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 Petizione contro la fame nel mondo: basta un click
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 11/11/2009 :  20:36:51  Show Profile  Reply with Quote
Stavolta l'appello viene giustamente dal direttore (africano) della FAO.
Basta inserire indirizzo mail, paese e cliccare su Send, per lanciare un msg importante.
Forza! Il vertice si svolge a Roma tra pochi giorni. News1 - News2


- Jeg har lyst til å dra på en mat-og vinturné i Italia

nicozzo89
Fan

Posted - 12/11/2009 :  09:17:57  Show Profile  Reply with Quote
Ok ho appena lasciato il messaggio..
Questa è proprio una buona idea cercherò di coinvolgere quante più persone possibili...
Ciaooooo!!!!


"VIVI OGNI GIORNO DELLA TUA VITA AL MASSIMO AFFINCHE' TU NON DEBBA AVERE MAI RIMPIANTI IN FUTURO.."
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 16/11/2009 :  13:54:18  Show Profile  Reply with Quote
Lo stato dei fatti a livello politico.
L'Italia ci fa una bruttissima figura e non so con che faccia oggi Berlusconi abbia promesso nuovi soldi quando ancora non sono stati versati neppure quelli vecchi, già ridotti notevolmente.
Senza voler neppure sfiorare il discorso che sta sotto tutta questa situazione, cioé la grave ingiustizia che i nostri Paesi ricchi continuano a perpetrare verso i poveri, con la gioiosa "collaborazione" dei corrotti leader locali. Come sintetizza il Papa nel suo illuminato discorso appena pronunciato: "Non posso ‘donare’ all’altro del ‘mio’, senza avergli dato in primo luogo ciò che gli compete secondo giustizia."
Noi stiamo soltanto donando, stiamo facendo elemosina (e anche di quella ben poca), ma non stiamo facendo carità perché neghiamo ancora la giustizia a quelle popolazioni.


- Jeg har lyst til å dra på en mat-og vinturné i Italia
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Franko
Fan

Posted - 16/11/2009 :  17:14:28  Show Profile  Visit Franko's Homepage  Click to see Franko's MSN Messenger address  Reply with Quote
Io rispetto tutto e condivido perfettamente cosa ne pensate...pero noi cittadini siamo anche un po stanchi di donare e vedere che queste popolazioni non progrediscono mai...
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 16/11/2009 :  19:46:14  Show Profile  Reply with Quote
Come volevasi dimostrare

Franko, spesso te ne esci con dei luoghi comuni che mi sanno (appunto) tanto di ripetizione di argomenti che si sentono dire in giro, argomenti che hanno l'apparenza di essere ragionevoli, ma in realtà nascondono spesso una conoscenza molto superficiale del problema. Sono quei commenti che purtroppo si sentono fare anche ai politici, i quali dovrebbero essere le persone + informate dei fatti e invece sono spesso totalmente e colpevolmente ignoranti di situazioni anche importanti, eppure poi credono di dover istruire altri con le idee che si sono fatti a riguardo, influenzando così l'elettorato che di solito non è tanto + istruito o informato di loro.
Se vogliamo distinguerci da questi politici (e sostituirli con qualcuno + intelligente), politici che quando gli chiedi ad es. dov'è il Darfur non sanno neppure cosa sia, allora interessiamoci di più dei problemi del mondo, e non solo (forse) di quelli della nostra piccola Italia, e informiamoci di più su cosa sta dietro a questi problemi e cosa si possa realmente fare.
Dico questo perché sarebbe bastato che tu facessi una semplice operazione matematica (da tutti fattibile) per calcolare che 330 milioni di euro (se va bene) donati dall'Italia attualmente a tutti i paesi in via di sviluppo in un anno significa che ogni italiano dona in un intero anno tra i 5 e i 6 euro (lordi, non netti, ci sono spese varie di organizzazione, trasporto ecc.) divisi tra tutti i bisognosi della Terra (in realtà bisognerebbe verificare quanti sono poi i luoghi e i progetti cui questi soldi sono destinati, ma che siano pochi e meglio assistiti o molti e peggio assistiti, la cifra totale non cambia).
Bene, credo che tu non possa dire che "sei stanco di donare", perché 5 euro in un anno per tutti i bisogni che esistono non è neppure elemosina, è una presa in giro che semmai lede la dignità di queste persone.
Immagino che se ti capita qualche volta di fare una donazione su un conto corrente postale di quelli che ti arrivano tipo sotto Natale da parte di organizzazioni umanitarie come l'Unicef o da una qualsiasi organizzazione che si occupa di un qualsiasi problema, ci metti almeno 20 o 30 euro, non 5 euro. Ebbene: anche se in un anno fai una sola donazione di 20 euro, hai già dato 4 volte di più di quanto fa lo Stato Italiano per tuo conto.
Se poi consideriamo che quanto viene donato dagli Stati spesso non arriva dove deve arrivare o non nelle mani giuste, specie se mandano viveri e alimentari (il cui invio tra l'altro ci costa molto solo in spese di spedizione) e lasciando stare i report poco edificanti che mi sono arrivati anche sull'attività di riconosciute organizzazioni internazionali in alcuni luoghi, capiamo che l'unica soluzione (se non decidiamo di partire in missione) è mandare dei soldi su dei conti fidati, meglio se attraverso missioni o organizzazioni che sappiamo operare in loco. Da sempre l'opera dei missionari (e delle parrocchie da cui sono sostenute) e anche di organizzazioni laiche tipo medici senza frontiere è l'unica in grado di fare davvero qualcosa di utile per quelle popolazioni, portando cultura e conoscenze, assistenza sanitaria e operativa, speranza di vita (e ricevendo tantissimo in cambio, pur donando solo una goccia in un mare di bisogno). Ma secondo te potrebbero mai operare con pochi euro in un anno?
E ripeto: non voglio neppure toccare il discorso dell'ingiustizia perpetrata da noi occidentali prima con la colonizzazione e ora con la globalizzazione (come ha riconosciuto anche Obama), cose che ormai dovreste conoscere bene anche soltanto per i fatti che vi ho riportato in tanti topic, fatti veri, tragiche realtà che noi ignoriamo perché i nostri tg non ne parlano mai.
La realtà è che noi diamo con una mano ma sottraiamo almeno con dieci mani: ecco perché non progrediscono mai, ma anzi regrediscono. Perciò non puoi dire che condividi (cosa condividi?) e poi dire che sei stanco di donare, perché mi sa tanto che allora non sei informato su come vanno davvero le cose, altrimenti non l'avresti detto.
Scusami se ti parlo in questo modo, ma mi fa rabbia che ragazzi giovani che hanno tutto non sanno neppure perché ce l'hanno. Eppure sono anni che tento di diffondere una maggiore consapevolezza.
Hai idea perché puoi giocare ai tuoi amati videogiochi sulla playstation? E' perché ci sono bambini e ragazzi come te che, mentre tu giochi in modo spensierato e inconsapevole, muoiono in conflitti scatenati per mettere le mani sui minerali (con cui si fanno anche le playstation, oltre a telefonini e pc) in un paese come il Congo.
Se non ci credi, basta che fai una semplice ricerca su google: digita "coltan" e leggi un po' il contenuto dei primi link che ti capitano. E questo è un es. fra tanti che si possono fare.
Queste cose non le dico per farvi sentire "colpevoli". La realtà è che già lo siamo, tutti, che vogliate accettarlo o meno. Ma dobbiamo almeno assumere la consapevolezza di esserlo e quindi cercare di ridurre realmente i nostri consumi inutili, che è il primo passo per diminuire l'ingiustizia e il divario tra nord e sud; contemporaneamente bisogna sostenere chi cerca davvero di fare qualcosa in quei luoghi. Come terzo passo bisognerebbe cercare di impegnarsi di persona, gradualmente, ma con convinzione, qui dove viviamo o altrove.
Se vi parlo di certe situazioni non è per sentito dire, ma perché conosco direttamente molte persone che operano e che riferiscono, e anche ciascuno di voi penso possa facilmente entrare in contatto con questa gente attraverso parrocchie e associazioni. Ho degli amici che sono stati in Congo e conosco missionari che vanno lì e in altri luoghi poveri della Terra, e non avete idea delle condizioni e delle realtà, ben diverse da quelle che spesso si dice, sia in senso negativo che positivo (cioé ci sono situazioni gravi che vengono celate all'opinione pubblica e altre che sarebbero positive ma vengono distorte in senso negativo, a fini politici). Penso che solo andando nei luoghi della povertà ci renderemmo davvero conto di quanto abbiamo, forse ci verrebbe la nausea, il senso di ingiustizia, e cominceremmo a cambiare vita.
Scusate ancora per lo sproloquio, ma non penso ci fosse un topic + adatto per dirlo, specie dopo quanto non-deciso ancora una volta dai "grandi" della Terra. Se aspettiamo loro, è la fine.


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Franko
Fan

Posted - 16/11/2009 :  21:16:14  Show Profile  Visit Franko's Homepage  Click to see Franko's MSN Messenger address  Reply with Quote
Non voglio essere un politico(xke per fortuna la politica non mi interessa..dico solo che mi sembra utopia pensare di poter aggiustare tutti i mali nel mondo...la poverta c'e' sempre stata, certo si puo limare, ma non sconfigerla...
Poi..ogni volta si soccorre uno stato diverso..ma xke non partiamo da uno stato per riqualificarlo completamente...non intendo mandare cibo o elementi che una volta usati non servono piu, ma si deve costruire, dare lavoro, etc..non si puo fare tutto insieme in tutti i paesi, ma iniziare a concetrarsi su un paese...poi da li si puo partire...

p.s: cmq se ora tutti ci dobbiamo chiedere il xke ho una vita piu privilegiata rispetto ad altri non ce ne usciamo piu...
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 18/11/2009 :  08:18:34  Show Profile  Reply with Quote
Ripeto: è importante anzitutto la consapevolezza e quindi iniziare ad agire di conseguenza, non tanto il "perché".
Il perché cmq è molto semplice: siamo nati dove siamo nati, se nascevamo altrove forse era tutt'altra cosa... Poi chiedersi il perché siamo nati dove siamo nati è un altro discorso, che i credenti sanno come affrontare, ed è un motivo in + per essere consapevoli di dover fare di più per gli altri (infatti se esiste Dio, non ci ha fatto nascere in un posto migliore perché siamo migliori di altri, ma x pura grazia, e questa va "ripagata" verso i fratelli + bisognosi, nella mia convinzione: è una prova di fede anche questa).
Riguardo al non poter sconfiggere la povertà, in teoria non è impossibile, come non è impossibile sconfiggere la mafia o altre cose. Ma certo cominciare a limarla, come tu dici, è un ottimo inizio, da tutti predicato e da nessuno attuato.
La situazione è peggiorata in Africa da quando è stata abbandonata dalle potenze coloniali, segno che alcune cose buone le hanno portate. Ma la libertà è un bene troppo grande, per cui è stato giusto ritirarsi, ma non è stato giusto dire, dopo tanto sfruttamento: avete voluto la libertà, adesso vedetevela voi! Abbiamo ancora delle responsabilità verso di loro.
Franko, noi abbiamo talmente tante risorse e spendiamo talmente tanti soldi inutili (basterebbe il 3% della spesa annuale mondiale militare per sistemare meglio tutti) che non è un buon discorso dire: cominciamo da uno Stato.. gli altri nel frattempo che fanno, muoiono ancor + di fame?
In realtà basterebbe che ogni Stato occidentale "adottasse" 1 o 2,3 Stati poveri (magari quelli colonizzati in passato), e la situazione si risolverebbe. Ma le cose cmq stanno diversamente, è tutto anche + facile volendo perché non è che si deve iniziare da zero. Un po' ovunque nei secoli e decenni scorsi si sono stabilite missioni e altri tipi di aiuti. Per un motivo o un altro, varie congregazioni religiosi e associazioni si sono presi a cuore un Paese, una regione, un villaggio. Penso che se si facesse una verifica di tutte le missioni esistenti nei vari Paesi del mondo e di tutti i villaggi che sono regolarmente aiutati dalle parrocchie soltanto italiane, troveremmo che è coperta un po' tutta l'Africa e anche tanti altri Stati poveri di altri continenti, soprattutto l'India (soltanto apparentemente non + povera), il Bangladesh, la Colombia ecc.
I canali quindi già ci sono: gli Stati dovrebbero soltanto alimentarli meglio, e da parte loro la cosa migliore che in realtà potrebbero fare non è tanto spedire neppure soldi, perché rischiano di finire tra le mani dei signori locali corrotti. La cosa migliore che potrebbero fare x aiutare chi lavora in loco è proprio quella di fare pressioni sui politici e potenti locali perché trattino con + giustizia le loro stesse popolazioni! Sostituirli quando è necessario (invece Mugabe e Bashir stanno ancora lì trionfanti e violenti, però quanto si è discusso di Saddam Hussein al tempo della guerra in Iraq!), aiutare a costruire una vera democrazia partendo da aiuti all'istruzione, aiuti all'agricoltura e aiuti operativi in genere.
Questo comporterebbe però anche diminuire e controllare lo strapotere delle nostre multinazionali, andando contro i nostri interessi occidentali ancora ben saldi in molti Paesi ex colonie. Ecco perché c'è da avere poca speranza nell'operato dei Governi, ma almeno un po' + di risorse da destinare (si spera) alle persone giuste le possono cacciare!

Ps. Non è una fortuna che la politica non interessi. Purtroppo con tutti i suoi mali la politica resta uno degli strumenti migliori per cambiare le cose in modo + rapido e valido per tutti. Basterebbe soltanto la volontà e la resistenza (contro gli oppositori) di pochi politici potenti come Obama di cambiare davvero certi sistemi, e interi Paesi potrebbero trarne beneficio in poco tempo. Obama c'è, anche altri ci sono come la Merkel in Europa, quindi non è affatto un'utopia.


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Edited by - Marko on 23/11/2009 12:15:57
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Franko
Fan

Posted - 18/11/2009 :  17:37:52  Show Profile  Visit Franko's Homepage  Click to see Franko's MSN Messenger address  Reply with Quote
Io la vedo in maniera un po diversa..se guardo indietro negli anni, vedo un Europa non sempre ricca, anche l'Italia ha subito degli anni durante il dopoguerra, o perche non raccontare all inizio dello scorso secolo la migrazione che abbiamo avuto?
Quello che penso io, è che non possiamo dare tutto a tutti subito..riprendo il caso europeo, vedi molti paesi che solo ora hanno un economia stabile, vedi la stessa Norvegia, che fino a 30 anni fa mangiavano prevalentemente patate ora si sono portati al nostro livello, o anche nazioni come Ucraina, Lituania o la stessa Romania stanno con molta lentezza progredendo...
Senza parlare del balzo che hanno fatto i paesi orientali...
L'Africa(specialmente quella settentrionale) e ora con i mondiali il Sud Africa, hanno fatto passi da gigante...pero io penso che ci vuole tempo per avere stabilita.
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 20/11/2009 :  16:58:01  Show Profile  Reply with Quote
Franko, ti stavo preparando una risposta chilometrica, ma poi ho deciso di limitarmi a risponderti alle cose che hai scritto, perché non so neppure se leggi questo.

Dunque, tu tiri in mezzo l’Europa per affermare che ci vuole tempo per crescere e che non siamo poi ricchi da tanto tempo. E’ vero, l’Europa logicamente non è sempre stata ricca, ma si è arricchita tantissimo (così come gli USA) con le risorse naturali e umane dei Paesi che ha colonizzato fin dall’Ottocento, mentre i Paesi poveri non hanno mai invaso l’Europa per arricchirsi a nostre spese! Se poi l’Europa ha impiegato non poco tempo ad evolversi, è perché in passato non ha mai avuto pace: praticamente ci sono state guerre continue fra Stati e regioni fino alla 2a guerra mondiale. Tu stesso lo confermi dicendo che l'Italia ha avuto degli anni difficili durante il dopoguerra: per forza, prima c'è stata quella guerra! Ma di chi è la colpa? Di chi fa la guerra, naturalmente. Se non vai in guerra, non ti rovini l'economia e non abbatti la popolazione, quindi progredisci prima. Infatti non posso non notare (pur non essendo certamente l'unica causa) che i Paesi europei rimasti storicamente neutrali, o che hanno tentato di restare tali almeno durante i 2 conflitti mondiali, sono quelli più ricchi. La Norvegia che tu portavi ad es. è proprio uno di questi. Tu parli di "economia stabile", ma la Norvegia ha ben di più: ha il più alto PIL procapite al mondo e tantissime risorse naturali, quindi in proporzione ai suoi abitanti non è un Paese né benestante né ricco, ma straricco (ben sopra pure al "nostro livello" se con nostro intendi quello italiano)! Infatti un boccale di birra lì sappiamo bene che costa 8 euro, e per loro è normale! Come si fa quindi a paragonarlo lontanamente con un Paese africano?
Non ignoro chiaramente che anche nei Paesi + ricchi vi siano ampie fasce di povertà e anche sacche di vera e propria miseria (aumentate notevolmente negli USA negli ultimi anni guardacaso proprio per la politica guerrafondaia di Bush) ma come riporta Noreena Hertz in "La conquista silenziosa" (uno dei libri che maggiormente vi consiglio di leggere), a New York -dati 2001 suppongo- il 20% più povero della popolazione guadagna in media 10.700 dollari l’anno, mentre il 20% più ricco ne guadagna 152.350. Ora, se confrontiamo questi dati con i 2 dollari al giorno (e anche di meno) dei 2 miliardi di persone più povere al mondo, troviamo che il loro guadagno annuo è minore di quanto in un solo mese guadagna quel 20% dei più poveri che vivono a New York. Conclusione: anche i nostri poveri sono praticamente ricchi rispetto ai poveri dei Paesi davvero poveri.
Gli unici Paesi occidentali (ma fino a poco tempo fa considerati orientali) più poveri sono effettivamente quelli dell’Europa dell’Est, causa comunismo, ma dopo 20 anni si stanno tirando su egregiamente, perché comunque fanno parte della storia europea, non sono terre desertiche e senza luce né acqua né telefono né scuola né ospedali. Inoltre grazie all’apertura delle frontiere sono venuti in massa nei Paesi occidentali, e sono enormemente più numerosi come numero rispetto agli africani, ma nessuno lo “denuncia”.
Ignoro invece se la Norvegia fino a 30 anni fa mangiasse soprattutto patate, e quindi se un Paese europeo fino a 30 anni fa potesse essere ancora complessivamente abb. povero per poi progredire così in fretta. Lo ritengo però incredibile, perché la Norvegia ha anche e soprattutto il pesce, e poi so che il livello di "mangiare patate" (quindi di cominciare almeno ad avere l’autosufficienza alimentare) si è avuto già nella seconda metà dell'Ottocento per diversi Paesi: era così in Germania e suppongo anche in altri Paesi nordici. Ma già con l'avanzare della rivoluzione industriale a fine Ottocento, arriviamo a dei Paesi europei che a inizio Novecento cominciavano a prosperare, anche perché molti in quel periodo passano alla democrazia. Poi so che in Norvegia hanno scoperto grossi giacimenti di petrolio nel dopoguerra, ma ciò è servito ad arricchire ulteriormente una popolazione già ricca, non certo a creare una prima ricchezza.
Purtroppo la 1a e 2a guerra mondiale abbattono in Occidente molta parte di ricchezza, ma si ha una veloce ripresa perché alla base c’è una civiltà industriale e una cultura sociale già esistente e in progressivo avanzamento. Invece in tanti Paesi africani non c'è alcuna vera base industriale, non c’è una base culturale diffusa, non ci sono possibilità di attingere facilmente a mezzi e conoscenze (è una questione a volte culturale questa mancata crescita, ma anche e soprattutto di impedimento provocato da noi e dalla nostra politica “imperialista”, fin dall’invasione della millenaria e avanzata civiltà egiziana da parte di Alessandro Magno e poi dei Romani). Dunque l'avanzamento di gran parte delle popolazioni africane è sempre andato a rilento e anzi regredisce lì dove continuano le guerre e il nostro sfruttamento, mentre va piano quando almeno non ci sono guerre. A meno, ovviamente, di un intervento esterno e interno congiunto: noi offriamo mezzi e risorse e dentro c’è un leader che sprona la propria popolazione a lavorare per porre quelle basi mancanti. Io credo che in questo modo nell’arco di una generazione si potrebbero trasformare tante realtà senza grosso dispendio di risorse da parte nostra (basta fornire loro i nostri mezzi un po' tecnologicamente superati, ma soprattutto le nostre conoscenze, da parte di persone davvero vogliose di "investire" nei territori africani in modo onesto, coinvolgendo le popolazioni). Vedi come es. cos'è stato capace di fare da solo in pochi anni x il Burkina Faso Thomas Sankara) e so di altre persone partite invece dall'Europa, che da sole sono state capaci di cambiare le sorti di interi villaggi africani.
Comunque, per la nostra volontà contraria, che spesso mette i bastoni tra le ruote anche a chi sta lì x fare qualcosa di buono, la realtà è che anche nei Paesi africani + ricchi come il Sudafrica, la maggior parte della ricchezza è oggi concentrata nelle mani dei bianchi, e non saranno certo i mondiali prossimi a far arricchire di più i neri, così come non si sono arricchiti i poveri operai cinesi alle scorse Olimpiadi.

Franko, in definitiva non si tratta di dare tutto a tutti e subito, ma di dare (anzi, restituire!) subito il giusto a quelli cui è stato sottratto, e di cominciare a dare il giusto per il futuro. Se questo si fosse sempre fatto, oggi il mondo sarebbe diverso; non avendolo fatto, la situazione è come per il clima: bisogna sbrigarsi perché ogni anno che passa la situazione della fame, della povertà e delle crisi interne ai Paesi poveri peggiora… e poi ci lamentiamo dell’immigrazione crescente e asfissiante! Però non facciamo nulla per cambiare le cose, anzi come governi e multinazionali continuiamo a operare in senso contrario.


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Edited by - Marko on 20/11/2009 17:12:21
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Newtti
Fan

Posted - 21/11/2009 :  14:11:26  Show Profile  Visit Newtti's Homepage  Click to see Newtti's MSN Messenger address  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Franko
vedi la stessa Norvegia, che fino a 30 anni fa mangiavano prevalentemente patate ora si sono portati al nostro livello



Solo per precisare: La Norvegia è messa MOLTO meglio di noi. Noi abbiamo un debito estero pari al 116% del nostro PIL, la Norvegia è l'unico paese Europeo ad averlo dello 0% o comunque MOLTO inferiore all'1%(lo so, non c'entra nulla col discorso).
Io, in ogni caso, concordo con entrambi. Bisogna aiutare, e su questo non ci piove, ma penso che concentrandosi su un singolo stato per volta(attenzione, non lasciando gli altri da soli, ma semplicemente aumentando l'impegno su un singolo paese) si potrebbe risollevare molto più velocemente la situazione. Certo, per farlo servirebbe che i soldi dati aumentassero e questo è impossibile finchè uno dona e ciò che da sparisce o va in tasca a gente che, obiettivamente, non ha bisogno di altri 30 euro nel conto in banca.
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Franko
Fan

Posted - 21/11/2009 :  15:52:37  Show Profile  Visit Franko's Homepage  Click to see Franko's MSN Messenger address  Reply with Quote
1) Marko quello che volevo dire è che noi europei cosi come gli orientali abbiamo avuto un evoluzione, un processo di crescita seppur marginale da parte dei paesi dell'est c'e' stato, ma in Africa questa mentalita di sviluppo ancora non l'hanno recepita..

2)Per una volta tanto vorrei andare contro a chi dice che in Norvegia si sta meglio...la Norvegia ora sta attraversano una fase di BOOM economico, lo stesso che avemmo noi negli anni 60-70, con la costruzione , di strade, ponti etc..infrastrutture...
certo se le cose continueranno ad andare in questa maniera nei prossimi 10 anni la Norvegia e la regione scandinava ci superera...

p.s: il discorso cambia quando vedo un mio amico norvegese che viene a casa, va da mediaworld e si compra un computer portatile e un cell, solo xke il suo lo aveva dimenticato a casa
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Marko
Staff / Moderatore

Posted - 22/11/2009 :  17:25:07  Show Profile  Reply with Quote
Franko, la "mentalità di sviluppo" a cui ti riferisci è proprio il discorso che non ho voluto approfondire prima per non allungare troppo il post. E' un discorso complesso e sicuramente controverso, ma come ho accennato credo si tratti solo in parte di una questione culturale, del tipo (luogo comune): gli europei sono persone intraprendenti, lavoratori, hanno inventato la scienza moderna ecc., mentre popolazioni come quelle africane vivono alla giornata, non hanno voglia di lavorare, sono rimaste arretrate ecc.
Chiunque può rendersi conto che si tratta di opinioni opinabilissime, sia x quanto riguarda il progresso tecnico e scientifico (ho già accennato alla millenaria e grandiosa civiltà egizia, che -non dimentichiamolo- è sorta su territorio africano; discorso parallelo può essere fatto x i cinesi) sia per quanto riguarda il lavoro.
L'iniziativa, certo, non ci manca, ma vogliamo vedere in che modo è stata storicamente esercitata?
Lasciando stare il passato remoto, mi rifaccio alle cognizioni maggiori che ho (e che storicamente sono + vicine e quindi + conosciute) per citare pochi lampanti esempi: gli inglesi -diventati americani- hanno conquistato il West e in generale tutto il loro Paese scacciando e massacrando gli abitanti locali, ossia i nativi americani (cd. indiani o pellerossa); lo stesso hanno fatto gli spagnoli con gli indios del centro-sud America, annientando le civiltà inca, maya e azteca. Tutte queste civiltà erano progredite, anche se a volte avevano rituali orribili, ma non si possono definire culture arretrate soltanto perché non avevano probabilmente quella "mentalità di sviluppo" nostra che mi sa tanto di "mentalità di invasione e conquista", anzi rispettavano la natura e ne sapevano molto + di noi, che siamo solo capaci di devastarla.
Oltre a questo nostro glorioso "spirito di iniziativa", che ci ha ritenuti legittimati a sopprimere gli altri soltanto perché dal punto di vista militare eravamo superiori, siamo stati davvero grossi lavoratori: infatti gli Stati Uniti sono cresciuti sì con la testa degli americani, ma col braccio degli schiavi neri guardacaso dell'Africa, perché sono per natura gli individui + robusti e resistenti e quindi utilizzati per i lavori + duri, come nelle massacranti piantagioni di canna da zucchero o per costruire le lunghe tratte ferroviarie, o in generale per farci da servitori (e trattati come persone inferiori fino a dopo il 1960 -alla faccia della democrazia e della Costituzione americana!- quando un pastore nero li ha finalmente riscattati a prezzo della sua vita). Non contenti, abbiamo anche colonizzato i loro Paesi sempre soltanto perché eravamo + forti ed evoluti e perché abbiamo scoperto che disponevano di grosse risorse anche naturali.
Sempre sul lavoro, anche quando erano gli americani o gli europei a farlo, non dimentichiamo che sono sempre state sfruttate le fasce + povere, che inizialmente lavoravano fino a 14-16 ore al giorno, e l'era industriale è sorta anche su un massiccio sfruttamento minorile (leggere o vedere David Copperfield).
Se è questo lo "sviluppo" di cui ci vantiamo, allora preferisco lo "stato di natura" di certe popolazioni o tribù che ancora vivono di solito tranquillamente per fatti loro nei loro habitat senza dare fastidio agli altri.
Ci chiediamo anche quali ulteriori conseguenze ha portato questo tipo di sviluppo "selvaggio"? Oltre allo sfruttamento e alle guerre (perché il potere e l'ingordigia umane non hanno mai fine) non è che forse è stato responsabile -inevitabilmente, ci rendiamo ora conto- anche della situazione mondiale odierna di forte disparità e alle conseguenti periodiche crisi economiche? Il capitalismo, nell'idea di chi lo aveva teorizzato (leggere John Stuart Mill: "Saggio sulla libertà" - lo regalerei a tutti quelli che si dicono di destra e poi tradiscono lo spirito del capitalismo) doveva essere un sistema equilibrato, etico, che facesse crescere tutti e quando necessario redistribuisse le ricchezze (non è socialismo, è la base del capitalismo!) invece sappiamo dove siamo arrivati (il 20% dell'umanità dispone dell'80% delle risorse, e viceversa) eppure anche i campanelli d'allarme delle crisi economiche non ci hanno fatto ancora cambiare radicalmente rotta. Neppure 1 miliardo di persone a rischio di morire di fame (1 persona su 6-7, quasi una a famiglia) non ci dicono ormai niente, sembra diventato fisiologico, e così tra poco oltre ai 6 milioni di morti per fame all'anno (per Dio, anche le guerre mondiali stanno diventando niente rispetto a simili cifre) accetteremo pure altri milioni di morti per sete, oltre a quelli che già ci sono, e non parliamo dei morti per malattie banali, per mancanza di assistenza adeguata durante il parto e i primi mesi/anni di vita ecc.

Mi fermo qui, anche se si potrebbe dire ancora tanto. Per tornare al discorso dei motivi per cui cmq in molti Paesi poveri c'è minore "mentalità di sviluppo", dico solo che si tratta anche di condizioni climatiche non indifferenti. L'Europa e gli USA hanno condizioni migliori per l'uomo rispetto a molti Paesi africani o anche sudamericani. Sempre rifacendomi all'es. dell'Egitto, non a caso è stato il Nilo e la sua fertilità la fonte di quella civlità.

Sul punto n.2 di Franko, penso che stai confondendo la ricchezza assoluta di un Paese con la ricchezza procapite cui facevo riferimento io (e sempre a voler prendere x buono il PIL come sistema di valutazione della ricchezza). Come si vede, nel secondo caso, che è quello che conta per comparare la ricchezza di un cittadino italiano con uno norvegese, la situazione è inversa rispetto al primo caso, in cui viene comparata la ricchezza delle nazioni (chiaro che l'Italia, con molti + abitanti, è complessivamente + ricca della Norvegia).

EDIT: Forse a causa delle parentesi nei link, questi non funzionano, però potete trovarne facilmente il contenuto su wikipedia digitando da google, tanto il nome è quello che si vede nel link.


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Edited by - Marko on 23/11/2009 13:01:35
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