembra davvero un leader religioso moderato) mentre i sunniti non riconoscono tale gerarchia e interpretano in modo più testuale gli scritti sacri.
Ma a parte le divisioni interne, che non sono neppure affar nostro, bisogna capire che un vero religioso non avrebbe mai fatto una cosa del genere, anche perchè si potevano già immaginare le reazioni che inevitabilmente ne sarebbero conseguite. Invece questo scontro è proprio ciò che vogliono i fondamentalisti, ai quali non importa nulla dei fedeli o della religione e non possono quindi essere posti sullo stesso piano degli islamici moderati o fedelmente praticanti. Anche il + ignorante degli ignoranti dovrebbe capire che chi predica in nome della religione e poi danneggia un luogo sacro della sua stessa tradizione religiosa, non può essere più considerato una persona dotata di autorità religiosa e coerente.



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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 24/02/2006 :  17:49:34  Show Profile  Reply with Quote
Sul nuovo n. di Panorama ho trovato due brevi interviste a 2 islamici "famosi" che stanno in Italia, che prendono in considerazione proprio certi temi da noi affrontati, e poi un'intervista più lunga al cardinale Sepe, che illustra la posizione della Chiesa sugli eventi attuali e parla della situazione di vari paesi islamici anche col conforto della sua esperienza di missione. Nonostante ciò che sta avvenendo, tutti si dicono a favore del dialogo e hanno una -secondo me- chiara visione degli avvenimenti (le sottolineature sono mie)

Perché soffre l'identità cristiana
Mario Scialoja, ex ambasciatore italiano in Somalia e in Arabia Saudita, convertito all'Islam 18 anni fa, oggi è direttore della Lega musulmana in Italia. E non vuole neanche sentir parlare di guerre di civiltà o di religione: "Il momento è sicuramante delicato, ma non drammatico".
Il presidente del Senato Marcello Pera parla di guerra santa scatenata da fanatici islamici.
Lo stimo molto come filosofo, ma questa la giudico una dichiarazione a fini elettorali.
Non la preoccupano gli assalti anticristiani in Libia, Nigeria, Pakistan?
Sono atti di violenza spropositati, ma dettati moltoda ragioni di politica interna, da scontri tra etnie locali, e poco dalla questione religiosa. Tanto che in Italia o in Marocco non c'è stata alcuna sommossa.
Dunque le vignette e la maglietta di Calderoli non c'entrano nulla?
Quelle vignette erano molto offensive e Calderoli è stato a dir poco imprudente. Avrebbero meritato una risposta ferma, ma sempre nel piano della legalità. Invece è ovvio che hanno acceso la miccia di manifestazioni già orchestrate. Anche perché, è bene ricordarlo, le proteste spontanee nei paesi islamici sono una rarità.
Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini sostiene che l'identità cristiana è in pericolo. Immagino non condivida.
Invece sì. Solo che la fragilità dell'identità cristiana non si deve all'Islam, ma al fatto che l'Occidente è sempre più secolarizzato, ha dimenticato l'esistenza di Dio.
Lei si è mai pentito della conversione, le violenze islamiche di questi anni non l'hanno messa in crisi?
No, perché il messaggio autentico dell'Islam è pacifico, il Corano giustifica la guerra soltanto come difesa. Ma adesso servono soprattutto il dialogo e la conoscenza reciproca, come è stato ribadito il 21 febbraio nell'incontro organizzato dal sindaco di Roma Walter Veltroni con gli ambasciatori della Lega araba.

Gesti di inaudita gravità
L'ex ministro Roberto Calderoli non le ha ancora chiesto scusa per il famigerato "signora abbronzata" con cui le si è rivolto negli studi di Matrix. "Non è questo il punto" spiega Rula Jebreal, giornalista della 7, palestinese con il passaporto israeliano, "l'importante è che capisca la gravità estrema di ciò che ha fatto, quanto odio ha alimentato".
La nuova ondata anticristiana si deve a Calderoli?
Non precisamente. Ma con le sue parole e con la sua maglietta provocatrice l'ex ministro ha fatto il gioco dei fondamentalisti islamici che puntano a smantellare i rapporti tra Occidente e Islam, ad arrivare allo scontro tra civiltà, alla guerra di religione. Slogan pericolosissimi questi, trappole in cui l'Italia non dovrebbe cadere.
Però intanto le chiese bruciano.
La spirale di violenza va combattuta immediatamente, anche con l'uso della forza. Non con la guerra, ma con azioni mirate contro i terroristi. Solo estirpando la parte malata dell'Islam si potrà poi accelerare il dialogo con la maggioranza sana.
Al posto di Clemente Mimun lei avrebbe mandato in onda Calderoli e la sua maglietta?
Non devo insegnare nulla al direttore del Tg1. Ma alla 7 abbiamo un altro stile, reagiamo: quando uno spettatore ha alzato il dito medio in trasmissione, l'ho invitato a lasciare lo studio e ho chiesto scusa ai telespettatori.


Missioni. Parla il cardinale Sepe in viaggio nel Sudan martoriato dalla guerra civile
NEL NOME DELLA RICONCILIAZIONE
Le cause della violenza contro la Chiesa sono molte: religiose, certo, come pure economiche, politiche e sociali. Ma la nostra forza è il dialogo. Fuori da esso ci sono solo distruzione e morte.


Si muore come ai tempi di Nerone. Martiri innocenti in nome della fede di Gesù. Bruciano le chiese della Nigeria, si fa strage in quelle dell'Iraq, i pochi cristiani della Turchia piangono don Andrea trucidato mentre pregava, i cattolici dell'India sono minacciati dai fondamentalisti indù, vescovi e sacerdoti sono agli arresti in Cina. La Chiesa è nel mirino: è giusto continuare a porgere l'altra guancia? E' l'interrogativo che toglie il sonno agli uomini di Chiesa, anche a coloro che in questi anni si sono spesi senza riserve a favore del dialogo.
Uno di questi uomini di Chiesa festeggia il suo quinto anno di nomina cardinalizia sulle strade del Sudan, dove i cristiani sono vittime di un regime che usa l'Islam come strumento di oppressione e di discriminazione. E' il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per la propagazione della fede, che porta il conforto e la benedizione del Papa a una Chiesa oppressa dopo vent'anni di guerra civile. Responsabile dell'annuncio del Vangelo nei cinque continenti, il porporato ha la responsabilità di circa 1.100 diocesi nei territori di missione. Il cardinale Sepe ha percorso migliaia di chilometri per raggiungere i cristiani in prima linea: prima dell'Africa è stato in Mongolia e Vietnam.
Eminenza, la Chiesa è sotto tiro?
Sono 2 mila anni che la Chiesa è nel mirino. Cristo è stato il primo martire. E dopo di lui sono stati martirizzati i suoi apostoli San Pietro, San Paolo. Proseguendo attraverso i secoli, la storia della Cristianità è segnata dal sangue innocente dei martiri. Il mandato missionario che Gesù ha dato agli apostoli contempla infatti anche la prospettiva del sacrificio. Non a caso il termine greco usato per i testimoni è proprio martyrion. Così ha fatto don Andrea, che ha risposto alla chiamata di Cristo ed è partito per la Turchia per testimoniare la sua fede. Così fanno migliaia di missionari che partono per portare il Vangelo nel mondo. Quando mi capita di salutarli, ricordo sempre loro che il missionario nel suo bagaglio porta anche la possibilità del martirio.
Perché tanta violenza contro la Chiesa cattolica?
Oggi come ieri le cause sono diverse: non ci sono solo quelle religiose, ma anche quelle politiche, economiche, sociali. Spesso non si accetta la presenza stessa del cristiano come colui che si mette dalla parte dei più deboli, che punta allo sviluppo integrale della persona, alla liberazione dalle schiavitù. Il missionario ha a cuore il bene dell'uomo e si spende per aiutare tutti, senza riguardo per il credo religioso o le convinzioni politiche. Proprio per questo spesso dà fastidio, tanto da volerlo eliminare.
E' giusto che la Chiesa continui a porgere l'altra guancia?
La Chiesa non può dimenticare il Vangelo. La politica del dialogo e della convivenza è un segno di forza, non di debolezza. E' facile reagire con la forza, ma l'essenza del Cristianesimo è il perdono e la riconciliazione. Solo così si cresce attraverso un rapporto di stima e di amicizia e si evitano violenze e scontri che, proprio come dimostrano i fatti di cronaca, portano solo distruzione e morte.
La Chiesa cerca insistentemente il dialogo. Ma così facendo non rischia di lasciare inermi i cristiani che sono in prima linea?
Non è vero che la Chiesa tace mentre i suoi figli muoiono. La Chiesa ha cura dei suoi missionari e dei fedeli che sono in difficoltà ma non sceglie le manifestazioni di piazza o le dichiarazioni eclatanti per difenderli. La Chiesa non è sprovveduta. E' consapevole delle minacce dell'epoca in cui viviamo, però si sta adoperando per spegnere l'incendio non per attizzarlo.
E' necessario attrezzarsi per far fronte a uno scontro di civiltà?
Che vi sia uno scontro in atto è indubbio. Ma non è giusto generalizzare, in particolare per quanto riguarda l'Islam. Ci sono quelli che puntano ad arrivare allo scontro, ma la Chiesa non vuole farsi trascinare in questa spirale di ritorsione e di vendetta. Piuttosto ha scelto un'altra via: dare credito e dialogare con quelle vaste frange di musulmani moderati che per primi vogliono il rispetto reciproco e la convivenza pacifica. Nei numerosi viaggi che ho fatto ho incontrato numerosi capi religiosi dell'Islam: li ho trovati sinceramente preoccupati per la deriva che sta prendendo il fondamentalismo islamico e desiderosi di estirpare l'estremismo alla radice. Per fare questo chiedono anche il nostro aiuto.
Proviamo a fare una mappa dei cristiani in pericolo. Cominciamo dall'Asia.
La situazione del continente asiatico è molto complessa. Si va dalla Cina, dove persino alcuni vescovi e sacerdoti sono privati della loro libertà, all'India, dove il fondamentalismo indù è aggressivo e in sette stati vige la legge anticonversioni. La lista prosegue con Cambogia e Myanmar, dove all'origine delle persecuzioni contro i cristiani ci sono ragioni politiche. E ancora il Pakistan e l'Indonesia, dove il fondamentalismo islamico è molto presente, ma non sarebbe giusto definirli come paesi fondamentalisti.
Quanto all'Africa?
Anche in Nigeria ci sono frange fondamentaliste islamiche molto aggressive. Allo stesso tempo, questo è uno dei paesi dell'Africa dove la gerarchia cattolica è più forte e autorevole. Pure il Sudan naturalmente va citato tra gli stati africani dove i cristiani soffrono, anche in questo caso la religione è utilizzata come strumento dal potere politico. Quando si predica l'odio questo rischia di esplodere in tante forme e, in alcuni paesi, viene avallato dal potere politico. Discorso a parte meriterebbero poi il Medio Oriente e il Nord Africa, dove bisognerebbe analizzare caso per caso.
Nell'elenco dei missionari uccisi si ritrova anche la cattolicissima America Latina. Come è possibile?
Per la ragione che dicevo prima: tutte le volte che i missionari chiedono giustizia in nome dei più deboli danno fastidio al potere e rischiano anche la vita. In questi casi non è la religione che conta.
La Chiesa non vuole lo scontro. Ma come intende difendersi?
Due sono le strade da percorrere: anzitutto promuovere il dialogo per isolare gli estremisti. In secondo luogo rafforzare la propria identità: si può dialogare e si viene rispettati solo quando si ha piena coscienza delle proprie radici e del proprio credo.



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KGB
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Posted - 02/03/2006 :  12:34:11  Show Profile  Click to see KGB's MSN Messenger address  Reply with Quote
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Originally posted by KGB

Dobbiamo combattere tutti contro il terrorismo, ma nessuno è autorizzato a protestare e a sorprendersi su una reazione scatenata da quanto sopra citato.

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Originally posted by president

Praticamente stai dicendo che avendo violato la loro religione con 4 stupide vignette dovremmo considerare normale una reazione sanguinosa ed assassina come quella alla quale stiamo assistendo??? Penso che Bin Laden sarebbe d'accordo con te...

..addirittura "nessuno è autorizzato a protestare", quindi per te il topic non andava nemmeno aperto, dovremmo rimanere in silenzio a guardare ambasciate bruciate e cristiani massacrati.. Bella roba, bravo.


Se non hai capito lo scopo del mio messaggio, te lo (ri)spiego subito: quello che ho citato nel mio posto NON E' ASSOLUTAMENTE alcuna forma di incitazione a chissà che cosa, ma come nessuno di noi non vuole che la propria identità sia violata, così non è possibile farlo nei confronti degli altri. Che siano vignette o quant'altro.



Don't become a success person, but a worth one. - A. Einstein
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President
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Posted - 02/03/2006 :  13:51:06  Show Profile  Visit President's Homepage  Click to see President's MSN Messenger address  Reply with Quote
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Originally posted by KGB
come nessuno di noi non vuole che la propria identità sia violata, così non è possibile farlo nei confronti degli altri. Che siano vignette o quant'altro.
Si ma non è possibile mettere sullo stesso piatto della bilancia qualche vignetta ironica con i morti ammazzati, le chiese bruciate, le ambasciate distrutte e le minacce terroristiche che stiamo subendo.
Non è assolutamente accettabile.

E' come se uno viola la mia libertà tagliandomi la strada con la macchina ed io per controbilanciare la cosa gli sparo in testa o gli brucio casa...

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Stefanuccio
Fan

Posted - 02/03/2006 :  14:52:46  Show Profile  Reply with Quote

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Originally posted by KGB
come nessuno di noi non vuole che la propria identità sia violata, così non è possibile farlo nei confronti degli altri. Che siano vignette o quant'altro.
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Si ma non è possibile mettere sullo stesso piatto della bilancia qualche vignetta ironica con i morti ammazzati, le chiese bruciate, le ambasciate distrutte e le minacce terroristiche che stiamo subendo.
Non è assolutamente accettabile.

E' come se uno viola la mia libertà tagliandomi la strada con la macchina ed io per controbilanciare la cosa gli sparo in testa o gli brucio casa...



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Chiappetta Stefano
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KGB
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Posted - 04/03/2006 :  18:43:55  Show Profile  Click to see KGB's MSN Messenger address  Reply with Quote
Non dico che devono essere messi sullo stesso piano la rappresentazione ironica di quelle maledette vignette con la distruzione delle istituzioni, delle chiese e degli attentati, ma ragioniamo un po' sopra: i musulmani sono estremamente sensibili nei confronti della loro fede religiosa, ma non tutti di loro hanno ideali fondamentalisti tali da tendere agli atti più estremi.
Quindi dobbiamo combattere insieme nel modo più giusto possibile contro il terrorismo, ma chiedo solamente che qualcuno si immedesimi nel loro modo di pensare, anche se (secondo noi) ingiusto.
Poi la rappresentazione satirica di qualsiasi cosa può provocare ilarità come può anche scatenare violente reazioni.
La conferma l'abbiamo giorno dopo giorno, da parte degli esponenti estremisti islamici e anche da terze parti (con le ovvie coperture a discapito di quest'ultimi).



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Stefanuccio
Fan

Posted - 05/03/2006 :  13:50:19  Show Profile  Reply with Quote

"ma non tutti di loro hanno ideali fondamentalisti tali da tendere agli atti più estremi"

Infatti in televisone si sono viste solo una decina di persone, quindici, venti...ma non di più...assolutamente...anzi secondo me erano degli Americani che volevano far passare i poveri e "open minded" musulmani per degli zucconi retrogradi e violenti...Dio come ci sono riusciti bene!...Eh che cattivoni questi Americani! (tratta da una delle tante favole del terzo fratello Grimm...in arte KGB!)

Chiappetta Stefano
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 09/04/2006 :  23:34:52  Show Profile  Reply with Quote
Come dicevo da qualche parte, non c'è bisogno di guardare lontano e verso altre religioni per scoprire tanti segnali d'intolleranza religiosa sempre vivi e forse anche in crescita (specie ultimamente, anche a causa dei temi che abbiamo discusso) che non permettono di costruire una società integrata e più civile.



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Edited by - Marko on 09/04/2006 23:35:21
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Gaga
Fan

Posted - 10/04/2006 :  01:06:18  Show Profile  Visit Gaga's Homepage  Reply with Quote
Io dico una cosa...lo Stato e i cittadini pretendono, giustamente secondo me, che la Chiesa non possieda poteri temporali; perchè mai lo Stato dovrebbe avere poteri spirituali?
Poi è ovvio che lo Stato non si schiera con nessuna religione e la CHiesa non si schiera con alcun partito politico, però secondo me è una questione di etica!
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